Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

GIALLISTA E LABURISTA Incontro con Ken FolleH a cura di Brian Morton traduzione di Alberto Cristo/ori C'è un rapporto fra la tua attività politica e la tua narrativa? Molto vago. Le persone politicamente avvertite, leggendo i miei libri, possono,11. volte indovinare che io sono un moderato di sinistra, ma questo è tutto. Mi piacerebbe scrivere un romanzo che rappresentasse i miei sentimenti politici. Ma pare che questo non avvenga. La politica e la narrativa sono in un certo senso alternative. Il romanzo tratta sempre dell'individuo nella società-il vecchio cliché. L'individuo cambia la sua condizione di vita. Da povero diventa ricco, o da ricco diventa povero, oppure può essere innamorato all'inizio e sposarsi alla fine. Queste sono le cose che succedono di solito. Ma riguardano sempre i cambiamenti della vita individuale. E se il romanzo è buono, i cambiamenti si verificano a causa di ciò che l'individuo è e di ciò che fa. La politica riguarda il cambiamento della vita attraverso l'azione collettiva. Per cui è difficile vedere come un romanzo potrebbe parlare di politica. Ma le tue simpatie politiche devono essere in rapporto con i tuoi personaggi. Sì. Uno dei protagonisti del mio nuovo romanzo è una ragazza il cui padre è un leader fascista. Credo che questo sia qualcosa di. originale nei miei libri. Se uno scrittore popolare Conservatore mettesse nel suo libro un fascista, lo farebbe quasi sicuramente italiano o tedesco. lo lo faccio per ragioni estetichè più che politiche. È molto più interessante avere un vero inglese, con l'accento giusto, una casa in campagna eccetera, che fa tutte quelle osservazioni da fascista. Ma non c'è dubbio che questi fascisti nel libro siano i cattivi. I thriller sono sempre conservatori, con la c minuscola, parlano sempre della difesa del proprio territorio. Nell'Unione sovietica hanno dei thriller alla Tv, con agenti del Kgb dalla mascella quadrata e dagli occhi azzurri che difendono la rivoluzione da uomini della Cia untuosi e olivastri. Almeno così era in passato. I miei thriller, perciò, come tutti i thriller, parlano della difesa di un certo status quo. Libri come i tuoi influenzano il processo politico in maniera più sottile, riflettendo un modo di guardare il mondo, magari creando un'atmosfera in cui il cambiamento è visto come necessario. Uno dei caratteri peculiari dei miei libri è certamente quello di avere forti personaggi femminili che giocano ruoli importanti nei miei intrecci. Inizialmente l'ho fatto per ragioni estetiche, non per ragioni politiche. Quando scrissi La cruna dell'ago mi sembrò un'ottima idea quella di far combattere la spia, nella battaglia finale, contro una donna inglese. Sembrava molto più interessante di uno scontro fra due uomini. Tradizionalmente, nei thriller, le donne hanno ruoli che servono per aggiungere elementi romantici o per rendere più difficile la situazione dell'eroe: "Non solo deve cercare di cavarsela lui, ma deve anche portarsi dietro quella maledetta donna". Non solo nei thriller, del resto.Nella tradizione romanzesca tout court le donne hanno avuto tradizionalmente un ruolo decorativo, e sono state importanti solo in quella che è chiamata "letteratura per le donne" - romanzi messi insieme e venduti esclusivamente alle donne: il formato Mills & Boon. Questo è un campo in cui i miei interessi politici e i miei romanzi coincidono. Sei informato dell'attività degli altri romanzieri popolari, di quello che stanno scrivendo, di quanto vendono? Lo scrittore popolare contemporaneo che ammiro di più è Stephen King. È anche lo scrittore di maggior successo al mondo, sempre. È perché è molto, molto bravo. Credo che sia più bravo di me, e voglio scoprire cos'è che lo rende così maledettamente bravo. Ci sono anche un paio di scrittori che vendono più di.me e che io non considero affatto più bravi di me. Anche loro mi interessano, perché danno ai lettori qualcosa che questi amano e non riesco a scoprire che cos'è. Il caso del giorno, attualmente, e se lo merita, è Thomas Harris, che scrive su omicidi in serie - il che è un'idea bellissima per una storia. Non si tratta solo di un omicidio, con il detective che cerca di scoprire chi l'ha commesso. Il colpevole ucciderà di nuovo, e questo aggiunge tensione alla storia. Non bisogna solo prendere l'assassino: bisogna prenderlo prima che uccida di nuovo. Quindi c'è questo meraviglioso gioco di azioni reciproche in cui il detective cerca di entrare nella testa dell'assassino. È una tecnica eccezionale per descrivere un personaggio, perché diventa necessario capire i pensieri di quest'uomo. Mentre la descrizione dei personaggi nei romanzi può a volte essere un po' noiosa, in una storia su un assassino che uccide·a ripetizione è assolutamente necessaria. E alla fine il lettore conosce la prossima vittima prima che l'assassino colpisca. La tensione è tremenda. Perché preferisci i tuoi libri in luoghi lontani ed epoche passate? I romanzi, se hanno un fascino qualsiasi, parlano sempre di personaggi con cui il lettore si può identificare. Il mio ultimo libro si svolge nel Medioevo, ma i desideri e le passioni dei personaggi della storia sono tali per cui il lettore moderno può facilmente identificarsi con loro. Uso sfondi esotici solo perché mi incuriosiscono. Ti consideri un romanziere popolare o semplicemente un romanziere? Esiste una distinzione netta e precisa? Non c'è dubbio che esista una distinzione. Può essere superata, e i migliori romanzi la trascendono sempre. Le mie preoccupazioni, però, sono completamente diverse da quelle, per esempio, di Hanif Kureishi. Una sera parlavamo. lo dicevo qualcosa sulle preferenze dei lettori, e Hanif osservò: "Non ho mai pensato neanche per un momento a cosa piacerebbe a1lettori". E questa è una grossa differenza. lo penso continuamente alle reazioni del

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