Linea d'ombra - anno IX - n. 64 - ottobre 1991

CONFRONTI Con questo spirito, nel 1954 Strand fotografò Luzzara, un piccolo paese sulla riva del Po, in provincia di Reggio Emilia, dove era nato Cesare Zavattini. Ne nacque un libro ora mitico e assolutamente introvabile, Un paese, edito da Einaudi nel 1955. Strand e Zavattini si erano conosciuti a Perugia nel 1949 a un convegno di cineasti. Dal 1937 al 1944 infatti Strand si era occupato esclusivamente di cinema. Poi, senza lasciare la macchina da presa, era tornato alla fotografia, pubblicando due libri andati subito esauriti, Time in New England ( 1950) e France de Profil ( 1952). Nel 1945 il Museo d'Arte Moderna di New York gli aveva dedicato una mostra. La sua fama era dunque grandissima. Durante un soggiorno di un mese Strand seppe scavare tanto profondamente nell'anima di Llizzara che gli americani, vittime del luogo comune che vede gli italiani come gente sempre allegra, considerarono il libro poco realistico. DaVenezia. Filmfatti col carbone Federico Varese "Lavoriamo con budget ridottissimi. Ma non ci lamentiamo. Sappiamo bene che si può fare arte con qualunque mezzo: se non ci sono i colori ad olio si usa l'acquerello e se non c'è l'acquerello si usa un pezzo di carbone. Ecco, ad Alma Ata si fa il cinema con il carbone. E siamo contenti così". Fare il cinema con il carbone: queste parole di Nasid Numanov, regista kazako di un film simbolo, lgla (L'ago, 1989), forse racchiudono il segreto di alcune delle opere più interessanti e allo stesso tempo marginali dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato premiato col Leone d'Oro Urga, film-cartolina ruffiano ericattatorio. Si deve proprio alla nouvelle vague kazaka una delle sorprese della Mostra, Razulcnica (L'intrusa) del venticinquenne Amir Karakulov, presentato nella settimana della Critica. È una storia semplice: Rustem porta nella casa che condivide col fratello minore, Adii, la fidanzata Dalmira. Dopo poco anche Adii si innamora, ricambiato, della giovane ragazza; il triangolo amoroso finisce tragicamente: Rustem soffoca Dalmira nel sonno e ristabilisce il sodalizio misogino dei due fratelli. Una tipica soluzione "incivile", in cui la grande semplicità della tragedia si consuma spendendo pochissime parole, a differenza di quanto avviene in molti film più blasonati passati a Venezia, dove i dialoghi metafisico-teoretici si sprecano e annoiano (un caso pertutti: L'amore necessario di Carpi). La scena in piscina, con i due fratelli impegnati in una gara di resistenza sott'acqua, è forse l'apice del film mentre le iensioni etniche che attraversano il Kazachstan sono appena alluse nella colluttazione dell'asiatico Adii con due russi che fanno insinuazioni volgari sul triangolo amoroso. La grande pulizia visiva, i colori (soprattutto il giallo), la sospensione dei tempi ricordano Ozu e Bresson; una sorvegliata cuituAi tempi in cui comparve Un paese il fotografo viveva ormai in Europa con la sua terza mogl.ie, la fotografia Hazel Kingsbury. I suoi viaggi in America si facevano via via sempre meno frequenti, soprattutto dopo il 1965, quando, peropposizione alla politica americana in Indocina, rifiutò un invito alla Casa Bianca. Solo nel 1973,. quando ormai era diventato quasi cieco, riprese ad andare avanti e indietro da Orgeval, dove viveva, a New York. Nell'ultimo anno della sua vita Strand dovette ricorrere per la prima volta a uno stampatore, per la realizzazione di quattro portfolio. Rimanendo a letto, con appuntata sulla vestaglia la Rosetta dell'ordine delle Arti e delle Lettere conferitagli dal ministero alla Cultura francese, visionò una per una le stampe. Poi, a lavoro ultimato, si arrese al cancro alle ossa che alcuni mesi prima gli era stato diagnosticato. Così, alla fine del marzo 1976 smise completamente di mangiare e bere. Morì pochi giorni dopo. Serenamente. Come aveva vissuto. ra cinematografica permette al regista di sfuggire alle secche del cinema di maniera della perestrojka, presente a Venezia con La fidanzata di Stalin di Péter Basc6. Se Karakulov getta appena lo sguardo sulla polveriera etnica del Kazachstan, Mira Nair affronta di petto iI tema dei rapporti tra minoranze. Reduce dal successo di Salaam Bombay!, la