ILCONIUTO propaganda, stupisce come, pur senza incontrarsi, entrambe le opzioni siano da tutti correttamente argoment_atf e occorre a(lora sfuggire alla tentazione di una somm_aalgebnca che 1~azzen e a quel trionfo di ragionevolezza, per cm s1_conv1en~c~e 11progresso è un bene ma la solidarietà è necessana, che e gmsto dare ma sbagliato sprecare, che è bello apr_irsie~ aiuta_rema senza per?ere le proprie posizioni, che servono 10vest1ment1e dunque conviene che qualcuno accumuli capita~e. . . . . . . . In modi civili ma ostinati da numom d1 condom1010 o nei termini più agitati di un consiglio comunale aperto, il "Profondo Nord" ancora una volta è all'avanguardia: forse perché anche terra di confine, sa cogliere per primo e con maggior nervosismo le preoccupazioni e le delusioni che stanno convertendo l'opinione pubblica nazionale. Lo stivale sa di affondare un po' troppo verso il Sud, quello vero, e spera di sollevarsi verso l'E~ropa promessa. Sarà presto per tutti un problema di "identità"? E questo che con limgimiranza già immaginano e propongono le Leghe, quando attaccando il Carroccio al Sud-Tirolo, alla Croazia e alla Sardegna, prefigurano la salvezza per-tutte le regioni nell'Europa·delle Etnie? Nella chiusura della propria piccola "identità profonda", ciascuno si può sentire accerchiato ed emarginato, ma si potranno trattare da estranee tutte le novità difficili e sgradevoli. Rigettarle o ignorarle invece di accettarle o comprenderle, in nome della propria difesa, "etnica". ' Per scongiurare questa profezia, non resta che fare affidamento - contro la federazione delle identità - sulle leggere eppure profonde differenze stereotipiche di mentalità, di status, di immagine, che ancora dividono dal profondo nord il più superficiale e disincantato meridione d'Italia. , Ad esempio, la platea di "Profondo Nord" è scandita in regolari settori, divisi con tanto di cartello secondo un rigore sociologico che CALMA, ... (viene subito in mente) sarebbe impraticabile al sud. Forse è proprio questo il dato semplice e strutturale su cui' si può appoggiare quella tipica eppure invisibile diversità della "normalità" settentrionale. Non fa meraviglia che i ruoli siano corrispondenti ai posti: si accetta senz'altro che una città_del nord si rappresenti in modo così ordinato, come non ci fossero relazioni familiari, amicali, casuali, in grado di sopravanzare le definizioni socio-politiche assembleari e di confondere tutto. Ma allo stesso tempo si può immaginare, e trovare altrettanto credibile, una platea ugualmente ben scandita ed ordinata per parlare dei problemi di Avellino, di Matera o anche soltanto di Macerata? Certamente sarebbe possibile, ma si prenderebbe per buona un'assemblea così concepita? Varrebbe davvero l'immagine di quelle città? Fra nord e sud, ormai a parità di problemi, le più gravi differenze non funzionano più: sono troppo vistose, troppo in superficie. E invece, più si osservano le sottigliezze, più si scopre che sono quelle "profonde". Un amico di Reggio Emilia mi faceva notare come le auto non si affollassero mai in doppia o tripla fila davanti al semaforo: in un'unica interminabile colonna, ciascuna aspetta il suo turno. Al via libera, come ovunque, scattano impazienti, e però senza guardarsi attorno: nessuno, in nessun caso, manifesta esitazioni o attenzioni superflue. Spesso gli incidenti capitano proprio per questo, mi spiegava: non c'è proprio l'abitudine e nemmeno iIsospetto che qualcuno non sia altrettanto ligio, che i semafori possano guastarsi, che un pedone possa disobbedire o distrarsi. Non è una insufficiente applicazione alla guida, ma un problema di disciplina: ciascuno è intento a seguire rispettosamente il suo corso, guardando bene davanti a sé e soltanto davanti. Come è profondo il Nord! NONPERDETLEATESTA Intorno a voi ci sono molte persone che si impegnano -per educare all'ambiente, allo sviluppo, alla convivenza multietnica, c'è tutta la difficoltà ma anche l'importanza ed il fascino de_lrapporto con l'infanzia e con i giovani, ci sono esperienze interessanti da conoscere e valorizzare, c'è anche un sommerso ma consistente "ben di scuola", c'è una rete di salvataggio, una rete fatta di servizi.,di professionalità, di strutture, di energie, dentro e fuori la scuola. E per collegare tutto'ciò con un ideale filo unitario, ci sono due riviste bimestrali (cinque numeri all'anno ciascuno), nate da una realtà di volontariato nell'educazione (Scholé Futuro, "associazione di idee") e che sono di proprietà dei loro lettori. , , Abbonatevi. Sostenetele. E importante. E una miscela di utopia e realismo che vi sorprenderà. ·Tutti i colori dell'educazione rossoscuola '.\Tuove idee per l'educazione Vn'educazione per un mondo nuoYo La libertà è naturale éeole La prima rivista itaiiana di educazione ambientale Abbonamento annuale cumulativo (10 numeri complessivi) Lire 40.000 Versamenti sul ccp 26441105 Scholé Futuro, Via San Francesco d'Assisi 3, 10122 Torino - Tel. 011/54556 7 - Fax 011/549552 COPIE SAGGIO SU RICHIESTA
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