Vedo che il Sole sogna la Luce pura, e che la Notte rimpiange i tempi primordiali, quando tutto era notte. Guardo anche il mio cuore, e scopro che i suoi desideri si riassumono sfortunatamente in due sole parole: la parola Sempre, la parola Mai. La città La città prende le sfilacciate vesti dell'autunno_; La pioggerella e la tristezza della ruggine son le cinture e i suoi veli, e la luna muore fuggendo nella nebbia bassa come un merlo dalla testa vermiglia fra i vortici della neve; E dal vecchio ponte (lì sbarcavano un tempo lontanò gli ambasciatori fiamminghi), la venditrice di giornali guarda al fiume come a un dizionario di voci sconosciute; E la luce delle cucine proletarie apre spirali nella gran muraglia, i mt?ndichiammucchiano cartoni che i gabbiani avrebbero voluto per i loro nidi; i treni perdono la memoria dinanzi alla fatalità delle rotaie, partono come apolidi. E un po' più in là, le luci della stazione, gli ubriachi, il giallo stridio degli spazzini, un altro ponte, prostitute, tutto finisce. Vicino al parco, i tassisti parlano del pugilatore morto, che morì come muoiono la ribeca e i cantastorie. Il tempo è un fragile broccato fatto di tramonti sempre ombrosi. Testo musicato e cantato da Ruper Ordorika , e inciso su disco nel 1980. Famiglia IV (Shola, misto di pechinese efox terrier, parla di quello che le piacerebbe avere) Mi piacerebbe avere un segreto molto grosso, uno di quelli che non si possono raccontare ma che si notano. E che la gente dicesse: No, Shola non è quello che sembra, bella, intelligente eccetera, ma che ha un segreto molto grosso, Ossia, che è misteriosa. POESIE/ ATXAGA Famiglia lii (Ahinoa passeggia) Chi_maidisegnerebbe questo sole sabato sera come una tigre con la bocca piena di fuoco o come un'immensa lampadina, ma nemmeno i pargoli della scuola, così piccini. Questo sabato il sole è una borsa, verso sera, con molte campanelle e caramelle dentro; ruotando, i suoi raggi bisbigliano nel cielo come i raggi di una bicicletta nuova. E le ciminiere delle fabbriche dormono e la gente parla di football, la biancheria ondeggia dai fili appesi alle finestre; (E Ahinoa passeggia in queste dolci vie con un vestito di fragola e vaniglia.) Canzone I (Un esploratore stanco) Che altra cosa potrebbe vedere un esploratore stanco entro i limiti di un metro quadro di tristezza, se non Sentieri che i limoneti accompagnano, se non Colline e ondulati Campi dove già si presagisce il vino, Che potrebbe vedere se non Isole di Cristallo, Città argentate, auree, Aurore, Navi Rosse · che equipaggi folli portano senza meta; Serpenti giganteschi, tigri, potrebbe vedere anche balene bianche che si immergono in un oceano caldo; Potrebbe vedere due donne dalle vesti aranciate sedute accanto a una parete incendiata dal sole; Potrebbe vedere tutti quei giorni irrecuperabili che si posano come uno stormo di uccelli immaginari. Canzone incisa dal musicista e cantante Ruper Ordorika nel 1981. Canzoni V (Desolatio) Dice il mio dizionario che la parola desolazione deriva dal latino desolatio, genitivo desolationis; E che fu nel milleseicentoundici quando qualcuno la vergò per la prima volta usando l'affilata piuma 87
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