regista indiana è riuscita a produrre da indipendente Mississippi Masala, storia di un amore contrastato nel melting pot americano. Mina, un'indiana che non è mai vissuta in India, cacciata dal paese dov'è nata (Uganda) ,erché non sufficientemente africana, si innamora di un nero, dall'improbabile nome di Demetrius, che non ha mai visto il continente dei leoni. Film a tesi, forse inferioreaSalaamBombay!, nonè però il solito sermone anti-razzista, noioso ma "ideologicamente giusto". Mira Nair si è accorta di come i segni che distinguono i gruppi etnici siano entità plastiche e arbitrarie, le quali, a seconda delle situazioni e degli interessi in gioco, diventano ora un privilegio ora un handicap. Gli individui creano coalizioni per difendersi o promuovere interessi: quando è disponibile una sfumatura di colore o la storia di emigrazioni e persecuzioni passate, spunta la "solidarietà etnica". Qualcuno poi si incarica di rafforzare i confini del gruppo: organizza feste, impone rituali ormai desueti, magari inventa lingue e tradizioni popolari, e getta tutto il disprezzo del gruppo su coloro che intendono andarsene o sposarsi liberamente. Questo è "razzismo o, come la chiamiamo adesso, tradizione", secondo una delle battute più felici di tutto il film. Se Mina sposa Demetrius, il marchio di fabbrica che distingue un gruppo dall'altro si dissolve e i loro figli non saranno sul piano etnico né carne né pesce, ma individui con un destino tutto da inventarsi. Lo stesso coraggio civile di· Mississippi GELKA Libri trasversali / contaminati / trasgressivi / corsari I alla moda, of course / solo libri. .. Roselvogge DIRTYClTY Diario tossico I trasgressivo I politico I sovversivo. I gruppi rivoluzionari, la droga, i Centri Sociali Occupati Autogestiti nella scrittura irritata e maledetta di una generazione difficile con cui è venuto il momento~ conti. . Gioacchino Lovonco L'OMBRADELCORPO Transiti freudiani. Un saggio di 1>sicologiadelle emozioni che guarda alla storia del corpo e alla necessità di lioerarlo dal potere delle parole. Amore, menzogna, dolore: modi di intendere il corpo, momenti per cominciare a costruire un pensiero post-freudiano. · ~ Gioyonno Fiume LAVECCHIADELL'ACETO Un processo per veneficio nella Palermo di fine Settecento. Divorzi all'arsenico con l' «aceto miracoloso» di una vecchia fattucchiera: la giustizia illuminata trasforma il maleficio in veneficio nella Palermo del 1789. ~ Antonino Morrole L'INFAMIADELNOME Imodi e le forme dellasoprannominazione a Licata. I soprannomi dati alle persone e alle barche rivelano I meccanismi di interazione tra le persone e la cultura di una comunità siciliana dell'agrigentino. ~ Edoardo Grendi LETTEREORBE Anonimato e poteri nel Seicentogenovese. La lettera anonima come forma di comunicazione tra le popolazioni e il Senato della Repubblica ci restituisce gli interrogativi di una~ violenzee di paure. LESICILIANE L'ARCHIVIOFOTOGRAFICOBRONZETTI (a cura di N. Recupero e T. Vittorio) Sessanta immagini per narrare le donne sicilia- ' ne tra XIXe XX secolo, dal liberty alla vespa. ~ Antonino Gorufi DIARIODI UNDEPORTATO Da Dachau a Buchenwald comando Ohrdruf. L'esperienza dell'internamento nei lager nazisti in un raro testo di «italiano popolare» scritto da un contadino autodidatta. ~ Michele Amori MEMORIESUGLIZOLFISICILIANI (a cura di T.-Vittorio) Se lozolfofosse stato petrolio e la Siciliafosse stata l'America... Duememorie inedite sullozolfosiciliano di uno dei maggiori storici del Risorgimento. ~ COLLANADI EDIZIONISELVATICHE (a cura di Francesca Rol) ILLIBRODELLEFAMIGLIE SOTTOFORMADI ANIMALI «Miopapà è un orangotango, mia mamma è una farfalla ...» nella fantasia e nei segni dei bambini _dellascuola Beata ~del Pilone di Torino. ILLIBRODEIPOSTISEGRETI Luoghi lontani e vicini, in cui rifugiarsi e cercare protezione, luoghi dell'immaginario disegnati e descritti dai bambini delle Edizioni selvatiche. ~ Mario Bonlèo IN QUELLUOGODA INVENTARE... Sei favole sceniche per l'infanzia. Il mondo dell'infanzia nei testi, 1 costumi, le forme creative del Gruppoteatro Manipolazioni di Catania. Redazione:Via Roma, 94. 90133 Palermo - Tel. 091/6167549. Grafica: RodolfoLoffredoStudio.

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