STORIE/HABIBI usciti, uno dietro l'altro, proprio dalla soglia di questa casa, dove l'avevano lasciata sola, per andare aJilettere su famiglia? E proprio a questa soglia rivolgeva il suo ultimo sguardo, a testimonianza di quante volte era stata lì a salutare i suoi sposi e a cantare per loro, soffocando dalle lacrime: " ...o uccellino senza piume dal boschetto t'ho portato a volare e fare il nido t'ho insegnato e quando grande grande sei diventato e di piume ti sei addobbato da me sei volato via e con te se n'è andata la fatica mia .." Se le avéssero detto che "la patria" è tutto questo, non avrebbe capito lo stesso. Ma ora che si affacciava su quella striscia di "terra di nessuno", in attesa di un cenno per fare un passo in avanti, si era voltata verso la figlia e le aveva detto: - Quanto mi piacerebbe potermi sedere ancora una volta sulla soglia di casa! · Suo fratello maggiore, venuto anche lui dal villaggio per salutarla, aveva un'espressione di dolore e di meraviglia, e continuava a scuotere la testa. Questa cosa misteriosa; che faceva singhiozzare sua sorella, che lei si lasciava dietro e non poteva portare con sé, anche per lui era una cosa cara e amata. Un nostro vicino un giorno gli aveva detto: "Vedrai che alla fine glielo firmerai, l'atto di vendita. Tanto hanno la legge dalla parte loro!" Il vecchio paesano si girò verso· di me e disse: - Ascoltami, nipote mio. Una volta mio padre, mio fratello piccolo e io stavamo sorvegliando il campo di cocomeri, quando ecco che uno stormo di pernici atterrò sul campo. Il mio fratellino, come se fosse un uomo, si precipitò a prendere il fucile da caccia, al che mio padi:esi sbellicò dalle risate. Ti ricordi come rideva tuo nonno, nipote mio? Gli dicemmo che la caccia delle pernici era cosa da uomini, ma il piccolo era testardo, e lasciandoci di stucco, tornò dopo un'ora con u~a pernice ancora viva in mano. Eravamo sbalorditi, ma quel diavdlo di un ragazzo ballava e si vantava della sua preda, quando mio padre gli urlò: "Com'è che non abbiamo sentito il colpo?" Allora il piccolo cacciatore rispose: "Ho fatto una magia al fucile, papà". Poi mi fece giurare su nonni e bisnonni di non rivelare mai questo segreto a nostro padre, e mi disse di aver trovato quel povero uccello tra le fauci di un gatto enorme. Era corso dietro al gatto in mezzo al grano, da una siepe all'altra, finché era riuscito a liberare la pernice. Ecco, nipote mio, e secondo loro dovrei firmare un atto di vendita, con tutti questi ricordi? Sai che ti dico? Le loro leggi non sono all'altezza! Ti consiglierei di non venire alla porta di Mandelbaum con i bambini. E non perché queste case distrutte e deserte possono spingerli a cercarci dentro la "lampada magica" e la "caverna di Aladino", e neanche perché quelle treccioline sulle tempie li possono indurre a far domande provocatorie, mettendoti in imba~ razzo, ma perché sulla strada per la porta di Mandelbaum passano ·senza interruzione macchine che sfrecciano a velocità europea, sia provenienti da "quella parte", sia da "questa parte". Sono lussuose macchine americane e i passeggeri sono persone eleganti con colletti inamidati e camicie colorate, oppure con divise 56 1 militari cucite per essere macchiate con gocce di whisky piuttosto che di sangue. Sono le macchine degli uomini dell'armistizio, delle commissioni di controllo, delle Nazioni Unite, degli ambasciatori degli Stati occidentali e dei loro consoli, delle loro mogli e dei cuochi delle loro mogli, dei loro barmen, delle loro belle, e delle arniche delle loro belle. Si fermano per un attimo sulla "porta nostra", giusto il tempo di uno scambio di battute - con la massima gentilezza e civiltà - tra l'autista e il "poliziotto nostro", poi attraversano la "terra di nessuno" per fermarsi ancora un momento sulla "porta loro" e scambiare il saluto con il "poliziotto loro", e- con la massima gentilezza e civiltà- scambiare pacchetti di sigarette, barzellette e altro. Qui si vede la vera contesa israelogiordana (anche il contrario va bene) ... Questa gente non ha niente a che vedere con la legge della morte: chi esce di qua non ci ritorna più! E neanche con la legge del paradiso: chi entra qui non esce più ... Il signor ispettore può pranzare al "Filadelfia" di Amman e cenare all "'Eden" di Gerusale~e, settore israeliano, ma il suo sorriso educato non lo abbandonerà né all'andata né al ritorno! Quando mia sorella si mise a supplicare il soldato fermo sulla "porta nostra" di lasciarla accompagnare sua madre fino alla porta giordana, il soldato le disse: - È proibito, signora! - Ma se vedo tutti quegli stranieri che entrano ed escono come se fossero a casa loro, per non dire altro! - Signora - rispose il poliziotto - chiunque può entrare e uscire attraverso queste due porte, a eccezione della gente del posto ... Vi prego di allontanarvi dalla strada, è una strada pubblica e c'è molto traffico. Poi interruppe il suo discorso con noi per scambiare qualche parola con i passeggeri di una macchina (in uscita o in entrata?). Scherzarono con lùi e lui scherzò con loro. Ma noi non capimmo la battuta .... - Per ogni cosa c'è una fine, anche nell'ora dell'addio, - disse un doganiere. E dalla "porta nostra" uscì una donna anziana, che appoggiandosi al bastone si avviava pei: la "terra di nessuno" in direzione della "porta loro". Ogni tanto si voltava indietro e, agitando la mano, proseguiva in avanti. Perché ora, proprio ora si stava ricordando di suo figlio morto tra le sue braccia trenta anni fa, per una caduta dal granaio? Perché sentiva proprio adesso, proprio adesso, il rimorso di coscienza? Tra le rovine, dalla parte opposta, apparve un soldato slanciato, con in testa kufiyah e iqal3. accolse la vecchia "che entrava" e si fermò a parlare con lei; tutti e due guardavano dalla nostra parte. Noi eravamo là con i bambini ad agitare la mano, quando un soldato, alto, a capo scoperto, si mise a parlare coi:i•noi che stavamo guardando dalla parte loro. Al che lui ci disse che non era possibile fare nemmeno un altro passo avanti, e poi chissà perché ci disse anche: - È come se lei avesse attraversato la valle della morte, da cui non si torna più. Questa è la realtà della guerra, dei confini e della porta di Mandelbaum. Vi prego, fate spazio alla macchina delle Nazioni Unite!
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