·1 CONFRONTI Disegno di Guido Pigni. decine di detenuti (e ostaggi) dopo che un migliaio di essi aveva preso possesso del carcere per alcuni giorni. "Finché c'è una classe subalterna io ci sono. Finché c'è un elemento criminale io sto con lui. Finché c'è un'anima in prigione io non sono libero": queste lè parole di Debs (da. ricordare il racconto di. London, Il sogno di Debs) che il nonno di Eugene, il Benjamin socialista e ateo nonché giardiniere in un campus universitario, ingiunge al nipote di imparare a memoria - e queste le parole che Eugene ricorda quando osserva - nel contesto di un'America dei nostri giorni in completa bancarotta e preda di pesti incontrollate e di superstizione e incultura e di un televisismo ipnotico - l'estendersi dell'istituto penitenziale al di là del lago: la prigione che per Benjamin era un disegno per privare le classi subalterne di "una guida nella Lotta di Classe e per fornirgli un' orribile alternativa al puro accettare qualunque cosa i loro rapaci pagatori gli imponessero · sotto forma di condizioni di lavoro e sussistenza", ha ora cambiato significato: "dato che persone povere e impotenti, non importa guanto docili, non erano più di nessuna utilità ad astuti investitori ..Quello che una volta facevano veniva fatto ora da macchinari eroici e rassegnati. Così l'insegna più appropriata da mettere all'ingresso di Athena sarebbe potuta essere, invece di 'il lavoro rende liberi', per esempio: 'Peccato che siate nati: di voi non se ne fa niente nessuno', o forse: 'Entrate e restateci, fardello della vostra Scwietà"'. Nella parabola della vicenda di Eugene entrano parecchi fattori e personaggi: per certi aspetti, la struttura del libro è simile a quella del recente Vineland di Pynchon: sarebbe interessante che il lettore deeidesse di confrontare questi due romanzi in certo senso atipici e accomunati da una pas- ·sione corrosiva per I· orripilante declino del!' America; quello che è più di Vonnegut qui è certamente la violenta scomposizione swiftiana (e voltairriana) del tessuto che fa l"eroe narrativo e sociale contemporaneo; qui, davvero, il libertarismo anarchico che amiamo in Vonnegut si prende una rivincita sui falsi valori della retorica del 'paese della Libertà' - lo fa con eleganza, pari a quella con cui il fine intuito di uncadetto di WestPoint riconosce che Madame Bovary è libro da mettere sul comodino, o a quella con cui Eugene capisce che il tableau di un picnic sul lago sarebbe stato irrimediabilmente sciupato dalla sagoma straripante della figlia Melanie: "Se avesse voltato le spalle ai detenuti, avrebbe almeno potuto nascondere il fatto che aveva un naso bulboso come quello dello scomparso grande comico alcolizzato W.C. Fields". Se l'America di Vonnegut è stata sempre la nazione schizofrenica della costruzione dei miti e insieme della loro rapida obsolescenziazione, un paese insomma che ha bisogno di apprendere l'alfabeto di un altro pianeta per conservare un .minimo di "umanità", Hocus Pocus è uno straordinario tentativo di erigere un monumento (sia pure elementare come le pietre tombali che illustrano il libro) a una sana incapacità di apprendere un lessico formale, come se - dice Kurt Vonnegut nella "nota del curatore" che apre il libro '- i numeri stessi "perdessero gran parte della loro· potenza se diluiti da un alfabeto": "Solo perché alcuni di noi possono leggere e scrivere e fanno un po' di conto non vuol dire che meritiamo di conquistare l'Universo". L'etica della veracità e della sincerità indicata da asserzioni come questa governa lo stile di Hocus Pocus e ne fa il corrispettivo ironico e deflatorio di un altro anno 2001, celebrato nel film tratto dal romanzo fantascientifico di Arthur K. Clarke (descritto parodicamente nel libro). Non la conquista dell'universo, ma la fuga precipitosa dal tetto dell'ambasciata americana di Saigon, mentre Eugene, pistola in pugno, copre l'evacuazione in elicottero del personale americano, come un Custer che riesce a salvare la pelle di fronte all'assalto vittorioso dei Vietcong: "Certamente catturarono o ammazzarono i vietnamiti che io tenni lontani dall'elicottero dopo che l'ultimo degli americani, che era il Tenente Colonnello Eugene Debs Hartke, lasciò la posizione". nugae Umberto Eco Stelle & stellette Leo Li:iwenthal I roghi dei libri Tahar Ben Jelloun Dalle ceneri Vasilij Grossman Fosforo opuscula Philippe Lacoue-Labarthe La finzione del politico Alla ricerca de1 toro. Un antico testo illustrato della tradizione buddista Friedrich Diirrenmatt Grobacev e Havel. Le ragioni della speranza itinera André-Jean Festugère Ermetismo e mistica pagana M. Heidegger - E. Blochmann Carteggio 1919-1968 Paul Zumthor Lingua, testo, enigma opera Paul Ricoeur Della interpretazione. Saggio su Freud Martin Heidegger Prolegomeni alla storia del concetto di tempo WilhelmW eischedel Il dio dei filosofi (voi. II) Dall'idealismo tedesco a Heidegger ' ID RA Semestrale di letteratura Daniele Del Giudice, Due racconti, saggiodi G. Bardazzi - Giorgio Pressburger SSJ - Francesco Biamonti, Il mormorio della terra, con testi di P. Di Stefano e E. Morlotti. Stéphane Mallarm~, Otto poesie, trad. da G. Orelli - Hugo Loetscher, da Acque di scolo - Una perizia, presentazione di /:i.. Vollenweider - Giulio Bollati, A colloquio con I' «Idra» ! il rnelangolo via di Porta Soprana 3/1 16123 Genova - tel. 010-203802
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