Lei ha detto che i film marocchini non escono dal paese. Quali film vengono importati, cosa vede il pubblico? Nei cinema si vedono tutte le pellicole d'azione o d'avventura, le serie di Rambo e Rocky, poi film popolari egiziani, a volte film indiani (che non sono i migliori) e anche quelli di seconda scelta italiani. Alcune sale, che si possono contare sulla punta delle dita, presentano film di qualità. Le sale commerciali sono molte? I suoi connazionali vanno al cinema? I marocchini vanno moltissimo al cinema, anche se, dopo l'introduzione delle videocassette e con il crescere dei film in TV, il pubblico diminuisce ogni anno. Vi è stata una diminuzione degli incassi e vi sono sale che chiudono. In totale in Marocco vi sono attualmente circa duecento cinema. I duefilm che ha girato in precedenza, Une brèche dans le mur e Poupées de roseau, sono usc_itiin Marocco? Sì, ma in modo sporadico.Non sono stati un successo economico, anche perché vi sono forti tasse sui biglietti. Sono usciti in 3-4 città, poi sono stato io a farli ritirare, poiché si sfiorava la catastrofe. Il tema.del suo film, che è la liberazione, la presa di coscienza di un personaggio femminile, è una metafora della condizione femminile, di problemi del Marocco contemporaneo? In La plage des enfants pe rdus ho affrontato il tema della donna. Non si tratta di un film femminista, ma mi occupo della donna come essere umano. Parto dalla condizione di solitudine della donna, che è di una forza straordinaria; e ciò mi permette di cogliere meglio quello che è l'uomo nella società. Mi preoccupo molto della veridicità delle cose, dei sentimenti primi; mi interessa tutto ciò che è costume, non in quanto parata o folklore, ma perché reale e profondo. · Il suo cast mi sembra fatto soprattutto di non professionisti. In realtà è un insieme di professionisti e di dilettanti; preferisco questi ultimi, perché non sono legati alla tecnica dei professionisti. E poi vi è una specie di scambio tra i due: il dilettante. prende esempio dal professionista e questi cerca di ritrovare la naturalezza di fondo del dilettante. . Tutte le comparse sono abitanti del villaggio dove ho girato, presi nella loro vita quotidiana. Recitano se stessi. Ritiene di aver fatto unfilm "marocchino"? Ho cercato di fare una storia universale, comprensibile dagli spettatori di paesi diversi. Sono motivato più dal sentimento che dalla riflessione. Ho lavorato soprattutto sull'ombra, infatti tutti i miei personaggi hanno il volto nascosto, una parte che non sfocia nel sociale per una vita di interdizione, di tabù, di ostacolo personale. Uso sempre pochissima luce, che mi permette appena di rischiarare la scena. Le mie inquadrature sono come i miei personaggi: vi è sempre un chiaroscuro. CONFRONTI *** Incontro con a Randa Saba! Sabag Dove è stato girato il film? In Tunisia. La vicenda è collocata in uno dei paesi del Golfo, ma non potevo certo sperare di girare quest0 soggetto in Arabia Saudita o in Kuwait, o nel Quatar. Anche gli interni sono stati girati in Tunisia? Tutto il film. Gli interni sono tutti dal vero facendo degli adattamenti. Anche per gli esterni abbiamo dovuto fare degli adattamenti, perché · l'ambiente è molto diverso da quello dell'Arabia Saudita, dei paesi del Golfo. Le scene del deserto le abbiamo girate nello Chott El Jerid: la , città più vicina è Nefta. È stato un lavoro piuttosto faticoso, durato sei settimane. In quale periodo è avvenuta la lavorazione? Prima dell'invasione del Kuwait e non presagivo in alcun modo quello che sarebbe accaduto, anche se nel film vi è un accenno fatto da un personaggio, Talal, che è in qualche modo profetico. La vicenda si riferisce ad una realtà esistente prima della guerra del Golfo: una realtà che per molti versi non è cambiata. Ritiene di aver fatto unfilm sulla condizione femminile? Questo non è un film sui