SCIENZA/PRIGOGINE ·che si riferiva la dichiarazione di Lighthill. Di conseguenza il determinismo della dinamica classica si applica solo a sistemi molto semplici. E traiettorie inizialmente vicine quanto si vuole divergeranno: ormai non possiamo far altro che calcolare la probabilità di ritrovarle in questo o quel posto dello spazio. Ci si può spingere oltre? È la domanda che i miei colleghi e io ci siamo posti da diversì anni, e recentemente abbiamo trovato una risposta soddisfacente 12 • Abbiamo considerato "grandi sistemi", come per esempio il gas o i sistemi chimici già ricordati, nei quali si producono collisioni con conseguenze molto importanti. Innanzitutto, una collisione è una risonanza; inoltre, due particelle 1che sono entrate in collisione si allontanano, ma conservano la memoria dell'avvenimento. Mi piac~paragonare questa memoria a quel che resta di una conversazione tra due interlocutori. Ma questa memoria, questa correlazione binaria, diventa rapidamente, grazie alle collisioni successive, una correlazione ternaria, poi n-aria ... Per questo motivo, in tali sistemi c'è una direzione del tempo: le correlazioni si diffondono, coinvolgendo un numero di particelle sempre più grandi. In queste condizioni si parla di un flusso irreversibile di correlazioni. In modo analogo, nel corso della nostra vita facciamo esperienza di una correlazione con un numero sempre più grande di nostri simili; e l'accele-· . razione del tempo di cui oggi si parla non è forse legata a questa creazione accelerata di çorrelazioni legate alle tecnologie del1'informazione? Senza entrare nei particolari tecnici, voglio sottolineare il fatto che abbiamo potuto introdurre quest'idea del flusso irreversibile di correlazioni nelle equazioni della.dinamica, e mostrare che in tali condizioni queste equazioni si integrano, ma in maniera molto diversa da quello che avevano ottenuto Newton o Schrodinger per i sistemi integrabili della dinamica classica o quantistica. La ragione sta nel fatto che in questi sistemi ci sono movimenti smorzati, dissipazione, frantumazione di simmetria temporale. In questo modo, l'irreversibilità entra nel cuore della descrizione dinamica. Si tratta qui di una dinamica "globale" applicabile a grandi· sistemi di particelle. Vorrei insistere sul rovesciamento della posizione tradizionale. Essa consisteva nel dare una descrizione precisa di una parte ristretta dell' universo, come è per esempio il caso nei problemi a due corpi: mettiamo Terra-Luna. Si considera qui immediatamente il sistema nel suo insieme, e si tratta ciò che accade su piccola scala come effetto dell'incorporazione nel locale nel globale. È questa incorporazione che porta ali' idea di evento. Per fare un esempio un po' semplicistico, la nascita di Gorbacev su un'isola abitata da un piccolo popolo isolato non avrebbe una grande importanza storica, e non sarebbe un evento. Ma la sua nascita, e la sua presenza in età adulta in Unione Sovietica in un momento di instabilità di essa, crea la storia, e rappresenta un evento non delimitabile. Qui è il globale a spiegare il locale e non il contrario. In questo modo possiamo ora incorporare l'irreversibilità nel cuore della dinamica, e ritrovare di conseguenza nella natura quei. che a noi appare come l' elemento forse più sorprendente del pensiero. È ora di concludere. Nel 1989,il Gustavus Adolphus College di St. Peter, Minnesota, organizzò un Nobel Symposium sul tema La fine della scienza. Per quel che mi riguarda non.credo 72 che ci troviamo alla fine della fisica in quanto accumulo di conoscenze. Tutto il contrario. Ma ci troviamo indubbiamente alla fine di una certa ideologia della fisica e all'inizio di una visione nuova, che permette di superare il dualismo cui portava -l'immagine classica dell'universo. Ricordiamo la posizione di quel grande biologo che era Jacques Monod. Per lui la vita non faceva parte delle grandi leggi della natura; essa era tollerata come una fluttuazione, un po' come l'inserimento dell'incomprensibile caso nell'immutabile quadro delle grandi leggi deterministiche della natura. Conosciamo tutii la sua magnifca formula 13 : "L'antica alleanza si è rotta; l'uomo sa infine di . éssere solo nell'indifferente immensità dell'Uni verso dalla quale egli è emerso per caso." Credo che la situazione oggi si rovesci. Il cervello, il pensiero diventano l'espressione suprèma delle leggi della natura, nella nuova prospettiva della coerenza, dell'informazione e dell'irreversibilità. Beninteso, si tratta solo di un inizio. Ma almeno è questa la direzione nella quale possiamo · intravvedere il superamento del dualismo cartesiano, e l'avvento di una nuova immagine del mondo, più coerente pur essendo meno riduttiva, dell'universo che ci circonda. Note I) René Descartes, Méditations, objections et réponses, in Oeuvres. et Lettres, Gallimard, La Pléiade, Parigi 1953. 2) Paul Valéry, Cahiers, Gallimard, LaPléiade, Paris 1973 (2 voli.). Quaderni (4 voli.), Adelphi. 3) Mi si conceda di rinviare al mio studio L' actualité de laconception du temps chez Valéry, in: Fonctions de l'esprit. Treize savants redécouvrent Valéry, testi raccolti e presentati da Judith RobinsonValéry, Hermann, Parigi 1983, in particolare alle pagg. 267-269. 4) Roger Penrose, The Emperor's New Mind, Oxford University Press, 1989. È in preparazione l'edizione italiana. 5) Il lettore può rapportarsi al review-paperdi C. Vidal eP. Hausse, in "lnternational Review of Physical Chernjstry", 5 (1986), 1-55: 6) Ilya Prigogine e Grégoire Nicolis, Self-Organization in NonEquilibrium Systems, Wiley, New York 1977. 7) David Ruelle, Elements of Differentiable Dynamics and Bifurcation Theory, Academic Press, 1989. 8) G. Nicolis, S. Rao, G. Rao e C. Nicolis, Generation of Spatially Asymmetric, lnformation-Rich. Structures in Far-from-Equilibrium Systems, in: Coherence and Chaos in Dynamical Systems, Manchester University Press, 1988, pp.287-299. 9) Il lettore può rapportarsi al review-paper di A. Destexhe e A. Babloyantz, in: Self-Organization, Emerging Propertiesand Learning, A. Babloyantz ed., Plenum Press, 1991. IO) J. LighthjJl, The Recently Recognized Failure of Predictability in Newtonian Dynamics, in: Predictability in Science and Society, ed. by J. Mason et al., numero speciale di "Proceedings of the Royal Society", 407, 35-60 (1986), p.35. li) Henri Poincaré, Les Méthodes nouvellesde lamécanique céleste, Gauthier-Villars, Parigi 1893. 12) Ilya Prigogine e lsabelle Stengers-, Entre le temps et l'éternité, Fayard, Parigi 1988. Tra il tempoe l'eternità, Bollati eBoringrueri, Torino. 13) Jacques Monod, Le Hasard et la Nécessité, Seuil, Paris 1970, pp.194-195. /l caso e la necessità, EST Mondadori, Milano 1971. Da La Pensée aujourd'hui, numero 2 della Collection Dossier di "Le Nouvel Observateur", Novembre 1990. Copyright "Le Nouvel Observateur".
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