Linea d'ombra - anno IX - n. 65 - novembre 1991

STORIE/KUREISHI ha niente addosso!" Gli dò una bella gridata. Subito uno di loro viene verso di me. "Insomma vuoi essere arrestata pure tu!", dice dandomi degli spintoni sul petto. "Non m'importa", dico io. Ed è vero, non me ne importa un accidenti. "Tanto mamma di sicuro verrebbe a trovarmi", penso. Nel frattempo si è radunato un gruppetto di ragazzini che stavano a guardare tutto quel casino. Sembravano sbandati, e a guardarli fanno un po' pena, ma hanno un'aria dignitosa, distaccata e allo stesso tempo di sfida. All'improvviso mi son sentita tanto triste per tutti noi. Quei bastardi, intanto, hanno trascinato il mio amico sul furgoncino. Ho pensato subito che non lo avrei più rivisto e infatti son sicura che ne avrà per almeno un paio d'anni. Quando sono tornata da Howard, dopo il mio giretto, li ho trovati seduti sul divano marca Habitat. Ho avuto subito l'impressione che stesse succedendo qualcosa che non aveva niente a che fare con la cultura. Sono troppo distanti per trovarsi a loro agio. E così, immediatamente ho cacciato per aria la mia antenna per misurare la temperatura: ma certo! Non c'era forse qualcosa che mi puzzava? . "Andiamo", dico allora a Nadia. "Mamma ci starà aspettando." "Sì, sì, è vero", dice Howard alzandosi. "Dille che la saluto con tutto il cuore." 82 L'Indice. La lettura laureata in lettere. Gli faccio uno dei miei sguardi: "Proprio con tutto, o solo con un po'?" Ce ne stiamo sedute sull'autobus in santa pace, passando davanti ali' ufficio dei sussidi tra le strade piene di gente e di negozi, quando a un tratto hanno preso a succedere queste cose piuttosto antipatiche che non so neanche spiegare. I sedili che mi stavano di fronte, anzi tutto il piano superiore dell'autobus, ha cominciato a sollevarsi. Allora mi son girata verso il finestrino, aspettandomi di trovare almeno la strada ben ancorata al sµolo, e invece no: ·si scaglia in aria fino ad arri varrni ali' altezza della testa, venendosene via in ogni punto, e incurvandosi come un grattacielo in mezzo a un tornado. Dai lati dell'autobus, i negozi mi si avventano addosso. Insomma, la terra è diventata un mostro. "Per carità", penso allora io, "anche se tutto va per aria, devo mettere le cose in chiaro." Così, tenendomi ben stretta al mio sedile, dico a Nadia, o perlomeno questo è quello che ho pensato di dirle: "L'hai baciato?" Lei subito guarda dritto davanti a sé come se l'avesse infastidita qualche mendicante. Io mi aspetto da un momento all'altro di essere scaraventata fuori dall'autobus, però continuo imperterrita: "Nadia. Lo hai baciato, vero? Dì la verità." "Ma guarda che non ha nessuna importanza." Non avevo forse ragione? Non è vero che so fiutare un bacio nell'aria a cento metri? l"(Jfl// f irccs, 1 ![ 17/llfJ/f C//f!fC(j'j S(I ~

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