DUE RACCONTI DAL MOZAMBICO a cura di Livia Apa Luis Bernardo Honwana, è nato a Maputo nel 1945. Ha passato la sua infanzia in una piccola città dell'interno del Mòzambico, Moamba, per poi far ritorno nella capitale a diciassette anni, all'epoca dei primi fermenti nazionalisti. Nel 1964 è stato arrestato insieme ad altri intellettuali (i I poeta Craveirinha, l'artista Malangatana Valente) ed è stato scarcerato tre anni più tardi. Il racconto che presentiamo è tratto dal suo primo e unico libro di racconti N6s matamos o céìotinhoso, pubblicato per la prima volta in inglese nel 1969 con il titolo We Killed Mangy Dog & Other Mozambican Stories, da una sudafricana, Dorothy Guedes. Honwana così come Craveirinha, Noemia de Sousa e altri fa parte di una generazione di scrittori che negli anni Cinquanta e Sessanta tentano di produrre un'arte che recuperi i valori e la tradizione africana, un'arte fortemente rivendicativa passando per l'esperienza della "negritudine" e denunciando l'iniquità del rapporto colonizz"atore/colonizzato. Honwana, la cui formazione culturale è fortemente europea, compie un interessante lavoro sulla lingua, il portoghese lingua del colonizzatore, nel tentativo di renderla veicolo di un immaginario specificamente africano. Questo processo raggiunge il suo risultato più interessante nel brevissimo racconto Rosita até morrer pubblicato nel 1971 sulla rivista "Vertice" in cui, scegliendo una forma molto legata ali 'oralità, la lettera, esaspera l'uso degli "errori" tipici del portoghese del Mozambico, e crea una lingua, e quindi una autentica dimensione del quotidiano mozambicano. Il lavoro sulla lingua, alla ricerca di uno specifico nazionale, di un'identità letteraria, si può dire venga continuato da tutti gli scrittori successivi. Tra essi, in questa linea, Suleiman Cassamo è uno dei casi Fotodi RuiAssubup(dalla mastra"Eredidel 2000", Ancona 199 l ). più interessanti. È un giovane di poco più di trent'anni, nato a Maputo, molto attivo in varie associazioni di scrittori e in diverseriviste("Charrua"). Laurinda, tu non ce lafarai è tratto dal libro O regresso do.morto del 1989. I racconti della raccolta sono tutte brevi storie che hanno come filo conduttore ilMozambico di oggi: l'indipendenza, la guerriglia, il contrasto città/campagna, il complesso rapporto della nuova generazione con la tradizione, gli abusi di chi ha il potere e, come in Laurinda, tu non ce la farai la fame, le file per il pane, il sopruso. Entrambi gli autori sono inediti in Italia. Il libro di Honwana è pubblicato in Portogallo dall'editrice Afrontamento di Porto, il libro di Cassamo è pubblicato in Mozambico dall'Associazione degli Scrittori Mozambicani (AEMO). LE MANI DEI NEGRI Luis Bernardo Honwana Non ricordo più a che proposito, ma il Signor Professore un giorno disse che le palme delle mani dei negri sono più chiare del resto del corpo perché ancora fino a pochi secoli fa i loro antenati camminavano appoggiandole per terra, come le bestie, senza metterle mai al sole che scuriva il resto del loro corpo. Me ne ricordai quando il Signor Padre, dopo aver detto al catechismo che 91
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