STORIE/KUREISHI Salve, lettore. Come sicuramente avrai ormai capito, sono stato io, Howard, a scrivere questa roba su Nina e Nadia. vaga sulla faccia della terra senza casa,come un cane bastardo nato per sbaglio, che nessuno vuole e tutti prendono a calci in culo!" Per quelli di voi che avessero curiosità di conoscere il menù, io sto bevendo brodo di lacrime. "Sei stato tu che ci hai lasciato", dico allora. Tremo tutta. Anche tu tremi. "Tanti anni fa, sentimi bene, sei stato tu che ci hai mandato a fare in culo e ci hai lasciato, dopo di che te ne sei fottuto e non sei più tornato, e per di più non ci mandavi mai un soldo ma ci facevi sorbiredall' inizio alla fine quelle puttanate di Jesus Christ Superstar ed Evita!" Ma arriva qualcuno, un brillante magistrato che ha dato una mano a far fuori il Primo Ministro. Tutti ci stringiamo la mano. Cristo santo, non riesco proprio a smettere di piangere. È l'ora del crepuscolo, e io sto su una sedia a sdraio davanti la camera di Billy, sopra al tetto. Billy è seduto su un cuscino. Abbiamo addosso jeans tagliuzzati e beviamo acqua ghiacciata leggendo vecchi giornali inglesi che poi ci scambiamo. li bucato è steso su un pezzo di spago che abbiamo tirato da un angolo della stanza all'antenna della tv. C'è la porta aperta, e a tutto volume sentiamo sempre lo stesso disco - Who 's Loving You - perché è il nostro preferito. Billy ogni volta ripete: "Dài, sentiamolo ancora". Sembriamo proprio una di quelle vecchie coppie sedute davanti a un patio di cemento a Shepherd's Bush, finché non ci siamo alzati e ci siamo messi a ballare senza scarpe, ridendo e spalancando la bocca per i piedi che ci scottano sopra al tetto caldo. Alla fine ci tocca rientrare dentro per fare ancora l'amore. Poi Billy va a farsi la doccia e io lo guardo mentre s'allontana. Non mi piace stare separata da lui, penso. Sento scorrere la doccia, mi siedo di nuovo e getto da parte tutti i giornali. Dopo di che, scendo giù da Nadia e busso alla sua porta. Seduta da una parte c'è la Mogliettina e dietro di lei, Batti-fiacca. "Nadia non c'è", mi fa Batti-fiacca. "Entra" dice Nadia aprendo la porta. Entro e vado dritta a sedermi sullo sgabello della toletta. E una stanza carina. C'è rosa dappertutto, e ogni cosa è sistemata per bene. Lei è seduta sul letto e si spazzola i capelli fino a farli luccicare. Le dico subito che devo parlarle un attimo. Mi sorride. Mi pare disposta a fare un grande sforzo, e la cosa mi sorprende. Effettivamente è andata su tutte le furie l'altro giorno, quando siamo spuntati fuori dalla cucina e lei ha cercato di prendermi a pugni e tutto il resto. "È stato un incidente", le dico a quel punto. "Va bene", fa lei . "Ma che impressione credi che abbia fatto all'uomo che voglio sposare?" "D'accordo, prenditela con me. Digli che sono una sporca occidentale. Digli che sono matta." "Il fatto è che si riflette su tutta la famiglia", dice lei . Poi va verso un cassetto e lo apre. Tira fuori una busta e me la da. "È·un regalo per te", mi dice gentilmente. Ma quando infilo il dito nel risvolto della busta, lei mette una mano sulla mia. "Ti prego. È una sorpresa per dopo." Risalgo di sopra, e Billy è sul tetto in mutande. Allora, sono andata a prendere un asciugamano e ho cominciato ad asciugargli i capelli e le gambe, ma lui mi ha abbracciata e per un po' ci siamo mossi facendo finta di seguire una musica. Quando poi mi ricordo· della busta che mi ha dato Nadia, l'apro e ci trovo dentro un involucro di cartoncino bello