Linea d'ombra - anno IX - n. 65 - novembre 1991

POESIA/PESCE con i cristiani cohabitare, anzi, alle ecclesie nostre, lì vicino! Nelle strade più belle se ne vanno, senza neppure un segno·sul costato, nelle piazze! Bona stabilia hanno - e commercio perfino se ne fanno - e balie, cameriere, e altri servi cri-sti-a-ni - dico-, a pagamento. In disprezzo del nomine messiano. Perciò, con zelo cattolico-romano ad futuram rei memoriam ordiniamo ... - Prima, però, uh po' di teologia. - Prendo la Bibbia, il Nuovo Testamento, e, io che Paolo sono, anzi quarto, un versetto di Galati vi leggo ·e, finalmente, al lume della fede, gli errori suoi riconoscendo, benigno i giuda accoglierei. Se, poi, in eorum erroribus persistunt, recognoscant se servos, Christianos, invece, liberos per Jesum. Schiavi - lo ammettano! - li ha resi Christus Deus e noi, cristiani, liberi. Il versetto lo dice chiaro. Non l'avete letto?: è ingiusto, è sconveniente, non esiste! che il figlio della schiava - convivente! - coi liberi, i cristiani, s'affratelli. La sappiamo da secoli la ratio gli ostinati ebrei di "tolerare": verae fidei Christianae in testimonium. La loro schiavitù sta a dimostrare eh' è proprio Dio che tiene saldo il piede dei padroni cristiani su Israele. Basta con le parole. Valitura in perpetuo a Roma costituiamo, e in aliis Terris, che uno stesso luogo, e in uno solo, abitino i Giudei. Ma tutti quanti, ornnino, necessariamente. Ghetto! Dalle case cristiane separati, penitus, assolutamente. Un muro li circondi. Una parola soltanto, voi ch'entrate, ("Via dei Giudei"); e una, voi che uscite, ("Via dell'Inferno". Chiuse, ben, di notte. Altro che riconoscerne lo stato!). Bona immobilia non potranno avere ed una sola sinagoga. "Demoliti" le altre, comando, "et devastare". Solo a cristiani da vendere saranno le case belle e brutte ch'essi hanno. Perché sia chiaro ch'essi "giudei" sono, i masculi un berretto, e un altro segno abbiano le donne, chiaro e rosso. Mi raccomando: addosso. 58 Cameriere cristiane, balie e servi d'ogni sesso più non manterranno. Di nutrici cristiane le mammelle i loro infanti più non succhieranno. Di domenica; riposo, per la via. Tutti in latino i conti. E un lavoro lecito soltanto: cenciaria. Né per favore, né per pagamento i medici giudei ad Christianorum curam accedere potranno. E d'ora in poi neppure il mendicante che tende la sua mano ad un ebreo potrà chiamarlo dominus, signore. Signori siamo noi, Io, Paolo Quarto. Nota I nomi delle strade sono del ghetto di Bologna. LA BISCIA Umberto Piersanti La biscia scese il biroccio al pozzo c'era la neve, un filo appena bianchissimo oltre il verde, sui confini stridono i raggi azzurri nell'erba molla manda la foglia odore t di muschio e raganella, senti i tonfi pendono le vitalbe come corde di lì vola la biscia ch'è in amore fanno un gran cerchio in aria poi non sai, dov'entrino nel buio per figliare lui è nell'acqua, di tonde piume la ricoprono i pioppi sempre nel tempo che trapassa spargeva il vento prende forma la rosa era dolce la vita nella conca vede la serpe nera tra fiori e panni la schianta con la canna la fa a pezzi uno scivola in acqua e ci sprofonda ma rinasce nell'acqua torna per sempre

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