INCONTRI/WISEMAN trovo divertente perché penso che il film si svolga in realtà a metà strada tra lo ·schermo e la mente dei miei spettatori e quindi le reazioni ai miei film c'entrano molto con quanto la gente si aspetta o vuol sentirsi dire. Io cerco, attraverso il documentario di fare un viaggio nel quale le mie idee di partenza sòno da considerare solo come regole di comportamento e l'approdo sia quello che ho imparato come conseguenza dell'esperienza di fare un film. Questo processo di lavoro lo tr9vo più simile a quello teatrale che alla produzione cinematografica contemporanea dove quasi sempre il regista prende ispirazione da altro cinema e non da esperienze vissute direttamente. Mi annoio molto al cinema preferisco andare a teatro o leggere. Amo Pirandello, Grossman, Cechov ed ho lavorato per la messa in sc.ena di testi teatrali con l' American ·National Theatre e l' American Repertory Theatre Production. È quinai il fattore tempo ad assumere per te una grande importanza nel processo di lavoro? Come si dipana il tuo tempo quando sei in produzione? lo ho perennemente un film che mi aspetta in montaggio. Instauro una interminabile conversazione tra me, la sequenza su cui sto lavorando, la mia memoria dei giorni di riprese ed il bagaglio delle mie precedenti esperienze. Il mio tempo si dilata e si accelera secondo ie fasi: durante le riprese passo dalle 4 alle 5 settimane in completa simbiosi con il luogo che ho scelto di riprendere, non faccio altro, io, il fonico e l'operatore con la 16 mm. e i microfoni sempre a vista. Non uso luci artificiali e la gente si abitua velocemente a noi. Quando sento che stoper stufarmi interrompo le riprese (e questo accade appunto dopo circa un mese). Lascio sedimentare il mio bottino di immagini, di solito dalle 60 alle 80 ore di pellicola. E passo ad altro, a volte altri progetti, a volte finisco di cercare i soldi per il film visto che spesso inizio le iiprese spinto da curiosità inarrestabile, prima ancora di avere garantiti i finanziamenti necessari. In certi casi mi è capitato di impegnare in banca i diritti delle mie produzioni precedenti per ottenere prestiti con i quali compro la pellicola dei nuovi film. Poi con calma passo al montaggio: sparisco per mesi nell'antro della mia moviola dove questa grande massa di immagini forzatamente incompleta cerca piano piano una forma. Il montaggio è il luogo dove tutte le mie scelte iniziali, ormai superate dall'esperienza stessa delle riprese, entrano in rapporto Un'immagine di Missile ( 1987) di FrederickWiseman. con i miei nuovi desideri ed insieme, attraverso questa conversazione che assume a volte anche la forma di un aspro conflitto, danno origine misteriosamente ad una qualche forma di vita. Ci vogliono dai 6 ai 12 mesi perché questo accada Ogni volta mi do obiettivi particolari, per esempio montando Welfare (1975) avevo in mente un'opera musicale ed il film è cresciuto dentro di me associato ad un ritmo e ad un suono specifico. Ogni film ha la sua storia: Centrai Park (1990) ha pochissimo parlato, e allora ho lavorato su un montaggio veloce e ho operato 2000 tagli. Altri, come J uvenile Court (1973), Law & Order(l969),Missile (1987) hanno un respiro molto più ampio perché ho voluto rispettare i dialoghi che avevo raccolto magari comprimendoli al massimo; infatti da una conversazione di · 25' tiro fuori pochi minuti; quelli necessari ad amplificare i segnali, i movimenti e i pensieri dei protagonisti, ma cercando di rispettarne le sfumature. I miei film hanno tempi di lavorazione molto lunghi rispetto agli standard ma io sono convinto di aver bisogno di tutte queste fasi e di tutto questo tempo per dare il mio massimo. D'altra parte se potessi esprimere la mia opinione in poche frasi o con pochi minuti di immagini, non avrei bisogno di fare film. Amo molto l'aspetto artigianale del montaggio. Ho provato l'elettronica e non la sopporto, forse sono troppo vecchio per cambiare tecnologia ma mi sono trovato totalmente a disagio di fronte all'immaterialità della centralina video La TV, grande mostro onnivoro e superficiale, come accoglie i tuoifilm? · Le PBS mi hanno sempre sostenuto , perché al loro interno lavora gente intelligente ed interessata alla cultura, ed ora cominciano a finanziarmi anche alcune televisioni pubbliche europee come Channel 4, la BBC e la Sept. I miei film sono mostrati in prima serata e raccolgono dai 4 ai 6 milioni di spettatori in America. Sono molto orgoglioso di questi . dati che non sono alti in termini percentuali, ma lo sono in termini reali. Dopo la messa in onda, e sulla base delle recensioni e del ' gradimento raccolto, i miei film passano alla distribuzione non commerciale: università, scuole, festival, con una diffusione su VHS o 16 mm., molto capillare. Certo non ho mai affrontato la sala cinematografica, ma sono lo stesso abbastanza seguito. In Francia, Germania e Gran Bretagna mi hanno già chiesto di girare dei documentari ma io non mi sento pronto perché non conosco a sufficienza quei paesi, la gente, la lingua, la cultura. E poi ho ancora tante idee da realizzare su aspetti diversi dell'America. Mi sono molto divertito ultimamente ad analizzare con Aspen, il mio ultimo lavoro girato nella nota località sciistica del Colorado, le autorappresentazioni della· classe dominante americana. Mi sono reso conte.che osservare con attenzione il comportamento delle persone che sembrano più lontane dal peso delle contraddizioni sociali può diventare ancora più illuminante sul funzionamento generale. Sto vivendo in questo momento, a 60 an!Ù,un periodo molto produttivo e ho un altro grande motivo di soddisfazione: da settembre scorso il mio primo film Titicutfollies, sul manicomio criminale di Bridgewater, è di nuovo in cit;colazione, dopo che il tribunale del Massachussetts ne ha riconosciuto la validità artistica. Il film era bloccato da 20 anni con l'accusa di oscenità ed è stato per via di quel film che io ho iniziato il mio viaggio attraverso le istituzioni e gli infernali meccanismi che ne regolano il funzionamento.
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