Linea d'ombra - anno IX - n. 66 - dicembre 1991

CONFRONTI Lagrande fuga da Saigon. · L'incubodi DebsseconcloVonnegut Francesco Binni "Figliolo, è praticamente impossibile che noi si perda". Ebbene, come Jean-Paul Sartre dice in Citazioni familiari di Bartlett, "L'inferno sono gli altri". Gli altri si disfecero alla svelta dell'invincibile presenza in gara mia e di Papà 43 anni fa a Cleveland. Vengono in mente i Generali George Armstrong Custer a Little Big Horn, Robert E. Lee a Gettysburg e William Westmoreland in Vietnam. , Qualcuno, ricordo, disse una volta che le ultime parole famose del Generale Custer furono "Da dove escono tutti questi trattini - trattini indiani?". Volev'ovomitare. Dissi a Papà: "Pà, com'è vero Dio, credo sia meglio uscire di qui. t stato uno sbaglio". Ma lui disse che non c'era assolutamente nulla di cui vergognarsi, e che di certo non saremmo tornati a casa con la coda fra le gambe. Vietnam! Credo che possa essere anche effetto della formula magica che dà il titolo a questo Hocu.1· Pocus (1990) di Vonnegut, ora tradotto per Bompiani da Pier Francesco Paolini, pp. 270, L. 27.000 il fatto che richiamaistantaneamente alla mente l'alto capitolo XXX di Per chi suona la campana. Si ricorderà: Hemingway proietta il proprio romanzo di famiglia nella veglia del soldato di ventura, Robert. Sepolta nel palinsesto della scrittura, elisa dalla presenza logocentrica del monologo, c'è la serie di enunciati chiave su cui fa perno una lettura politica .del personaggio e del suo dilemma personale, che egli cerca di risolvere rimuovendo la morte del padre e tentando di reinserire un precedente modello storico di produzione culturale, l'America preindustriale, simbolizzata dal nonno, un veterano della guerra civile e delle campagne di sterminio degli indiani. I brani cui ci si riferisce sono sintomatici dell'incapaéità della psiche di Robert di negoziare pienamente il processo di sviluppo dell'immaginario (il mito della fusione spirituale col mondo, lo stadio speculare del bimbo) al simbolico (la storia) senza la mediazione di un'autorità patriarcale egemonica che pregiudica seriamente la costruzione di un progetto socialista demo-· cratico cui Robert ha scelto di partecipare. "George Custer non era intelligente come ·comandante di cavalleria, Robert", aveva detto suo nonno, "non era neanche un uomo intelli34 gente" ... "Aveva solo una grande abilità nel mettersi nei pasticci e nel tirarsene fuori", continuò suo nonno," e a Little Big Horn ci si mise ma non seppe uscirne"'. . Credo che un senso di preoccupazione sia opportuno, più in questo Hocus Pocus che in qualunque altro testo di Yonnegut, per quello che si_può trovare aprendolo. Il libro è una tappa estrema del profilo complessivo del1'opera vonnegutiana come psicodralllllla autobiografico. lungo processo di purificazione e rigenerazione. Come abbiamo visto fino a Galapagos, è molto probabile che la purificazione interna del personaggio sia il processo per cui l'autore stesso è "migliorato": proprio ·come Hemingway e Heller hanno ammesso di usare la macchina da scrivere come psicoanalista per guarire dagli effetti psicologicamente dannosi della guerra, Vonnegut, sopravvissuto traumatizzato del bombardamento alleato di Dresda e spettatore inorridito di "molte invasioni, grandi quantità di morti, molte esecuzioni", usa la scrittura come modo per purgarsi dei terrori della guerra e per adattarsi a·un mondo del dopoguerra altrettanto assurdo nella sua sofferenza e distruttività.della guerra stessa. Hocus Pocus introduce uno dei vecchi temi vonnegutiani in forma di una nostalgia utopica per uno stile di vita artigianale o imprenditoriale in proprio che rifiuta le forme alienanti e reificate della società capitalista (burocrazia, lavoro alienato e basato sul profitto, guerra) e rivalotizza l'integrità individuale sia come essenza spirituale della personalità che come impegno per il bene e la felicità degli altri. · L'anno è il .2001: con tempo e fortuna - Eugene Debs Hartke, sessantunenne, il cui nome viene da quello di Eugene Victor Debs (1855-1926, cui il libro è dedicato)-organizzatore sindacale e pacifista americano, più volte incarcerato e votato per la presidenza degli Stati Uniti - ha maturato un'esperienza che ripercorre fedelmente quella del proprio paese: fedele al codice imperialistà, ha imparato la guerra aWest Pointe l'ha praticata in Vietnam, secondo I' estetizzata glorificazione dell 'elitaria supremazia mascolina associata al Fiihrerprinzip; poi insegna le bizzarre atrocità della_ guerra vietnamita e teorie pseudo-galbraithiane sulla sconfitta del dollaro da parte dello yen (e dellafellatio), che lo espongono a denunce benpensanti, in un college speciale sito in una valle che si affaccia su un lago sulle cui sponde sta Athena, con la sua popolatissima prigione per soli neri; Eugene, licenziato dal college, poi trasformato in riformatorio, vi soggiorna lui stesso prigioniero in attesa di essere giudicato (e condannato a morte) col_Tlepresunta mente dietro la fuga in massa dal penitenziario di At.hena. Sente di essere "così impotente e disprezzato che l'uomo il cui nome mi è stato dato, Eugene Debs, se fosse ancora vivo, potrebbe finalmente volermi un po' di bene": Il monologare di Eugene si approssima a quello di un personaggio di fon Thompson: è loquacità ossessiva, gusto del macabro, della psicologia anormale: l_epagine del suo memoriale, scritto su brandelli di carta raccogliticcia e leggibile come sequenza di passi di varia dimensione e tuttavia come "romanzo" unificato o 1, assommano - così a volte sembra - a vere e proprie .elegie oniriche di_una Disney1and fascista: la topografia del libro, ammesso che sia 'reale' e non stampata sullo schermo del sogno, potrebbe ben prestarsi - ma non cederò qui alla tentazione - alla rappresentazione in uli rettangolo semantico greimasiano dei limiti tematici vincolànti iItesto vonnegutiano e del le possibilità di stabilire equazioni e inversioni che la narrativa esplora nella sua ricerca di una soluzione armonica e necessariamente fittizia. Lo schema che ne potrebbe risultare e che sarebbe necessario storicizzare o situare dialetticamente nel processo di lotte di classe specifiche, sarebbe un'abbreviazione stenografica della dinamica segnica che informa il romanzo di Vonnegut e attesta del suo espansivo potere significante. I due poli dell'azio~e narrativa, situata in una simbolica valle, ai bordi di un altrettanto simbolico lago, sono i due luoghi Scipio e Athena, opposti l'uno all'altro, come rispettivamente luogo della "rispettabilità" riconquistata dopo il Vietnam e luogo di una nera e montante forza repressa (che esploderà nella grande fuga al chiaro di luna) - e come non vedere in questa prigione, situata nello stato di New York, il carcere di massima sicurezza di Attica che nel 1971 fu scena del massacro di

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