I CONFRONTI I Una storia d'amore nella storia Il carteggio di Ada e Piero Gobetti .· · Paolo Varvaro Il carteggio di Ada e Piero Gobetti (curato da Ersilia Alessandrone Perona per le edizioni Einaudi con il titolo Nella tua breve esistenza, pp. 718, L. 65.00Q) abbraccia un arco cronologico breve ma intensissimo, che comprende gli anni dal 1918 al 1926. In meno di un decennio, l'Italia attraversa la fase .cruciale della smobilitazione, le tensioni determinate dalla radicalizzazione dei conflitti sociali, l'occupazione delle fabbriche, la nascita e l'avvento del fascismo. In questi anni si consuma la storia d'amore tra Piero e Ada Gobetti bruscamente interrotta, dopo il loro matrimo- · nio, dalla morte in esilio di Pier;o. Com'è ovvio lo scamhio epistolare tra Piero e Ada (una corrispondenza alimentata dai continui periodi di separazione, soprattutto estivi: il volume racc~glie in .tuttopoco meno di 300 lettere) si snoda sul tracciato di queste vicende politiche. Ma il suo interesse, come cercherò di mostrare in questo articolo, deriva specialmente dall'esemplarità dei suoi percorsi privati, da un valore cioè letterario più che storiografico. Questa linea di lettura vede protagonisti da un lato Piero e Ada, per la reciprocità di una relazione sentimentale di rara intensità; dall'altra il solo Piero, come figura centrale di un rapporto che, attraverso la sua personalità, tende inevitabilmente ad assumere valore esemplare. Cominciamo da Piero. Mediante il suo epistolario possiamo ricostruire un processo di formazione complesso e folgorante: nel giro di otto anni, attraverso un confronto diretto con i maggiori movimenti del suo tempo Piero Gobetti, all'inizio giovanissimo studente universitario, assurge a un ruolo di primo piano sulla scena culturale e politica italiana. La pubblicazione di questo volume consente di fare luce su un protagonista di prima grandezza della nostra storia contemporanea; a questo proposito è davvero incomprensibile perché la casa editrice Einaudi non provveda a una ristampa degli ormai introvabili volumi della sua opera completa. Ma il carteggio focalizza soprattutto il valore sentimentale di questa esperienza. E dunque più che sullo sfondo delle vicende politiche, destinato a rimanere sfocato, esso proietta una luce penetrante sull'intima natura della relazione d'amore di due giovani nella Torino di inizio secòlo. ''Il fine è l'attimo attuale" Come ho gìà detto nella trama del carteggio si intersecano due filoni di lettura: il primo riguarda il travaglio della formazione · intellettuale e politica di Piero (e, ma solo in subordine, di Ada); il secondo l'evoluzione del rapporto sentimentale, fino al raggiungimento (come osserva la curatrice) di "una capacità di comprensione totale". Non potendo distinguere le due linee, sarà meglio tenerle saldamente unite. Quando si incontrano nel settembre 1918 Piero e Ada hanno rispettivamente 17e 16anni. Piero, che già frequenta l'università, ha avviato il progetto di una rivista culturale giovanile, mettendo in luce quella foga di suscitatore di energie che ne costituirà il tratto caratterizzante per gli anni a venire. Quando esce il primo numero di "Energie Nove" (questo .appunto è il nome della rivista), il 1 ° novembre 1918, Piero e Ada sono già legati sentimenti1mente. Riprendendo una scansione cronologica proposta da Bobbio1 , possiamo considerare il bienAda Gobell, nel 1926, l'anno dello morie di Piero, nello foto per il passaporto. (Archivio del Centro Gabelli, Torino). nio 1918-20 come la fase di preparazione del pensiero gobettiano. Gli obiettivi e le modalità dell'attivismo di Piero si definiscono attraverso il confronto con Ada, che è condannata in questa fase al ruolo di musa ispiratrice assimilata letterariamente allaJigura dantesca di Beatrice ("ho cominciato ad amarti .con gioia di contemplazione come il piccolo angelo che, bimbo, mi pensavo d'avere accanto. (...) Poi lessi la Vita Nova e m'accorsi· che tu ti chiamavi Beatrice"), Ada è sottoposta da parte di Piero a un severo programma di formazione culturale, che la porterà a rivedere le sue scelte originarie (con la conseguenza dell'abbandono degli studi musicali e l'iscrizione alla facoltà di lettere) e a cui si ribellerà a distanza di alcuni anni ("io non posso essere Beatrice che nell'esplicarsi e nel progredire della mia tenera umiltà", scriverà nel '20). L'apprendistato cui Piero sottopone Ada corrisponde in realtà al processo di formazione che in questi anni affronta egli stesso. Le sue lettere di questo periodo, quasi del tutto prive di divagazioni affettive, ne mostrano il ricchissimo itinerario di letture e ·di spunti critici, evidenziando soprattutto il tormento interiore che è connaturato alla smania attivistica di Piero. "Non ci sono fini per noi: il fine è l'attimo attuale, - scriveva ad Ada nel 1919 - è l'ingrandirsi di ogni istante è il non fermarsi mai nell'intensa attività spirituale che ci domina, perché noi lo vogliamo". La sete di .conoscenza di Piero si alimenta di letture vastissime. Sono gli anni dello studio sistematico delle filosofie di Croce e Gentile - la cui assimilazione immediata si noterà nel linguaggio di questo periodo - , della conoscenza della sociologia di Pareto (la sua
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