Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

THRENODY· Fay Weldon traduzione di Fion!lla Carra FayWeldon, tra le più prolifiche e note scrittrici inglesi contemporanee. Nata nel 1931, pubblica il primo romanzo, The Fat Woman's Joke, nel 1967 e da allora sono almeno venti i romanzi e le raccolte di racconti che si succedono a ritmi ravvicinati; fittissima è anche la sua produzione di radiodrammi e sceneg- . giati televisivi. Scritti in un registro comico e grottesco, i romanzi ruotano per lo più intorno a personaggi femminili e ai problemi della donna nel mondo contemporaneo, ma gli intrecci rinviano agli intrighi del romanzo vittoriano e spesso si risolvono in base ameccanismi . utopici e fantastici. Tradotti in italiano e pubblicati da Feltrinelli la_ raccolta di racconti Polaris e il romanzo Vita e amori di una diavolessa, mentre La vita e il cuore degli uomini e Le altre vite di Joanna May sono editi da Mondadori. Non intendo farle sprecare troppo tempo e fatica, Miss J acobs. Chissà quanta gente c'è in condizioni ben peggiori delle mie! Anzi un paio le ho incontrate proprio mentre venivo qui, sulla High Street. Una vecchia camminava urlando che Sainsbury era la peggior sentina di vizi che ci sia al _mondo e che il Commissariato di polizia era un bordello. E mi è passata davanti una bella ragazza, piangendo. Aveva il viso talmente bagnato che per un attimo ho pensato che piovesse. Beh, il mio caso non è certo altrettanto disperato. Sono pronta ad accettare il mondo così com'è e niente mi sconvolge troppo, ormai. Mi guardi! Gonna e camicetta linde, capelli ben pettinati: non sono sconvolta. Sembro quello che sono: la moglie di un avvocato, trentacinque anni, ben equipaggiata per il lento declino verso la vecchiaia e la morte. Depressa? No. Non mi pare. Realista, piuttostò. Ho forse l'aspetto depresso? Ho notato che io sto seduta sotto la finestra, in piena luce, mentre Lei se ne sta quasi al buio. Mi sento un po' imbarazzata, non ci sono abituata. Di solito è il proprio io a rimanere oscuro, mentre gli altri sono inondati di luce. Non è facile arrivare alla conoscenza di sé ecco perché sono qui. Vogli o dire le cose che a casa non mi sento di dire, per paura di far inacidire il latte e mettere in ansia i figli. Mi sono venute le piaghe sulla lingua, a forza di mordermela per ricacciare giù le parole .. Cominciare dal principio? Benissimo. Mia madre mi ha messo nome Threnody. No. Sulla mia scheda non c'è scritto. Mi conoscono tutti come Anne; davvero, chi vorrebbe mai un nome come Threnody? Mio marito Eric no di sicuro. Quel nome è stato solo un errore da parte di mia madre. Credeva che Threnody significasse una specie di canzone allegra, dal ritmo vivace. In realtà significa canto o lamento funebre. Elsie, l'arnica di mia madre, quella che poi mi ha allevato, glielo fece notare, ma ormai il nome era stato registrato. Non ce l'ho con mia madre per quell'errore. Dopotutto, era il 1940. Cadevano le bombe e il cibo era scarso, e deve aver pensato che Davis era un cognome così piatto e comune e che io meritassi tutto l'incoraggiamento possibile, ed è perciò che ha afferrato questo Threnody a mezz'aria e l'ha usato come nome anziché andare a pescare nel mucchio i soliti Jane o Mary o Helen. E se ci fosse bisogno di altre scusanti per mia madre, quando nacqui io.aveva appena vent'anni e non potè consultarsi con mio padre perché lui. non c'era. Per di più, a detta di Elsie, le erano venute le ragadi al seno. Cosa che non aiuta nessuno a fare dei bei ragionamenti filati. Anche io le ho avute, di Robert. Robert è il mio secondo figlio. E all'Anagrafe avranno avuto troppo da fare a registrare le morti - Elsie diceva che la settimana in cui sono nata io era stata la peggiore per i bombardamenti su Londra - per trovare il tempo o la voglia di dare una mano a mia madre. ·Sì. Elsie mi parlava spesso della mia prima infanzia, sì. Può darsi eh' io ricordi con la sua memoria. Che veda con i suoi occ,hi. Il mondo visto da Elsie. Non ci vediamo più per svariate ragioni, ma le voglio ancora bene. Credo che quegli anni di guerra siano stati per Elsie i migliori anni della vita. Aveva tre figli e suo marito era in marina, e abitava proprio accanto a mia madre, quando io ero appena nata, in Riley Street. Era una strada qualunque, senza pretese; un mondo di donne, dato che i mariti erano via a combattere la Germania. Non si mangiava quasi mai a orari regolari, e tutto veniva scodellato direttamente dalle pentole, niente piatti di portata, e i bambini dormivano nel letto grande insieme alle mamme e ne erano felicissimi. Ma certamente Miss Jacobs. Lo so che tutte queste mie presupposizioni e valutazioni sarànno riesaminate più in là e non ho nulla in contrario a cambiarle, eventualmente. In fondo, sono qui per questo. Per il momento Le sto solo facendo un quadro generale, perché Lei si renda conto di che tipo di persona sono. La moglie di un avvocato, oppressa dal fatto che sua madre l'ha chiamata Threnody. Un canto o lamento funebre. Dove eravamo, prima che Lei interrompesse? Però devo ammettere che Lei è moltò silenziosa. Deve essere un ottimo sistema di far quattrini .. Seduta li come un voyeur, a dir niente in particolare, continuando a sferruzzare. Eh sì, un bel sistema davvero. Bisogna che qualche volta ci provi anch'io. Mettermi comoda così, tutta carina e perbenino. No. Non mi sento per niente meglio ad essermi arrabbiata con Lei. Anzi, sto peggio. Quattordici sedute per arrivare a manifestar Le onestamente i miei sentimenti? Sono tante o sono poche? E se non sono né tante né poche, che cazzo di bisogno aveva di sottolinearlo? Allora, poss-o andare avanti con la mia storia per piacere? Non è forse per questo che La pago, perdio? Riley Street durante la guerra. In città le scuole furono chiuse, sicché quelle madri che si erano opposte all'evacuazione dei figli adesso li avevano dietro tutto il santo giorno. Di notte cadevano le bombe, ovviamente, ma parecchie donne dicevano di preferire le incursioni aeree alle attenzioni dei loro mariti. Secondo Elsie. Sì. Tutto quello che ho detto è il punto di vista di

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==