Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

OscarMondadori: giovani da museo Alberto Cristofori Puzza di museo l'antologia Italiana. Antòlogia dei nuovi narratori (Oscar 1991, pp. 435, ed. fuori commercio), che raccoglie i racconti di 24 scrittori nostrani, giovani e meno giovani (ma è ancora "nuovo" un narratore che ha esordito 15 anni fa?), in ordine rigorosamente alfabetico. Trascurando alcuni autori (non pochi, purtroppo) che dimostrano di maneggiare in maniera ancora decisamente dilettantesca gli strumenti linguistici, come Luciano Allamprese (che conclude il suo adolescenziale [,a mia inseparabile compagna con un poeticismo da fotoromanzo: "mi stampa sulla bocca le sue labbra volatili e dorate") o come Bruno Arpaia (che non sa evitare neppure le cacofonie più stridenti: "il sole era restato abbandonato", nella prima riga del suo Macchia mediterranea), o ancora: come Valeria Viganò (il cui Via dalla tv pasticcina ricorda da vicino i verbali dei carabinieri: "temeva di essere scoperti).in un atto fraudolento", "la disturbava non ottemperare alle leggi" ecc.), la prima tentazione sarebbe quella di classificare i testi sulla base delle scelte stilistiche o narrative. Ma, soprattutto sul piano stilistico, a una lettura più attenta le differenze (che apparentemente mettono in campo tutte le possibilità dal Pietro U. Dini L'anello baltico CONFRONTI neo-barocco allo pseudo-minimalismo) si rivelano in realtà superficiali, semplici variazioni sul tema, e quasi tutti i racconti sono riconducibili a un'unica grande "scuola": la prosa d'arte. Giustamente quindi la Capriolo è considerata uno dei nomi di punta della nuova narrativa · italiana, data la ricchezza di aggettivazione esornativa e la ricercatezza dei termini con cui riveste l'aria fritta che è il vero contenuto di tutte le sue pagine: "Ma cosa c'entra il lord con laprincipessa, la scena del delitto con il turrito castello sede di tornei e di amorose tenzoni? Niente, risponderebbe il dio, che come tutti gli dei è un pessimo· narratore. O indicherebbe un legame tale soltanto per lui, e preciserebbe inoltre che questo intimo nesso si estentle altresì a un certo elefante bianco dell'esercito di Annibale, a un'isola corallina le cui .spiagge dalla sabbia rosata sorio percorse talvolta dai piedi nudi di feroci cannibali, o al celebre teatro lirico di una città europea dove in questo preciso istante, mentre la principessa si veste o si sveste, sta per debuttare un'opera destinata a fama imperitura." · Anche l'analisi ideologica rivela del resto una sostanziale uniformità: il tema dominante è quello della solitudine interiore, del distacco dalla realtà, dell'impossibilità di affrontare i grandi problemi storici o sociali del nostro tempo da parte di personaggi senza qualità, di inetti privi di ogni carica ideale e utopica: una sorta di "abulia generazionale", insomma, che porta con sé, come velleitario contraltare, volta per volta il sogno di fuga regressivo, esotico o estetizzante,. il recupero nostalgico-edipico del passato ecc. Naturalmente non c'è niente di male, in linea di principio, nella scelta di una tematica decadente o esistenziale. Non siamo certo sosteni- .tori del realismo sociale a tutti i costi. Ma questa mediocritas tutt'altr_o che aurea è esibita qui senza alcuna carica provocatoria, senza nessuna · volontà, neppure, di épater /es bourgeois: se di "ritratto generazionale" si vuole parlare, si tratta di un ritratto rivolto a un lettore piccolo borghese (con cultura e mentalità piccolo borghesi) che desidera essere intrattenuto, non stimolato alla riflessione.e tantomeno turbato o messo in crisi; un ritratto scialbo, in cui la mano dei fotografi, o dei pitt0ri, non è quasi mai riuscita a lasciare una traccia della sua presenza - malgrado le occasioni che il materiale offriva. Più in generale, l'impressione è che a questi scrittori manchino da un lato "esperienza"· e dall'altro "vocazione metafisica": è evidente che non si possono affrontare certi argomenti, certi ambienti e certi personaggi senza una conoscenza di prima mano (le portinaie che parlano in latino, come in Esiste il mondo esterno? di Gianfranco Manfredi, sembrano tuttora piuttosto rare!); d'altro canto non si vede in questi scrittori (salvo rare eccezioni) un forte interesse m Narratori moderni La storia politica e culturale· di Estonia, Lettonia e Lituania. Per comprendere il drammatico crollo dell'impero sovietico. Boris Vishinski LauraEsquivel DOLCE La nave sulla montagna Da una Jugo~lavia lacerata, la metafora della lotta per la libertà nel romanzo del più importante scrittore macedone vivente. Georges Kalinowski L'impossibile metafisica Prospettive·e problemi dell'indagine filosofica in una interpretazione provocatoria epenetrante. In appendice tre lettere di Etienne Gilson. La pace Dall'emozione alla responsabilità Confronto a più voci su uno dei temi centrali del dibattito ètico-politico contemporaneo; con una sezione dedicata al ruolo dell'informazione nella guerra del Golfo. COMEILCIOCCOLATO Romanzo piccante in 12 puntate con ricette, amori e rimedi casalinghi 192 pagine, 28.000 lire Unasilenziosa, _etravolgentepassione, in uµ mondomagicoe sensuale, dove il cibo è· metafora e messaggiod'amore, ritoe seduzione, promessae godimento. Garzanti

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