INCONTRI/SCIASCIA sociale della Sicilia, in particolare il circolo dei civili o dei galantuomini. I membri componenti erano agiati e vivano a volte del reddito delle terre. Vi figuravano anche appartenenti a professioni liberali e qualche funzionario. Il circolo era un luogo di conversazioni, di incontri, e di reazioni. Sul circolo, luogo di conversazione, ci sono pagine eccellenti di Brancati e di uno scrittore - che credo sconosciuto in Francia -, Francesco Lanza, autore di un libro prezioso, Mimi siciliani. Il circolo era per natura un ambiente propizio alla reazione, la reazione politica, la reazione contro ogni forma di novità. Questo non è soprendente poiché il circolo era essenzialmente composto da una clientela ostile al progresso e reazionaria, come hanno mostrato meglio di ogni altro CapUana e Verga. Nei circoli c'è quasi sempre un progressista, un uomo che vive in ritiro, ai margini, e che osserva gli alttj. È il comportamento del professor Laurana in A ciascuno il suo. Bisogna cofivenirne, il circolo è un palcoscenico, un teatro: ciascuno vi sostiene la propria parte; più precisamente, là recita. Bisogna dire che frequentare un circolo è piacevole, seguire il gioco dei personaggi, sentire gli effetti della parola. Il circolo sviluppa una sorta di rituale: un a commedia recitata tutte le sere molto somigliante alla commedia dell'arte. Francamente, a frequentare il circolo di Racalmuto, mi sono divertito molto. Per chi ama osservare, chi guarda con distacco e ascolta· con attenzione, questo teatro divertente e istruttivo dà un'immagine e un'idea della classe politica ~iciliana, della sua composizione, del suo destino. Devo aggiungere che molti personaggi da me dipinti, io li ho conosciuti, sfiorati o incontrati in questo luogo. Il circolo compare dunque nella mia mitologia romanzesca perché fa parte della mia esperienza. Lei crede possibile trovare soluzioni ai problemi del Sud, del Mezzogiorno, della Sicilia? · No. Non credo che i problemi del Sud siano sul punto di venire . affrontati. Questi problemi si sono peraltro aggravati, e temo che ciò accada anche nel resto del mondo: il Sud di molti altri paesi ha gli stessi problemi del nostro. Il nostro è in una situazione tragica, perché non può venir collegato al terzo rriondo, ormai dominato dal fanatismo, religioso o politico. Il nostro Sud appartiene più all 'Europa che al Terzo Mondo. Il Sud, appena accolto dall'Europa, soffre. di quella che un economista ha chiamato giustamente la desertizzazione. Questo fenomeno è evidente nelle città e paesi della Sicilia dell'interno: in estate c'è una certa animazione a causa del ritorno al paese degli emigranti della prima generazione; in inverno c'è il deserto. I figli di questi emigranti non hanno alcun legame sentimentale diretto con la Sicilia, non ci torneranno più. L'emigrazione dal canto suo non si fermerà, continuerà perché non c'è nessuna attività che possa trattenere i giovani e perché la vita è difficile. Basti pensare per esempio al problema dell'acqua nelle province di Agrigento e di Caltanissetta: è un problema che viene dibattuto da più di cinquant'anni, eppure l'acqua è sempre più rara. Ad Agrigento gli abitanti ricevono l'acqua due ore ogni dodici giorni; a Favara, un paese vicino a Racalmuto, arriva ogni ventidue giorni. In queste condizioni, gli abit_anti sono sempre più tentati dall'emigrazione. Politica e mafia: qual è la sua posizione? Dalla fine della guerra in avanti, i problemi politici italiani 38 portano tutti alla Democrazia cristiana. La DC, fondata dadon Luigi Sturzo, un prete siciliano di Caltagirone, nel 1919, si chiamava allora Partito popolare. Basato su principi e ideali cattolici, aveva accolto le istanze del socialismo. Don Sturzo, senz'ombra di ambiguità, con molta chiarezza e precisione, aveva dunque preso un'iniziativa generosa creando il Partito popolare. L'arrivo al potere del fascismo ne provocò il crollo. Alla fine della guerra, fu di nuòvo presente, ma invece di continuare sulla linea di don Sturzo, venne profondamente influenzato, investito e infiltrato dall'eredità mussoliniana. Questo partito - la Democrazia Cristiana - una volta prese le redini del potere, ha finito col somigliare più al partito fascista che al partito originario di don Sturzo. Il problema è tutto qui. Gaetano Salvemini, un uomo estremamente illuminato e colto, lo aveva avvertito chiaramente: consegnare nelle mani di questo partito cattolico deviante le sorti dell'Italia avrebbe segnato un · passo indietro e sarebbe stato un terribile errore. È quello che abbiamo poi potuto constatare. Eppure gli italiani hanno continuato a votare democristiano perché, evidentemente, ritenevano questo partito il più consono alle loro esigenze. Come ha potuto la DC ottenere questi voti e questo consenso? Semplicemente trasformando il concetto di carità cristiana in una demagogica impresa assistenziale. La Democrazia Cristiana "assiste". "Assiste" con pensioni, · contributi, aiuti diretti, indennità di vario ordine, e così via. Così gli italiani, in particolare quelli del Sud, se la cavano e trovano in quest'assistenza una forma di vita, quantomeno di sopravvivenza, tanto più che lascia posto per un eventuale lavoro. La Democrazia Cristiana continua il suo cammino e non arretra mai in modo significativo, al massimo perde uno o due punti alle elezioni. Erede del fascismo, è, in particolare in Sicilia, vicina ai partiti liberali, quei partiti liberali che erano "contigui" alla mafia. La mafia, è noto, è un sistema criminale che ha bisogno di essere associato e legato al potere. Dopo la guerra, la mafia ha esi~to a impegnarsi immediatamente, tanto era grande il numero dei partiti; non appena ha compreso che il partito dominante - ampiamente dominante - era la DC, si è adattata, inserita, mimetizzata nel suo seno. La mafia, che era stata combattuta dal fascismo - due mafie non avrebbero potuto coesistere! - si è avvantaggiata dell'aura dello sbarco americano in Sicilia. Insediati. dagli americani, i mafiosi, oltre al prestigio che hanno tratto dalla liberazione della Sicilia, hanno esercitato un potere politico e quotidiano: presiedevano alla distribuzione di pane e viveri, offrivano forniture e coperte, fornivano la penicillina, il "rimedio miracoloso" di cui è difficile oggi immaginare cosa poteva significare in quel tempo. Il pane, la penicillina, le coperte ... ecco il potere di cui i mafiosi si erano trovati investiti dagli americani! E questo potere, naturalmente, hanno voluto conservarlo, ma sotto altre forme: e fino à un certo punto ci sono riusciti. La svolta è stata l'irruzione della droga, che ha . modificato il sistema e che rende impossibile di venire a capo di ogni analisi seria della mafia moderna. È difficile oggi capire bene: da una parte, a molti membri della vecchia mafia ripugnava servirsi del traffico di droga, forse a causa della loro idea della famiglia e del patriarcato; dall'altra , la giovane generazione dei mafiosi, più avida - stavo per dire meno scrupolosa! - ha sviluppato senza remore questo traffico. Sulla base di tutto questo si è disegnato un fenomeno nuovo: gli uomini politici hanno avvertito l'esigenza di prendere le distanze da una mafia dedita a un traffico così scandaloso.
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