Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

filosofico ("metafisico" è termine gaddiano usato dallo scrittore in un'intervista del '55 sul Neorealismo che ci sembra ancora valida) in grado di "compensare" quella mancanza di esperienza. Se i racconti autobiografici, d'azione, descrittivi o di costume non ci rivelano quasi mai niente di nuovo sulla realtà che ci circonda, quelli "filosofici" e "psicologici" si basano in genere su una serie di teorie imparicchiate grazie alla divulgazione più corriva (citerei ancora la paraboletta di Manfredi sul mot~o"esse est percipi" come esempio di quest'ultima tendenza, che di fatto si limita a "intellettualizzare" un po' Luciano De Crescenzo & C.). La conseguenza di tutto ciò è la superficialità (di cui il calligrafismo estenuato è il segno e il sintomo più evidente). Quasi tutti questi scrittori danno l'impressione di intendere la scrittura letteraria come un'attività dilettantesca, un lavoro in cui non si impegnano a fondo. Il che ci sembra dimostrato anche dal fatto che la maggioranza dei racconti parte bene, con buone idee e capacità di interessare e coinvolgere il lettore, e si sfascia nel finale, per mancanza di progetto, perché l'autore si è limitato a seguire l'idea del momento senza lavorarci sopra e arricchirla (I'unica eccezione è/ pochi datiadisposizione di Giorgio van Straten, che si solleva proprio nel finale). Ma la cosa più grave è che questa superficialità, questo dilettantismo, sottintendono una concezione molto riduttiva del ruolo dello scrittore: nessuno di questi giovani sembra in grado CONFRONTI di proporre un ruolo "forte" della letteratura e degli intellettuali. Il fatto che nessuno di loro si assuma un "ruolo pubblico", qual'era, pur con tutti i limiti e i distinguo del caso, quello attribuito agli scrittori (e non solo) della generazione precedente, implica la convinzione che gli scrittori stessi, in quanto categoria, nonabbiano niente da dire sui grandi terni che dovrebbero turbare la coscienza collettiva, che la letteratura possa aspirare al massimo a una funzione (appunto) di piacevole intrattenimento. E siamo così arrivati al cuore del nostro discorso.Maè giusto, prima di concludere, parlare anche delle pochissime eccezioni al quadro fin qui delineato: Erri De Luca, che con La cittànon rispose ci dà un racconto difficile ma intenso su una Napoli decisamente (e finalmente) non cartolinesca e non da cronaca nera; Marco Lodoli, che forse esagera un po' nel finale, ma il cui racconto Italia novanta ha due personaggi riusciti e un'ottima tenuta ritmica e stilistica; e pochissimi altri, come Gaetano Cappelli - Tre mestieri sentimentali -, già troppo pieno di poeticisrni a buon mercato, o come Claudio Piersanti, la cui storia Formitrol sarebbe bella se non fosse così smaccatamente e ingenuamente nostalgica. Resta da chiedersi quali possono essere le cause di questa tendenza così diffusa. Una cosa, intanto, è chiara: tutti questi scrittori arrivano a pubblicare attraverso gli stessi canali editoriali. Le brevi biografie alla fine del volume rivelano che tutti operano più o meno direttamente nel CLAUDIO LOMBARDI EDITORE 20145 Milano - Via Bernardino Telesio 18 - Tel. (02) 4817553 "Fuoricollanav untesto di grande attualim MIRELLA POGGIALINI LO SPECCHIO DEL RE Postfazione di Gilberto Finzi Pagine 116 - Lire 20.000 ISBN 88 - 7799 - 014 - 7 Sette racconti, sette storie di vita quotidiana tra il reale ed ilfantasioso: a rom.pere la noia e il dolore di una esistenza scialba e rrwnotona, sopravviene una "illuminazione" chefa giustizia o pone rimedio all'assurdo di una vita senza speranza. Lo specchio del re è un testo di alto pregio perché le sue tematiche di ordinaria malvagità (o auto-malvagità) riescono afar lievitare straordinariamente l 'intensijica.zione crescente di una scrittura tonale. Stii: Dagerman IL VIAGGIATORE lf'{"it-fmu-A mondo editoriale, lavorano nell'ambiente dei libri ecc. Ed è probabilmente per questa ragione, per questo loro essere "dentro" i meccanismi dell'industria culturale, che questi scrittori ne restano tuttì succubi e si rivelano incapaci di operare una riflessione critica sulla loro stessa professione. I casi più evidenti, paradossalmente, sono anche quelli degli scrittori più naturalmente "dotati", come Busi (assente in questa antologia) e Tondelli (il cui Ragazzi a Natale è degno della· rubrica "vita vissuta" di qualsiasi rotocalco settimanale). Accanto a questa mancanza di auto-critica "professionale", c'è poi una analoga incapacità a definirsi rispetto al contesto sociale, a prendere posizione, al di là della scrittura, nei confronti della realtà storica contemporanea. La loro origine borghese, che di per sé non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, diventa invece (con pochissime eccezioni, sempre le stesse: De Luca, Lodoli ecc.) l'universo entro il quale muoversi esclusivamente: il mondo borghese è tutto il mondo, l'uomo borghese è tutto l'uomo. E di conseguenza, sul piano "professionale", il mondo editoriale è tutto il mondo; l'antologia testimonia una tendenza in atto verso la chiusura corporativa, una tendenza a condurre discorsi "interni", di casta. Può darsi che il fenomeno non sia troppo preoccupante sul lungo periodo (del resto, la letteratura non è un obbligo, e vi sono stati in passato dei secoli "senza lettere", non per questo più incivili del nostro). Ma a breve termine vale la pena denunciarne gli esiti di isterilimento e omogeneizzazione culturale. StigDagerman U-cs(\'Q<)(d)(11,m CeesNooteboom ILVIAGGIATORE ILCANTO pp. 144- L 16.000 DELL'ESSERE Larivoltadi ungio- DELL'APPARIRE vanealla"dittatura pp. 104-L. 16.000 dell'angoscia". Tre personaggidi "Esploratorde ll'in- un'inquietante fernoquotidiano", triangoloamoroso sconfitto. neUaBulgariadi un secolo fa e il loro aurorenell'Olanda d'oggi:si incontra1i>Ti"fuii·T-i\ no a Roma... AugustStrindberg Sd11µ l:.1gcrlof SelmaLagerliif L'OLANDESE L'IMPERATORE pp.96 · L. 14.000 L'IMPERATORE DI Il mito dell'Olan- DL PORTUGALLIA desemaledettoche · PQRTUGALLIA .. pp.272-L. 20.000 erra sui mari alla Ametàfrarealismo ricercadeUadonna e leggendalastoria fedele che lo re- di un amore che clima. Inedito in trasfigurala realtà Italia rivela uno finoa farsifollia viStrindberggrande s1onan.a poetad'amore. .,:; (Gilberto Finzi) Via Palestro, 22 - 20121 Milano - Tel. (02) 781458

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