INCONTRI/SCIASCIA denaro che ho guadagnato l'ho speso in gran parte nell'acquisto di libri.L'amore dei libri risale alla mia infanzia. Per me si tratta di un vero piacere, quello del possesso, che mi permette inoltre di lavorare in casa. Non ho mai lavorato nelle biblioteche pubbliche o private. Quando certe ricerche sono ·indispensabili, vado negli archivi, mai nelle biblioteche. La mia biblioteca mi basta, soprattutto in campo siciliano perché ho la gran maggioranza delle edizioni di tutto quanto è stato pubblicato. Per passione stendhaliana mi sono anche divertito a rintracciare le edizioni di Stendhal. Quali letture l'hanno maggiormente formata? Ho letto Manzoni prima di andare a scuola, e questa prima lettura mi ha segnato per sempre, sviluppando il mio gusto per la storia, e anche il mio senso dell'ironia./ promessi sposi non era e per me non è un libro cattolico. Si tratta certamente di un libro cristiano, scritto da un autore italiano che è un "cattolico alla · francese". Se ho detestato il cattolicesimo così come si manifestava quotidianamente di fronte ai miei occhi, non ho però mai sottovalutato Manzoni, perché, ripeto, non è cattolico nel senso italiano o siciliano del termine. Manzoni è uno scrittore cristiano che ha un acuto senso della storia e propone una visione disperata della realtà. Si è affermato a torto e troppo spesso che I promessi sposi è un libro dove la realtà è edificante; non è affatto vero, perché questo libro, innanzitutto critico, contiene già tutto quanto noi conosciamo: la Mafia, leBrigate rosse, l'ingiustizia, l'emigrazione ... / promessi sposi è un grande libro italiano scritto da un uomo che è tutto sommato molto poco italiano, e che scriveva in italiano meravigliosamente bene! Pirandello. L'ho scoperto inizialmente grazie al film di Marcel L'Herbier Ilfu Mattia Pascal (1925) che ho visto artcora adolescente, nel cinematografo del mio paese. Questo film mi aveva così sedotto che mi procurai il libro da cui era tratto, di un autore che, per di più, era nato a pochi chilometri dal mio paese. La sua lettura mi dette un grande piacere, come più tardi, naturalmente, quella dei racconti, romanzi e drammi di Pirandello. Che diventò l'ossessione della mia adolescenza, probabilmente perché tutto ciò che evocava lo riscontravo immediatamente attorno a me, nel cuore della realtà che mi circùndava e che la lettura delle sue opere mi aiutava a capire meglio. Pirandello non è, come a volte si pensa, un autore di immaginazione, ma piuttosto un autore realista. Si ispira a ciò che vede e parla di ciò che vede, in terra di Sicilia. Il mio amore adolescenziale per Pirandello fu così forte che finì per provocare una sorta di reazione di rifiuto. Però, dopo un breve periodo di distacco, lo rilessi e ancora lo amo, anche se.in modo diverso, for~e più intellettuale. È solo dopo Manzoni e Pirandello che ho scoperto gli autori francesi. La mia prima lettura: il Paradosso dell'attore di Diderot, che trovai nella biblioteca di famiglia. Diderot mi ha fortemente interessato e devo confessare che non avevo capito tutte le sfumature della sua dimostrazione, anche se del teatro avevo una certa esperienza perché a Racalmuto c'era un teatrino che frequentavo .assiduame te. Il Paradosso dell'attore, confesso, mi ha sedotto inizialmente per la forma. Con il suo ritmo, il suo dialogo, e lo stile di una limpidezza e di una forza dimostrativa che fino allora non avevo mai incontrato, questo libro è stato un elemento di primo piano nella mia formazione. Courier: i Pamphlets mi hanno entu42 -siasmato; sono stato molto sensibile alla lotta di quest'uomo che chiedeva giustizia per il proprio villaggio. È magnifico, che la letteratura sia anche questo. La lettura dei Pamphlets è stata dunque un modello nella misura in cui l'autore di questo libro dallo stile martellante gli attribuiva inoltre una nobile missione. E poi venne· Casanova! Ho dovuto leggerlo molto presto, per la verità, in edizioni e traduzioni insufficienti. Non era la cronaca erotica ad attirarmi in quest'autore, ma piuttosto il gusto del viaggio, il vagabondaggio europeo, lo spirito d'avventura, e anche la sua capacità d'intuizione, la sua finezza. Le Memorie di Casanova sono ancora uno dei miei libri prediletti. Manzoni, Pirandello, Diderot, Courier e Casanova furono indubbiamente, a livelli diversi,· i padri fondatori del mio gusto letterario. Vennero altre letture, altre passioni, ma esse non cancellarono mai dentro di me queste decisive letture dell'infanzia. Quali autori francesi contemporanei legge? Oggi amo e leggo con il massimo interesse certi saggi di'Marthe Robert, Etiemble, Philippe Lejeune e Miche! Serres. Di quest'ultimo, oltre a Hermès, ho letto Esthétique sur Carpaccio e natural~ mente le opere su Lucrezio, su Verne. Quanto ai moderni come Sollers, non mi attirano affatto, tanto più che non c'è avanguardia che non susciti in me altro che diffidenza. Direi, ricorrendo a un'immagine, che vedere uno spazzolino da denti non mi interessa, Foto di Enzo Sellerio !Partinico, 1954) -·
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