Quand'ecco all'improvviso sprigionarsi da noi un corpicino pieno di vita; come una palla lanciata dal piede di un calciatore esperto contro l'altra squadra, questa piccola cosa corse avanti e attraversò quel pezzo di strada della "terra di nessuno". Incapaci di aprir bocca per la meraviglia, vedemmo la nostra figlia minore che correva dalla nonna chiamandola: - Teta, Teta!4 Ecco, che attraversava la "terra di nessuno", ed eccola arrivare da sua nonna che la prende tra le braccia. Da lontano vedemmo quello con la kufiya e l' iqal in testa che' · abbassava la testa guardando in basso. lo gli puntavo gli occhi addosso e vidi che raschiava la terra con il piede. Il soldato a capo scoperto, quello che era con noi, anche lui aveva abbassato la testa e raspava il terreno. Il soldato fermo con le braccia incrociate sulla porta dell'ufficio era entrato dentro, mentre il doganiere era intento a ispezionarsi le tasche, cercando qualcosa smarrita ali' improvviso. Che cosa incredibile stava succedendo! Una bambina aveva attraversato "la valle della morte, da cui non si ritorna" e invece stava ritornando, senza badare alla "realtà della guerra, delle frontiere e della porta di Mandelbaum". Certo si tratta di una ragazzina ignorante, che non può capire la differenza tra il militare che porta la kufiya e l' iqal, e quello a capo scoperto. Quanta innocenza in quella bambina! Dal momento che non ha attraversato il mare per andare all'estero, ha creduto di trovarsi ancora nel paese suo. E allora perché non potere andare da una parte all'altra del suo paese? Vedeva che da una parte c'era suo padre e dall'altra sua nonna; perché mai, allora, non poteva andare e venire tra loro due, così come faceva ogni giorno, soprattutto dopo aver visto macchine andare e venire dalla "terra di nessuno", esattamente come facevano le macchine nella strada vicino a casa sua? Qui si parla ebraico e laggiù si parla arabo? Ebbene? anche lei parlava due lingue: una con Nina e l'altra con Susu! Sembrava che il doganiere avesse perso ogni speranza di trovare "la cosa smarrita". (Ogni cosa ha una fine, anche l'imbarazzo!) Ali' improvviso, così come aveva iniziato la ricerca, interruppe questa operazione faticosa, e raschiandosi la gola, con il tono di chi dà le condoglianze, disse al soldato: - La bambina non può saperlo ... - Vi prego, signori, allontanatevi dalla strada, un bambino può andare a finire sotto le ruote di ùna macchina, ché, come vedete, di qua passano di corsa. ·, · Hai capito perché ti avevo consigliato di non andare con i bambini alla porta di Mandelbaum? La loro logica è semplicissima e senza complicazioni. Loro sì che vedono giusto! Copyright Hemil Habibi 1954 Note 1 Kubba: pietanza fatta a base di grano spezzettato e carne macinata o battuta al mortaio. 2 !,aban è una specie di yogurt non acido fatto in casa. 3 E il classico copricapo palestinese o giordano composto da un grande fazzoletto bianco e nero o bianco e rosso legato con un cordone. 4 Nome affettuoso per chiamare le nonne. ZAGHARID 1 Samita 'Azzam traduzione di Isabella Camera d'Afflitto STORIE/'AZZAM Samira 'Azzàm è nata ad Akka (Palestina) nel 1927 ed è morta nel 1967 a Beirut, dove risiedeva dal 1948. Ha scritto quasi esclusivamente racconti brevi, meritandosi per questo da parte dei critici e studiosi di letteratura araba moderna l'appellativo di "pioniera" del racconto breve in lingua araba. Ambientati perlopiù in Libano, i s.uoi racconti parlano quasi sempre di vita e condizione femminile e di vita e condizione dei profughi palestinesi. Ricordi della patria perduta vi emergono con toni nostalgici, lontani. Le due raccolte più note sonoAshia' saghira (Piccole cose) e az-Zill al-kabi r(La grande ombra). Qualche giorno fa un tale si presentò da Salma al-Sawaf per dirle che la Radio del Vicino Oriente nel programma Lettere dai profughi ai loro familiari aveva trasmesso questo messaggio: "Da Beirut - Da Giamìl 'Abd Allàh al padre Karìm 'Abd Allàh, alla madre Salma e a sua sorella Widàd, a Giaffa. lo sto hene, e così anche la mia fidanzata Nadia. Ci sposeremo alle tre di pomeriggio dell'otto maggio nella chiesa di Nostra Signora. Poi andremo a lavorare in Kuwait. Impazienti di avere vostre notizie, tranquillizzateci via radio." Salma e suo. marito Karìm non riuscirono a trattenere le · lacrime quando, qualche giorno dopo, ascoltarono alla radio la loro risposta al messaggio del figlio: "Da Karìm 'Abd Allah, dalla moglie Salma, e dalla loro figlia Widàd con il marito .... Benediciamo il tuo matrimonio e ti auguriamo ogni bene!" Questo era il massimo che Salma e Karìm potessero fare per il giorno delle nozze di Giamìl. Eppure quando Giamìl era venuto al mondo avevano vissuto nell'attesa di questo evento. Ogni volta che veniva un ospite non gli facevano neanche finire di bere il caffè senza indirizzare esclamazioni alla salute di Giamìl. Salma non si sarebbe mai immaginata di non poter prendere parte a quel lieto evento, se non in caso di morte, o se le fosse capitato qualcosa di brutto ... Dopo tutto Beirut non era né al- Sind né al-HincP... e per andare a Beirut non ci volevano più di sei ore di macchina ... o mezz'ora di aereo ... E malgrado ciò, il colmo era che lei non poteva gioire della più grande soddisfazione di tutta la sua vita e riempirsi gli occhi dalla felicità di vedere Giamìl sposato. Non avrebbe nemmeno potuto essere orgogliosa di quei suoi bei capelli morbidi che spuntavano sotto la coroncina con nastri bianchi, con la quale il prete avrebbe incoronato lui e la sua sposa. Poi il sacerdote, nascondendo la testa nel messale, avrebbe recitato ad alta voce: "Concedi loro, o Signore, il frutto del ventre, la bellezza della procreazione e l'armonia dell'anima e del corpo. Colmali di piantagioni di messi affinché abbiano a sufficienza di tutto e poggia il Tuo sguardo sui figli dei loro figli come se fossero pianticelle di ulivo intorno alle loro mense." Ma la vita come poteva essere così dura e ingiusta, tanto da non avere neanche un po' di compassione per il cuore di una madre e non poter dare nemmeno un po' di gioia al cuore di un padre?... · 57
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