Linea d'ombra - anno IX - numero 63 - settembre 1991

STORIE/SERGE vicini i Tarascos salgono verso la città portando le loro umili mercanzie. Spesso hanno soltanto qualche lungo pesce trasparente, color corno chiaro. Donne portano bambini appesi sulla schiena con scialli azzurri. Bambini svegli, dai seri occhi neri che pare non piangano mai. Sono centinaia, fra le bancarelle, tutti silenziosi: alcuni senza dubbio, soffrono, ma conoscono d'istinto l'inutilità dei lamenti, il vantaggio d'una vigile rassegnazione che attende al varco la buonasorte. La piazza è verdeggiante, tormentata dal sole. Ha aspetti di selva e scorci di città provinciale di qualche malandata Castiglia tenace nel vivere. Le mercanzie, posate sulla nuda terra, la dipingono splendidamente a colori vivaci. Si vende carne seccata al sole (come si fa anche in Asia centrale), credo di pecora, in grandi fogli appiattiti che non hanno un brutto aspetto. Frutta, peperoni, reti da pesca, canestri di vimini creano sfolgoranti sinfoniedi colori che passano attraverso mendicanti, vecchi, invalidi, tutti coi loro gran sombreros sudici e i loro sarape impolverati. A Rodin piacerebbero i loro piedi nudi, forcuti, con le unghie radicate nella carne indurita. Nessuna mancanza di dignità, in loro, ma uno sconforto irrimediabile, passivo, aggressivo con la sua solapresenza, come un Ecce Homo! banale, ripetuto a voce bassa, senza risposta possibile ... Questo popolo grande, calmo, vive nel silenzio o nel sussurro. Da un lato della piazza una bella casa, chiusa, dipinta in rossorosato, con tendine borghesi e balconi di ferro battuto. Un signore benestante, vestito ali' europea, dietro una finestra del primo piano, fuma guardando il brulichio sottocasa. Regna. L' Ayuntamiento, il Municipio del XVII secolo, è smorto. Tre finestre protette da grate: là uomini in sombrero e camicia bianca chiacchierano, anch'essi guardando il movimento tentatore ai loro piedi: sono i ·rinchiusi nella prigione meno severa del mondo. Alcuni scontano lunghe pene, magari per aver rapito le fidanzate invece di chiederle ai genitori e di concludere commercialmente l'affare discutendo la dote e simulando un rapimento, secondo onore e uso, in modo che l'unione cominci con un'evasione, una conquista. Le vie laterali, fiancheggiate da case basse che hanno· colori allegri e lunghe tettoie, sono percorse da carri da tiro che riconosco: l'arba dei Georgiani del Caucaso, due buoi dalle corna molto distanziate che trascinano un veicolo montato su due alte ruote. Li conduce un contadino uguale ai suoi fratelli Osseti o Mingreli, di cui ignora l'esistenza, con il capo coperto da un simile cappello largo e in mano lo stesso pungolo ferrato. Saliamo per una via incantevole, placidamente luminosa, verso una chiesa barocca color terracotta, e una mendicante pazza, accovacciata su una soglia, si solleva quando ci avviciniamo, viene a tenderci una mano rosa e marrone, • coperta di sozzura indurita che va via a,squame, orrenda a vedersi; il viso è immobile come una maschera, oscurato da occhi bruni senzaluce, che vedono e capiscono poco ... Tre bettole affiancate con le loro insegne stinte proclamano una poesia altisonante: El Sol de Oro, El Eden, Ternura! Sole d'Oro, L'Eden, Tenerezza! Venite nella penombra a bere l'acqua di fuoco ma diffidate dei coltelli ispirati dal sogno deluso ... All'angolo della via un autocarro dipinto di lilla, ammaccato da mille scontri, carrozzeria sfondata, lamiere squarciate, si chiama El Bolchevique; ci pare porti con dignità il suo nome, .. "Uno degli ultimi bolscevichi, dice la mia compagna. Ha l'aria d!essere stremato, ma corre ancora sulle strade del Messico ..." 90 Al centro della piazza, ali' ombra degli alberi, la statua di Gertrudis Bocanegra, forte donna di bronzo dal corpo slanciato ... Gertrudis Bocanegra fu suppliziata qui, .per aver lottato per l'indipendenza. Juan Ogorman l'ha dipinta in un affresco, nella biblioteca, vestita di bianco, il petto squarciato, fontana di sangue. Prima il supplizio, poi la statua, l'elogio degli storici: è una vecchia avventura, umiliante peri' intelligenza umana. La spaziosabiblioteca è una chiesa sconsacrata. Pochi libri, pochi lettori, molti bambini che ascoltano i consigli di un vecchio maestro ... In fondo ali' antico coro l'affresco dispiega la sua immagine forte e popolaresca. Come quelle di Diego Rivera e di Orozco, quest'opera si riallaccia alla tradizione dei Codices precolombiani che raccontavano gli annali in immagini. Ad altri l'affermazione - l'ho sentita fare - che questa iconografia "non è arte" perché non esprime né metafisica né psicanalisi per mostre lussuose e gallerie. Canta in azzurro vivo, in rosso puro, in fuoco, per bambini e bambini cresciuti, una· terribile storia leggendaria, con simboli semplici che commuovono facilmente, è viva, elementare, parla a persone semplici, parla a me che non sono più tanto semplice, e parlerebbe anche a voi, Signora, Signore! se non foste lontani dalla cruda vita vera più di quanto non lo siano letteratura e belle edizioni. L'autore, Juan Ogorman, mi diceva: "Sono felice di aver dipinto a Patzcuaro perché l'arte deve entrare nei pueblos. Gli indios ne hanno più bisogno ché non la grande città commerciale ...". La città è satura di grande arte, di arte morta, di arte falsa, di arte volgare, di arte venduta, rivenduta, asfissiata ... Mi pare una buona.cosa che il pittore rivoluzionario, invece di decorare ricchi appartamenti o nutrire musei, torni a essere l'artigiano che lavora in una borgata di Michoacan perché gli abitanti del monte e del lago provino un attimo d'emozione davanti ai simboli comprensibili del loro passato ... Sono ~'accordo: quest'arte che realizza il suo giusto scopo creando uh linguaggio che appassiona moltitudini non esaurisce alcuno dei problemi foto di Grocielo lturbìde.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==