L'ESPERIENZA DELLO SRADICAMENTO· Incontro con Jabra Ibrahim Jabra a cura di Luisa Ore/li Jabra Ibrahim Jabra è nato a Betlemme, ha studiato a Cambridge e vive da ormai quarant'anni a Bagdad. De- .stino apparentemente curioso, non scelto ma fatto proprio, imposto da una storia che per moltissimi palestinesi come Jabra lbrahimlabra ha significato prima di tutto l'esilio, ma poi anche emancipazione: che non potendo .. farsi politica è stata soprattutto imellettuale, culturale, artistica. Jabra Ibrahim Jabra è oggi unofra gli scrittori arabi più importanti, romanziere tradotto fra le altre lingue in inglese efrancese - il suo romanzo più noto, À la recherche de Walid Masoud, è pubblicato dalle edizioni Lattès - ed è, a sua volta, traduttore di Shakespeare in arabo e critico letterario colto e raffinato. Ha scritto anche poesie, racconti, sceneggiature, dipinge, e dirige, nella sua patria d'adozione, l'Iraq, l'associazione dei critici d'arte. Figura affascinante di intellettuale, eclettico e coerenie, di militante senza che militi: profondamente palestinese nel suo essere, nei luoghi e nelle figure dei suoi scritti. È stato un vero piacere incontrarlò, chiacchierare con lui, scoprirlo, di passaggio a/Cairo. Sono nato a Betlemme, in Palestina. Sono cresciuto in ·un ambiente molto povero. Eravamo una famiglia numerosa e si abitava tutti in un'unica stanza. Ho scritto recentemente un libro sulla sublime infanzia che ho vissuto a Betlemme, i primi dodici anni della mia vita. Il libro si intitola Il primo pozzo. Poi la mia famiglia si è trasferita a Gerusalemme, nella speranza di trovare condizioni di vita migliori. Si viveva in un clima di assoluta semplicità. Mio padre passava da un lavoro a un altro, e a volte ci si doveva tutti spostare con lui, cambiare casa. Tutto questo per procurarci quel minimo necessario a un essere umano per vivere. Anche mia madre lavorava, notte e giorno. Manteneva la famiglia e se ne prendeva cura. Tagliava i suoi vestiti, li rammendava, cucinava, e così via. La ricordo sempre paziente. Per me era un eroe, una donna esemplare e lo è sempre rimasta, anche in seguito. Tutte le nostre difficoltà non hanno impedito che trovassi la vita carica di bellezza. La natura in cui vivevamo era magriifica e trascorrevo la maggior parte delle ore del giorno all'aria aperta. Betlemme è un villaggio antico, costruito sul pianoro che sovrasta una valle molto bella, il Uadi el Jamal. A Betlemme, ed è cosa naturale per il paese in cui è nato il Messia, ci sono una quantità di monasteri, che noi frequentavamo assiduamente. I miei primi studi li ho fatti nelle scuole che dipendevano da questi monasteri, poi ho continuato nelle s_cuolepubbliche. Ricordo che nei primi anni si camminava a piedi nudi, fra viottoli e avvallamenti. Ci si arràmpicava sugli alberi, c'erano ulivi dappertutto, e mandorli, e vigneti, emelograni ... Noi facevamo parte della natura, tanto che all'aria aperta avevo la sensazione che sempre c'è un luogo in cui l'uomo può sognare, pensare a cose lontane. Guardavo le montagne, distanti, il disegno dell'orizzonte, e fantasticavo su cosa avrei fatto per arrivare fin lassù. È stato proprio allora che ho scoperto i libri. E la mia primissima scoperta sono state le Mille e una notte. Come è avvenuta la scoperta ? È successo a scuola, a casa ? No; è una storia strana, proprio curiosa. Ho trovato dei frammenti di un libro, un libro con pagine strappate che mio fratello ha portato a casa dalla bottega del samman, il mercante di burro. Con le pagine di questo libro il samman avvolgeva la halava e il formaggio e tutta la sua merce. Mio fratello a quei tempi lavorava nella bottega del sarnman. Si è accorto che il libro da cui il sarnman strappava le pagine era un bel libro. Allora l'ha preso, a dire il vero l'ha rubato, e l'ha portato a casa. Comunque è proprio vero che era un peccato che questo libro servisse a impacchettare il formaggio. Mio fratello si è messo a leggerlo e gli è piaciuto. Poi l'ho letto io. Avrò avuto nove o dieci anni. A scuola ero bravino, ero il primo della classe, e mi piaceva, già allora, scrivere e disegnare. Come oggi. La scrittura e il disegno sono due cose che mi accompagnano tuttora. Ho però iniziato quando ero piccolo, a Betlemme. Le Mille e una notte sono state il punto di partenza per altre letture, per nuovi libri, anche se era molto difficile procurarseli. Insomma, posso dire che vivevamo di libri e di natura. E poi c'era la gente, brava gente. I "vinti" come di_tevoi in Egitto, che devono lavorare notte e giorno. I loro figli erano nella stessa situazione in cui mi trovavo io. Si viveva fra i nostri schiamazzi e i nostri giochi. Si ascoltavano i racconti: mio padre ogni sera doveva raccontarci una favola. Il giorno dopo io la raccontavo ai miei amici, e loro mi raccontavano le storie che avevano sentito a casa loro. È così, penso, che più tardi è apparsa in me una disposizione alla narrazione. Ci siamo poi trasferiti a Gerusalemme. Io ho continuato a andare a scuola. Ero sempre fra i migliori e così ho potuto proseguire gli studi a spese della scuola stessa... finché non mi hanno mandato in Inghilterra, prima all'università di Exter, poi a Cambridge. Ho studiato letteratura inglese. Anche a Cambridge ho continuato a essere uno dei migliori, grazie a dio ! In Inghilterra ho cominciato a scrivere in inglese. Prima però, quando ero ancora a Gerusalemme, avevo già scritto, in arabo, e pubblicato un racconto in una rivista che usciva al Cairo, "El Hilal", una delle più importanti riviste letterarie arabe. Avevo diciott'annL Chissà, ci sarà stato chi avrà pensato, leggendomi, che ero un uomo fatto, e invece ero ancora un _ragazzinoche andava a scuola. Quando ero studente di letteratura inglese a Cambridge ho quindi preso a scrivere in inglese, h0 anche pubblicato qualche poesia. È in quegli anni che ho cominciato a concentrarmi sulla scrittura, passavo la maggior parte delle mie ore a scrivere; scrivevo poesie. Talvolta mi rimproveravo di scrivere perché avrei piuttosto dovuto studiare ... Grazie a dio però il risultato è stato ottimo! Conclusi gli studi sono tornato a Gerusalemme come professore di letteratura inglese al collegio El Rashidiyya. Dopo quattro anni c'è stata la nakba, il disastro: la guerra del '48. Sono stato costretto a partire alla volta di Bagdad. A Bagdad ho ottenuto un incarico come insegnante alla facoltà di scienze e lettere, che sarebbe poi diventata l'Università di Bagdad. 47
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