Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

STORIE/BAINBRIDGE Il tono della voce sembrava insolente, ma non poteva esserne certo, non senza averla guardata negli occhi. "Preferiremmo che non ci portasse nessuno" disse lui, "Se non occasionalmente. Non è questione di moralità. Il bagno è in comune e non sopporterebbe troppe persone". "Non porterò nessuno", disse la ragazza "Nemmeno per un'ora". Fu allora che O'Malley capì che il suo istinto non l'aveva tradito. Edith Carp era assolutamente perfetta per la stanza. · La lasciò sola per la prima settimana, come era sua abitudine. Alle persone non piaceva essere disturbate mentre erano indaffarate a sistemare la stanza in modo tale da adattarla a sé. La penultima ragazza che aveva occupato la stanza aveva staccato le tendine e nascosto la stampa della morte di Nelson sotto il letto, ma lui non l'aveva scoperto finché non era partita. E la ragazza prima di lei aveva tentato di appendere degli scaffali, con il risultato di buttare giù dal muro una gran quantità di intonaco; ma malgrado avesse sentito il rumore del martello, non aveva bussato alla porta prima della fine della settimana. Non che Edith Carp facesse qualche rumore. Evidentemente non possedeva una radio, e O'Malley era sicuro che non avrebbe preso in affitto un televisore. Non poteva aver portato con sé più di due o tre libri al massimo e O'Malley non riusciva a immaginare come la ragazza passasse il tempo, poiché sebbene non potesse giurarlo non credeva che fosse uscita di casa per più di un paio d'ore dal suo arrivo. Probabilmente dormiva. O'Malley non voleva pensare che potesse essere sotto l'effetto di droghe. Questo tipo di problema era al di là della sua comprensione e comunque non avrebbe potuto aiutarla. E peggio ancora, lei avrebbe potuto non avere bisogno del suo aiuto. Edith Carp era così silenziosa che il giovedì la giovane Mrs. Temple, incontrando O'Malley sulle scale, gli chiese se era riuscito ad affittare la stanza. "L'ho fatto", disse. "A chi? A che tipo di persona?" "Una donna" rispose. "Giovane e disoccupata, ma con un credito bancario. Il suo assegno è stato accettato". "E sta bene?" "Spero di sì", disse e si fece il segno della croce. "Lo sa? Gliel'ha' detto?" "No, non l'ho fatto", ammise O'Malley. "Potrebbe trattarsi quasi di un incitamento". "La tenga d'occhio", implorò Mrs. Tempie. La rassicurò dicendole che aveva tutta l'intenzione di farlo, e scese le scale per andare a prendere il latte. Ma era più facile a dirsi che a farsi, dal momento che Edith Carp restava così tanto in camera . Non si faceva vedere nemmeno per chiedere un po' di tè, di zucc_heroo per l'apribottiglie, e sebbene O'Malley aspettasse, la ragazza non andò da lui a chiedergli istruzioni su come accendere l'antiquato scaldabagno in bagno. Per ben due volte si fermò ad ascoltare sul pianerottolo davanti alla sua stanza, in piena notte. Nessuna delle due volte sentì niente di strano, niente altro se non il picchiettare dell' albero sotto la finestra. Il lunedì poco dopo pranzo O'Malley bussò alla sua porta. La ragazza era seduta sul tappeto di fronte alla stufa. La stufa era spenta e nella stanza si gelava. Aveva il cappotto sulla vestaglia e si era tolti gli occhiali. "Volevo soltanto assicurarmi", disse l'uomo, "che avesse due di tutto - tazze, piatti - il necessario numero di forchette." "Tanto sono sola", disse la ragazza con indifferenza. La stanza era intatta. Non c'era una foto sul caminetto o un poster sulla parete. Persino il letto sembrava come se nessuno ci avesse dormito. "Darò un party venerdì", disse O'Malley. "Gli altri inquilini verranno. Pensa di poter venire? Almeno per pochi minuti." "No", disse la ragazza. "Non verrò." "Capisco", disse O'Malley. "Non le piace il mio aspetto." Alzò il colletto del cappotto fino al mento nel tentativo di nascondere la voglia bluastra che gli copriva il viso come un cencio rugoso, e, chiudendo docilmente la porta dietro di sé, lasciò la stanza. Non dubitava che avrebbe cambiato idea. Un simile commento aveva generalmente effetto sulle donne. Prima si sentono colpevoli, poi provano pena; alla fine si sentono offese, cosa che le rende loquaci. O'Malley non le poteva aiutare finché non riusciva a convincerle a parlare. La ragazza di due anni prima, quella che era stata lasciata dal ragazzo quando questi aveva saputo del suo aborto, era stata ancor più inavvicinabile di Edith Carp, eppure era venuta al suo party. Con gli uomini ovviamente era diverso. Se veniva sollevato l'argomento, generalmente saltavano la fase della pietà e della colpevolezza per arrivare direttamente a quella dell'offesa. Con gli uomini che avevano bisogno di aiuto non alludeva mai alla sua deturpazione. Edith Carp andò da lui il giorno dopo. Egli rimase sorpreso dalla rapidità della sua risposta. La ragazza voleva chiedergli un favore. Voleva spostare l'armadio dall'altro lato della stanza, ma non credeva di farcela da sola. O'Malley disse di essere sempre pronto a dare una mano. In seguito lei insisté nell'offrirgli una tazza di caffè istantaneo. L'uomo tirò fuori dalla tasca la fiaschetta e le chiese se voleva un goccio di whisky con il caffè. La ragazza accettò. Nessuno dei due ne bevve molto. La ragazza gli disse che aveva voluto prendere in affitto la stanza per sçappare dalla madre che stava morendo di cancro. O'Malley non era sicuro che questa fosse la verità, ma in passato si era sbagliato, così ora evitava di dare giudizi. La ragazza disse che sapeva di comportarsi male, ma non era riuscita a sopportare una simile situazione. "Non riesco a sopportare di vedere com'è ridotta", si lamentò diventando rossa. Lui disse che capiva. Per tutta la vita aveva visto la repulsione negli occhi della gente quando lo guardava,in faccia. "Non voglio continuare a vivere", disse lei. "Voglio morire adesso, e non aspettare che qualche cosa come il cancro mi porti via." O'Malley disse che era anche.comprensibile, sebbene lui non ne avrebbe avuto il coraggio. Disse di aver letto di recente in qualche rivista, che il cancro, probabilmente, era un virus che poteva essere preso tanto facilmente quanto un raffreddore. ·Naturalmente, se se ne veniva a contatto.

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