Linea d'ombra - anno IX - n. 65 - novembre 1991

STORIE/DEPESTRE immaginazione boccheggiava sul cuscino come le gomme sgonfie di una macchina da corsa. Una volta in aereo (volo 669 dell' Aeroflot, Mosca-lrkutskPechino) il mio entusiasmo si velò ancora una volta della peluria della bestia-a-due-spalle. Mì dissi che avevo sbagliato a prendere per oro colato gli aneddoti di Fonseca. Erano storie da pappagalli sudamericani raccontate da un cacciatore di gonnelle della stessa risma. La Cina aveva alle spalle una favolosa eredità erotica. Per secoli e secoli le coppie cinesi si sono divertite, senza affatto pensare di star facendo qualcosa di male o di peccare, incitate dalla buona combustione dei loro globuli rossi. E certamente la Rivoluzione cinese, fedele a questo passato, dev' essersi liberata di tutte le maledizioni, da ogni parte provenissero, che potessero accanirsi sull'atto d'amore. Mentre l'aereo sorvolava il deserto del Gobi l'eccitazione del mio spirito si mise dolcemente a trottare sognando il giorno in cui l'uomo e la donna potranno fornicare in splendida libert~ senza doversi considerare seguaci di Lucifero o eredi spompati del sadomasochismo. Da qui al Duemila, vedrai, la donna vivrà l'uomo e l'uomo vivrà la donna come una reciproca festa solare. La donna disporrà liberamente dei suoi capelli, labbra, seni, natiche, della sua viva e golosa sciagatta, di tutta la sua smagliante faretra di sogni per condividere con il partner la celebrazione del prodigio di esistere: un colpo di yin e un colpo di yang, meravigliosamente, alla cinese, come la pioggia va perdutamente all'albero, il cielo assolato al cuore dei giardini; e si avrà un solo yinyang della carne, espansa in forme gioiose, a perdita d'occhio e di sogni! E tu stai sorvolando la terra dove questo paradiso è già cominciato ... La voce della hostess sovietica mi strappò a questo beato sogno d'amore. Annunciava in russo che saremmo atterrati tra poco all'aeroporto internazionale di Pechino, i passeggeri erano pregati di allacciare le cinture e spegnere le sigarette. Ero segretamente invitato a spegnere l'incendio che mi era dilagato nel sangue e aveva indurito il mio au-bonheur-des dames. Già da qualche tempo la mia vicina di sinistra, una giovane maofila italiana, aveva considerato l'omaggio come fosse rivolto a lei: i suoi grandi occhi reclini di donna-giardino covavano con ardore l'andirivieni da orologio del settimanale "L'Express", in metastabile equilibrio sulle mie ginocchia. . Potevo mai sbarcare nella Repubblica Popolare Cinese in uno stato di ascensionale magia? Mi rimproverai subito quest'accesso di verecondia così estraneo al mio temperamento. Invece di arrossire della mia erezione di giovane in perfetta salute fisica e spirituale dovevo anzi esser fiero di un sangue così maschio e così allegramente pronto a fare l'amore come la rivoluzione. -Gridare Eros, significa gridare alla vita, nevvero? dissi, in italiano, ali' orecchio della mia graziosissima compagna di traversata. - Eros è contagioso! rispose quella, in italiano. - [{nEros dorme in ogni uomo e in ogni donna! - E ora di svegliarlo! disse lei. -Viva Eros! - Viva la rivoluzione! III. Quando il mio giornale - un quotidiano cattolico di Santiago del Cile - mi aveva proposto di andare a Pechino, avevo visto sorgere notti di felicità sull'orizzonte dell'imperatore Jouan72 Jouan che risiedeva nei miei pantaloni. Non stavo forse an verso dame abi~uate agli assal~ dei discendenti di Gengis trentanove anru, avevo alle lllie spalle nove fallimenti coniu Nessuna delle mie spose - benché scelte tra cilene di fuoco aveva potuto sopportare per più di tre settimane la lirica febbre s'impadroniva del mio hsuan-pu una volta in orbita in un femminile. Manolita Santacruz, la mia nona moglie, mi a\l gridato, fuggendo via dall'incendio: - Al diavolo la tua arrapataggine da mongolo! Sin dal primo mese d'inizio del mio lavoro a Pechino, il imperiale fantasma si rivelò più fragile di una farfalla di · Tien' An 'Men. La seta viva era decisamente fuori della mia Dopo un anno senza donna, decisi di giocare il mio va-s Chiesi una visita medica di controllo alla clinica riserv giornalisti stranieri. E caddi su infermiere scelte accÙratamente quanto alle competenze e al loro fascino proibito. La sera della mia acce ne, l'infermiera di turno era una giovane cinese del Nord occhi opaco-divoranti. Agile, alta, sensuale, da mangi morsi. E parlava un inglese all'altezza del suo sex-appeal. entrò per la seconda volta nella mia stanza, le chiesi a bruci - Grazie per essere tornata. È per scopare, nevvero? Niente affatto scioccata dalla brutalità della proposta, verso, la porta, mise il chiavistello e si accostò al letto, del consenziente. Riservai ai suoi seni carezze precise, in sinto · battiti dei nostri cuori. Con lo stesso ardore, verificai se vergine o no. Lo era, e mi rivolsi così in greco antico alla sua maria. La sua bella mano interpellò in stato di trance il miorenella stessa lingua liturgica. Interruppi qui i nostri trasporti. - Togliamoci i vestiti, che la luce sia! ~ È proibito dalla rivoluzione, mi disse lei. - Io rischio l'espulsione, senza scampo. E tu che rischi? - Cinque anni di servizio speciale in un lebbrosario s tra le sabbie del Turkestan cinese. - All'inferno le loro oscene proibizioni. Sei un fi ragazza. Quanti anni hai? - Ventidue. - Verginea ventidue anni! Con tutto lo spermachec'èinè uno scandalo! -Lo so. - Ti aspetterò tra mezzanotte e le quattro. -A presto, mi disse, aggiustandosi l'uniforme e i ca -Promesso? - Sei un uomo d'azione. Mi piace. Promesso! Ali' una e mezzo penetrò nella camera con mille preca Benché stessi in guardia, mi resi conto della sua pres~n~ quando si distese santamente nuda al mio fianco. Il cliton . Baozhu era un dio taoista di perfetta bellezza: proteggeva, va, illuminava una vulva fremente, gioviale, ben dischiusa, grande e bella mère, nera e folta da soffocarcisi. . . Baozhu fu la prima donna a soste9ere la mia energica sp~ celeste Impero di Mezzo. Il supremo godil!1ento la _tece _gn osanna nove volte con i nove nodi del ffilO bambu taoista. lasciammo all'alba promettendoci di ricominciare la notte se te. Durante il giorno constatai più di una volta che "lo s freddo del perfetto libertino" rivolto il giorno prima sulle grazie mi si scioglieva nelle vene in onde di ten~re~za. Av trovato in Cina la mia misura-12 per guanti in pelhccia!

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