Linea d'ombra - anno IX - numero 63 - settembre 1991

STORIE/SERGE vittoria di Don Venustiano Carranza, cioè del costituzionalismo rivoluzionario, su una soldataglia pronta a tutto. Poi fu politico audace, geologo, archeologo, direttore di scavi; sotto le lave del Pedregal scoprì la piramide di Cucuilco, la più antica del nuovo mondo, creò musei, dilapidò ctediti, disdegnò di far fortuna, si legò ai reazionari, ammirò i fascismi, e tutto questo con passione, confusione, forza, leggerezza, intelligenza disordinata. A 64 anni, disgustato di tutto e senza dubbio stanco di se stesso, si costruì una bicocca a tremila metri d'altezza, sul bordo delle nevi del Popocatepetl, e ci si ritirò con tele e colori ... La vita per lui fu · sempre soltanto un'avventura, nel senso più grandioso del termine e anche nel senso più banale; nel corso di tutta la vita non smise mai di fare ottima pittura. Arranchiamo su scarpate nere contemplando· centinaia di fumarole solforose che zampillano dalle crepe della lava e coprono il paesaggio di arborescenze bianche, e mi dice: - L'ordine è il peggio che c'è. Quando ci si lascia andare a far ordine in sé, si è fottuti. È il disordine che mi ha salvato. Niente è bello come il disordine ... Salvato da cosa? Dal potere, dal denaro, dalla presunzione, dall'impantanarsi? Il suo francese ha inflessioni parigine. - Ho studiato ali' École des Hautes Études e alla Sorbona ... Ma ho costruito la mia vera filosofia sui boulevards della Villette e della Chapelle ... - Anch'io, dissi, devo qualcosa a quelle scuole ... E mi accorgo che nel paesaggio di Paracutin, lui è uguale a un autentico barbone parigino. · · lo: - Conosco il suo nome fin dai tempi eroici della Casa del Popolo. Lei era un vero rivoluzionario ... Lui: - Sì, tanto tempo fa. Quando si pensa al passato non si sa bene se riderne o piangerne ... - Bisogna continuare. -Di sbaglio in sbaglio, continuare, non c'è dubbio. Continuo studiando i vulcani. Questo qui è mio figlio ... - Ormai i rischi dì sbagliare sono minori ... Dei suoi paesaggi conosco le alture, dipinte con mano ferma, chiare e desertiche, in cui non si vede mai un essere vivente, nient'aitro che l'austera montagna, le linee d'energia terrestre. Ne parliamo. "L'uomo è troppo piccolo", dice ridendo. Questo vecchio ha una gioia di vivere invincibile. Per lui anche il sogno è contemplazione appassionata. Dinanzi a un'aurora tropicale o a un crepuscolo sanguigno, immagino rida soltanto, senza sentire bisogno alcuno. , Odiò, certo, uomini sconosciuti, perlomeno nelle astrazioni dei suoi libri, ma in lui tutto è bonomia, oppure la verità non gli interessa, e questa notte fra i suoi ospiti c'è una giovane ebrea. È stato necessario che credesse di odiare con sregolatezza e delirio, pensando di smascherare complotti universali; è probabile non fosse colpa sua,.che altri l'abbiano sviato, portato all'infantilismo abominevole che oggi conduce al genocidio di un popolo altri, metodici, bravi tecnici della distruzione dell'uomo. Lui stesso è tanto simile ai grandi ebrei per carattere, vitalità, persino fattezze! Forse il delirio appartiene agli errori del passato. Non glielo chiedo, non mi interessa. Alle undici di notte ci accucciamo fuori, su una stuoia di palma, di fronte all'eruzione. Siamo accerchiati e ci sentiamo infimi sotto il cono tronco e regolare di materia sputata dalle profondità ... li vulcano è più largo che alto, la sua base si confonde con le creste aa rocciose che si solidificano mentre l'eruziorie è in corso; basalto e lava. L'orlo del cratere traccia una linea tesa come la corda d'un arco, fermissima, che all'improvviso s'illumina, poi si spegne. Piccole onde di fuoco trascinano scorie incandescenti che spaccano la superficie dell'orlo; vediamo ruscelli rossi che colano sulle pendici scure. Fa freddo, la montagna canta, ruggisce, mormora, tace, aspira aria, aspira fuoco sotterraneo. La terra respira. Il vulcano è alto quattrocento metri, le fiammate purpuree salgono fino al doppio della sua altezza e ricadono come pioggia di sassolini incandescenti, meteore, ceneri calde, sotto la coda immensa e tetra di una cometa. Vediamo meteore salire e cadere inentre il vulcano s'iscurisce riprendendo respiro, si annerisce, finge di calmarsi. Ai margini della coda della cometa le stelle sono verdi, il firmamento è in ombra; meteore sparse planano per un attimo fra le costellazioni. La Via Lattea è sopra il vulcano e l'eruzione pare si prolunghi all'infinito; le sue nubi pure e minacciose si allungano nella galassia aerea, glaciale e soavemente luminosa. Ascoltiamo le colate di lava, sibilanti. Nelle cavità della collina i rivoli rossi ansimano, svaniscono, si rianimano. Vediamo le origini del mondo. Il dottor Atl sostiene d'aver avuto fortuna, una fortuna incredibile. Da dieci anni studiava i vulcani spenti e sperava sorgesse una gran fonte infuocata. I suoi desideri sono pienamente esauditi ..E ripete ancora una volta "L'amo come fosse un figlio". Foto di Rofoel Doniz.

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