Foto di Moriona Yampolsky. cheggiava pesantemente, lentamente, con lunghe scosse successive. Le onde della notte la sollevavano, l'inclinavano, le lasciavano una pausa di momentaneo equilibrio, la stessa pausa impercettibile che deve fare il bilanciere per riprendere la corsa. Laurette si svegliò dicendo: "Jearinine, Jeannine", ma senza paura, con inquietudine distaccata. Io non provavo timore ma un principio di nausea, idee di paura, apprensione per il pericolo (se continua così, la casa resisterà?). Il mondo continuava a o_scillare,le strisce delle serrande, striate dai bagliori notturni, si muovevano come fili del telegrafo visti da un treno in corsa. Un quadro appeso al muro, di Victor Brauner, Il fiore fantastico dal cuore di cristallo, dondolava come un pendolo magico. Andò avanti ·così per sei minuti e più, e la presenza del cataclisma divenne naturale. Gli inquilini gridavano sui pianerottoli, nelle scale c'era panico come per un bombardamento inatteso. L'elettricità non funzionava più e naturalmente come prevedibile, non avevamo fiammiferi a portata di mano. "È finito", disse Laurette. Io non me ne ero accorto. Credevo non potesse né dovesse finire ... Perché la terra aveva nuovamente la sua ingannevole stabilità? Jeannine, seduta al buio, con gli occhi dei suoi nove anni spalancati per la sorpresa, disse con voce allegra: "Ah, temblor!". Per strada, persone in pigiama ugualmente allegre. Pare ci sia stata anche una seconda scossa meno forte ma, riaddormentati, non ce ne accorgemmo. - Il terremoto suscita un panico animale, diverso dal panico umano perché non coinvolge la coscienza. Nell'anima si installa una grande sensazione di impotenza. Si sente la terra galleggiare su acque infuocate nate dagli abissi; si sente, soltanto più tardi ci si pensa. Si ha la vaga idea di un inesorabile frangersi delle montagne. · STORIE/SERGE Passarla mattinata da Fritz Fraenckel. Mi disse che la sera precedente, con Alice e Otto Riilhe, avevano parlato di temblores ... Dunque era "nell'aria"? - Ma sì amico mio, in questo momento tutte le catastrofi immaginabili e inimmaginabili sono nell'aria!" - Era evidente! Mi raccontò il buffo panico dei due bassotti,Max · e Schnaps, che correvano per casa, sconvolti, emettendo penosi guaiti d'angoscia. Poi: - Lo sai, ho una paziente interessante, una signorina affascinante, incapace di far male a una mosca e ossessionata dall'idea di uccidere qualcuno (credo di conoscerla di vista: piccola, bionda; lineamenti angolosi, occhi blu, colorito verdastro, gran bocca, riccioli graziosi; una quasi maschietta elegante, una simpatica piccola parigina o viennese) e mi ha raccontato che aspettava un terremoto ed era così certa della sua intuizione che aveva preparato abiti e zaino come si fa quando si è sicuri che la Gestapo verrà a prenderci, e che non ebbe paura, ma quando udì le trombe dei pompieri e le sirene ululanti delle ambulanze, arizi un senso_di sollievo. · · - Abbiamo bisogno di queste piccole esperienze cosmiche, dissi, per rendere più complete le nostre esperienze sociali ... Mi accorsi di essere seriamente convinto di ciò che avevo detto, di non aver fatto una battuta. Può darsi che al Tempo della - Distruzione e del Massacro manchi ancora che le rocce si spacchino, che le montagne s'inabissino e che nuove Ande sorgano dall'Oceano. Io lo presento, come gli artigiani del Medioevo che nel loro caos ordinato si nutrivano di Apocalisse, in attesa dell'Anno Mille. La nostra amica Alice Gerstel-Riilhe ha una robusta educazione scientifica. Ha appena pubblicato in spagnolo un saggio mirabilmente conciso su Freud e Adler. È marxista con intelligente 83
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