problemi delle donne. Ho scelto di criticare la società attraverso figure femminili, ma si tratta di problemi che toccano la popolazione intera, uomini e donne. Tutti mi dicono che è un film sulle donne, perché è girato da una donna e con protagoniste femminili. Eppure, quando si fanno film come quelli americani, in cui agiscono uomini, non si dice che sono film "sugli uomini". Lo stesso dovrebbe valere per Écrans de sable, dove i personaggi principali sono femminili. Ilfilm, pur essendo ambientato in un paese dei petrodollari, ha qualche rapporto col Libano? Nel film uno dei personaggi viene dal Libano e rievoca in flash back momenti della guerra del suo paese. Ma ho scelto liberamente di non trattare la guerra del Libano. Era un tema troppo importfillte per essere trattato parzialmente, a lato. Lei ha girato alcuni documentari in Libano in anni passati: ha fatto qualcosa di recente? Ho girato molto e l'ho messo da parte. Tutte le volte che tomo in Libano giro qualcosa:, ma non lo faccio vedere a nessuno. Ho l'intenzione di fare un solo film con tutti i documentari girati . dal 1976 in poi. Concertid'altri tempi. JohnCageal Lirico,nel '77 Marcello Lorrai Una voce concitata: "Compagni, questa è una partita fra noi e lui, se stiamo zitti vinciamo noi, se continuiamo a far casino vince lui!". Una seconda voce, strascicata e impostata come quella di un attore che stia recitando un pezzo di teatro dell'assurdo: "Secondo voi, vince che cosa? Una corsa a cavalJi, una corsa su un aeroplanino di carta?". Terza voce, tonostentorio da proclama: "Oggi... lOOmila operai per le strade · di Roma!". Quarta voce, questa volta femminile, più in secondo piano: "Senti, mi spieghi? Cioè io voglio capire, mi aiuti?". Per l'essenziale ecco un frammento di circa . un minuto di voci entrate in un microfono e registrate la sera del 2 dicembre 1977 (il corteo a cui si fa riferimento è quello dei metalmeccanici scesi quel giorno in piazza in tutta Italia per l'occupazione) al Teatro Lirico di Milano, dove John Cage presenta in prima europea una parte (la terza) del suo Empty Words, ovvero "parole vuote", parole "senza senso": e parole vuote quelle di Cage dovettero apparire a una buona parte del pubblico convenuto numeroso per I' occasione_. . Il programma di sala dell'appuntamento con il compositore americano, promosso dal Consorzio di Comunicazione Sonora e da Canale 96, storica radio democratica da tempo ormai scomparsa, annunciava: "Frammenti di sillabe e lettere ottenute sottoponendo il Joumal di H. D. Thoreau ad un certo numero di cambiamenti casuali ottenuti per mezzo dell'I Ching. Le diapositive mostrano disegni di Thoreau (...). La lettura durerà 150 minuti. Il pubblico intervenuto è libero di lasciare la sala e di rientrarvi." Eppure queste avvertenze non bastarono ad evitare che la performance di Cage si trasformasse nel catalizzatore, per riprendere la cronaca fattane (7 dicembre '77) dal "QuÒtidiano dei Lavoratori", organo di una delle formazioni extraparlamentari di allora, di "due ore e mezzo pesanti - qualcuno le ha definite 'una grande seduta psicoanalitica' - in cui sono saltate fuori tutte le nostre paranoie, la nostra rabbia, la nostra crisi; una sera in cui i nostri schemi di giudizio, i nostri ·parametri di valore sono stati messi in discussione". La registrazione integrale dell'evento, proposta recentemente per la prima volta dalla Cramps Records 1 , riporta a quel c_hesuccesse in quella circostanza che nel suo genere, con corredo di discussioni e di sc~amucce giornalistiche, fece epoca, entrando nella storia dei comportamenti giovanili degli anni Settanta. Ricorda Luciano Serafini, nel '77 studente: "Non sapevo niente di fohn Cage, ma c'erano manifesti dappertutto e ne avevo sentito parlare all'università. Siccome si poteva sentire della
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==