INCONTRI/BOUDJEDRA destini individuali che sono all'interno di una situazione strutturale. I grandi personaggi storici che oggi sono dei miti, in realtà ·erano delle persone come le altre, con tutti i loro limiti individuali. Quindi, penso che nell'animo di chi influisce sulla storia oggettiva ci siano sempre delle ragioni individuali, dei moventi soggettivi che giustificano le sue azioni. · I suoi libri sono spesso costruiti su dei giochi di coincidenze tra diversi avvenimenti storici e personali, quasi che nella vita ci Sia una specie di ricorsività permanente. Come mai? Credo che la storia si ripeta di continuo. In fondo, io sono un determinista e secondo me le stesse cause producono gli stessi effetti, naturalmente sotto apparenze diverse e con delle varianti. La struttura fondamentale è però sempre la stessa, con una direzione di fondo costante. Anche nella letteratura esiste una direzione difondo costante? Penso di sì. Nella letteratura c'è una tendenza verso la modernità, anche se pochi sono gli scrittori che si collocano all'interno di questa modernità e molti invece gli scrittori classici. Questi ultimi sono quelli che continuano a essere più conosciuti e apprezzati: sono loro che producono i best sellers, non sono certo gli scrittori della modernità quelli che vendono 200.000 copie di un loro libro. Il gusto del pubblico è ancora tradizionale e arcaico, e quindi in fondo reazionario, nel senso di volto al passato. I1:somma, la buona letteratura è quella di ricerca? E quella che va verso l'innovazione, è quella che stimola l'intelligenza del lettore, invece che addormentarla. Personalmente poi non mi considero uno scrittore di ricerea, anzi non amo certa scrittura totalmente oggettiva e disincarnata. lo credo che nella scrittura debba sempre esserci la carne Umana, il corpo, la sensualità. Lei non si considera uno scrittore di ricerca, eppure la sua scrittura è molto elaborata, è barocca, lirica, sintatticamente complessa: insomma è quasi una scrittura d'avanguardia, soprattutto nel contesto del romanza arabo ... Sì, d'avanguardia, forse è vero. lo però cerco innanzitutto di fare una letteratura che emozioni. Per me l'emozione è il piacere del testo, come ha detto Barthes, ma molti secoli prima di lui già Ibn Arabi. Certo, la mia è una scrittura elaborata, appartiene al barocco della modernità e dell'astrazione. È una scrittura lirica the vuole essere moderna e riflettere la complessità del reale, a differenza del romanzo classico che sempre scelto la via della semplificazione del reale. È una scrittura che vuole render conto dell'intelligenza umana, delle sue capacità d'astrazione e della sua forza, senza dimenticare però il relativismo e i mille modi possibili di guardare un oggetto. Oggi, il romanzo moderno contemporaneo deve tener conto della conoscenza e del sapere scientifico: non possiamo più scrivere come nel XIX secolo. Il mio modo di scrivere evidentemente non è gratuito, non si tratta di giochi linguistici puramente intellettuali, la mia scrittura è l'espressione di questa divèrsa visione della realtà. Crede che la letteratura abbia qualche responsabilità nei confronti del reale? 52 Algeri In·alto, foto di Alo in Bizos/Vu/G.Neri; in bosso, foto dijocques Povlovsky/G.Neri). La letteratura deve essere critica nei confronti del reale. Non mi piace però l'espressione "letteratura impegnata" nel senso sartriano. Lo stesso Sartre, dopo aver scritto un capolavoro come La nausea, quando ha inventato la nozione di impegno non ha certo raggiunto i risultati precedenti. Quando la letteratura si sottomette all'impegno politico, finisce per produrre solo dei volantini che non hanno più nulla a che vedere con l'arte. Secondo me, invece, bisogna suscitare delle emozioni, procurare il piacere ma anche la repulsione: solo così si trasmette qualcosa di profondo al lettore. Se si riesce a disgustarlo o ad affascinarlo, egli non sarà più uguale a colui che era prima della lettura. Insomma, cambierà senza bisogno dei discorsi politici di tanta letteratura pseudo-impegnata, che però è solo della letteratura esotica e fatta esclusivamente per piacere all' occide?te. Cosa vuol dire esattamente? Gli occidentali hanno voluto ingessare gli scrittori africani e arabi all'interno di un ruolo esotico e folcloristico ben preciso, che però io rifiuto con forza. Ciò evidentemente non significa che io rifiuti l'impegno politico, al contrario, sono militante del Partito Comunista Algerino da 28 anni. Ma questa è una cosa diversa dalla mia attività di scrittore: quando scrivo non faccio
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==