Linea d'ombra - anno IX - n. 66 - dicembre 1991

Stai pensando a RichaFd Ford? Se spegni il registratore te lo dico. Tu sei sempre stato maltrattato dalla critica. Ti dispiace? Ti fa soffrire? No. In America, sembra proprio che i critici non riescano a prendere in considerazione uno scrittore se non inserendolo in un gruppo, etichettandolo. Sembrano incapaci di leggere un libro e dire cosa ne pensano, nel bene· e nel male, senza ricorrere a categorie. Per questo non riesco a prenderli sul serio. Non sono d'accordo con loro, e se non si è d'accordo è difficile sentirsi offesi, soffrire. Quali sono gli scrittori che ami? · Posso andare a ruota libera? Joyce. Per me Ulisse è la Bibbia. Lo amo al punto da non poterne parlare. Amo anche le parti che non riesco a leggere. E poi Hemingway. E Salinger. Ma meno, da quando sono un po' cresciuto. Capisci? Fitzgerald no. Non mi piace. E poi Joan Didion. Joan Didion è grande. E poi ... questo ti sembrerà strano ... Willa Cather. La mia Antonia. Tutte le volte che lo leggo mi metto a piangere. Nessuno, nessun uomo ha mai descritto il West come la Cather. Mi piace Virginia Woolf, ma solo concettualmente. E poi Ann Beattie. Per me, per la mia generazione, all'università, è stata unari velazione. Ci ha insegnato che si potevano scrivere racconti senza tradizionali inizio e fine eccetera. Quelle scene di vita, che lasciano tanto spazio all' immaginazione del lettore, quel "non detto", che meraviglia. E Ray Carver, naturalmente. Peccato che adesso l'abbiano vivisezionato, analizzato, troppo. Davanti a Cattedrale sono rimasto senza fiato. LA MASCHERA DEL CARNEFICE Su American Psyclto di Bret Ellis Marisa Caramella Da un decennio a questa parte, la critica italiana manda periodici e pressoché collettivi lamenti sullo stato delle lettere americane, costrette a subire la presenza di una schiera sempre più fitta e ingombrante di giovani autori cresciuti nei workshop di creative writing, attenti all'aggettivo e ai sentimenti, più che alla struttura della frase e della narrazione. Lo stesso tipo di lamento si è levato negli Usa, di recente, portato dalla voce di Tom Wolfe, forte e autorevole soprattutto per via delle centinaia di migliaia di copie vendute da Il falò delle vanità. Altre voci, isolate, quelle degli autori medesimi, per lo più, ma anche di qualche critico, hanno invano tentato di far breccia nella solida parete di pregiudizio che cataloga sotto facili etichette ogni tentativo di raccontare che non si possa far rientrare nei filoni letterari tradizionali, collaudati. Non che i lamenti siano del tutto ingiustificati, ma, complici l'invadenza dei mezzi di comunicazione di massa e le can1pagne di promozione degli editori, capita con allarmante frequenza d1 sentire, per bocca di INCONTRI/ELLIS Confronti:tra le fedi, le teologie, le culture. Una rivista mensile cui collaborano cattolici, evangelici, ebrei, musulmani, credenti senza chiesa e persone in ricerca. Confronti:sui temi dell'ecumenismo, della giustizia, della pace, della salvaguardia del creato, dell'etica e della politica. Confronti:per un dialogo ecumenico che·,oltre il rispetto e l'attenzione reciproca, incida sulla.testimonianza cristiana nel nostro tempo. Confronti:attraverso le notizie, i servizi, le interviste, gli interventi e le nostre rubriche: l'opinione, il libro, la rivista, il film, il testo, parole e gesti, le Scritture. Confronti:con i nostri lettori ed i soci della cooperativa «com-nuovi tempi», il proprietario collettivo e non lottizzato della testata. ABBONAMENTI: un anno lire 50.000(sostenitore lire 100.000)- un numero lire 5.000.Edito dalla cooperativa Com Nuovi Tempi. Versamenti sul c.c.p. 61288007intestato alla coop. Com Nuovi Tempi, viadel Bancodi S.Spirito3,00186Roma• tel. 06/686.47.3•3689.30.72. 83

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