lucido. È un biglietto per Londra. Penso subito di darlo a mio padre per farmelo mettere al sicuro: un biglietto valido un anno posso utilizzarlo in qualsiasi momento. Poi mi accorgo che Nadia è andata alla compagnia aerea e ha specificato la data e prenotato il volo. Devo partire domani. Corro da Papà per chiedergli di cosa si tratta. Lui mi guarda e basta, e io capisco che devo partire. IV Salve, lettore. Come sicuramente avrai ormai capito, sono stato io, Howard, a scrivere questa roba su Nina e Nadia, standomene qui nel mio calzino bucato senza muovermi dal mio paese, seduto proprio qui comodamente sul mio bel culo, ascoltando John Coltrane. (E arrotolando sigarette.) Credi che Nina avrebbe potuto cavarsela con espressioni come "un accento spesso come la melassa", oppure "Ma le tendine sono bell'e tirate quaggiù", e soprattutto "Oh, oh, oh"? Con l'istruzione che ha? Dunque ero sempre io, che facevo il verso di tutti, cambiavo modo di parlare, assumevo i vari atteggiamenti e andavo all'attacco della verità armato di menzogne. Comunque, tutto quello che volevo era essere Nina. Con tutto il tempo che io e Deborah abbiamo passato a martellarle il cervello, cercando di farle trovare la strada giusta: e leggi questo, e vai a studiare danza, e guarda questo libro su Balanchine, e via di seguito: Che cosa ne faceva lei, di questo nostro continuo propinarle roba? E così, sono diventato lei, sono entrato dentro di lei. Ti chiedo scusa. In realtà, Nina è tornata _dauna settimana, anche se soltanto ieri ho avuto sue notizie: mi ha telefonato per dirmi che sono un bastardo e che doveva vedermi. Parto subito. Casa di Nina. Eccola lì, seduta al tavolo della cucina, con appoggiato sopra un piede, accanto al suo posacenere, con l'aria di una pittrice. Deborah non è ancora tornata da scuola. "Sei splendida", le dico. Poi, quando la bacio, lei non si ritrae disgustata. "Sono splendida?" Sembra interessata. "E come! Bell'abbronzata. In forma e riposata." "Be', tutto qui?" Mi guarda fisso negli occhi. "Per un attimo ho pensato che mi avresti detto qualcosa d'interessante. Per esempio, che ero cambiata o roba del genere. Insomma, che c'era qualcosa di nuovo." Più tardi, siamo andati a fare due passi nei dintorni. È venerdì pomeriggio. Con che aria distaccata passeggia ora tra quelle strade, proprio come se le avesse ormai abbandonate! Mi racconta tutto con voce sommessa: di suo padre, i domestici, di Billy, il bacio, le mutandine. Mi dice: Lasciare Billy laggiù da solo, è stata una.cosa che mi ha davvero distrutto. Che cosa farà? Che succederà a quel ragazzo? Gli ho spedito un pacco di cassette. Gli ho mandato un po' di videonastri. Ma si sentirà tanto solo. È sconvolta. Ceniamo tutti e tre insieme, e Deborah cerca_di parlare della scuola, mentre Nina la ignora. Proprio come ai vecchi tempi. Ma non è per cattiveria che Nina la ignora, è solo che ha la testa altrove. D_eborahinvece, pensa che probabilmente Nina l'ha ormai lasciata per sempre. Quanto a me, temo che ora Deborah comincerà ad aspettarsi di più da me. Fatto sta, che il giorno dopo volo alla scrivania, metto su una vecchia cassetta di Miles Davis, e lascio venir fuori ogni cosa, spiattello tutto: quello che mi ha raccontato Nina, l'aspetto che aveva, quello che avevamo fatto insieme, e scrivo pure (ma dopo lo cancello) quanto mi piace ficcare il mignolo nel culo di D_eborah quando scopiamo, e come fa lo stesso anche lei quando ci riesce. 91
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