Algeri, in una foto di Alain Bizos (Vu/G.Neri). Direi piuttosto della società arcaica, perché nella società tradizionale possono esserci dei valori interessanti: la generosità e l'ospitalità sono delle tradizioni positive. Quella che io denunc,ioè la società arcaica, la società le cui energie sono tutte negative. È una società che mi ha fatto soffrire e che ho denunciato fin dai tempi del Ripudio. Nei suoi libri c'è spesso unforte senso di morte. È la società algerina che produce questo effetto?. La fascinazione del passato è una forma di morte, e nella nostra società ci sono molte persone affascinate dal passato. Inoltre, più in generale, è vero che la cultura arabo-musulmana è spesso affascinata dalla morte. In realtà, gli arabi sono delle persone tristi, attratte dal mistero della morte. L'inconscio è spesso presente nelle sue opere, come pure una certa lettura psicanalitica delle pulsioni e della sessualità. Ha una formazione pçtrticolare in questo senso? · No, non ho una formazione specifica, ma siccome ho fatto degli studi di filosofia, mi sono interessato anche di psicologia. Effettivamente nei miei libri c'è spesso l'intento di analizzarenel senso psicanalitico del termine- la società arabo-musulmana, nella quale persistono delle strutture mentali assai rigide che non conoscono il cambiamento. Allora la critica può forse aiutarle ad evolvere. Ad esempio, per tutto ciò che è legato alla sessualità esiste un enorme nocciolo duro di menzogna, di ipocrisia, di non detto: il sesso è un tabù di cui non si deve parlare, come se gli arabi non facessero mail' amore (e curiosamente nella letteratura araba si parla molto del cibo, e dell'attività del mangiare). Insomma, in ·questo modo la sessualità diventa esagerata, eccessiva e mit_ificata, degradandosi e diventando oscenità. INCONTRI/BOUDJEDRA Allora con i suo·i libri. .. Io non ho scopi tattici particolari. Cerco di scrivere tutto ciò come se si trattasse di un'analisi personale. Provo a dire certe cose che non sono mai state dette a causa dei tabù e dei divieti: dirle, affermarle, svelarle è innanzitutto utile a me stesso, e forse anche al lettore. Ma non lo faccio per il lettore, lo faccio per me stesso, perché sono ossessionato da questa situazione, come lo sono dalla guerra, dal sangue, che ho visto quando avevo dodici anni. Tutto ciò mi ha profondamente segnato. Così scrivendo mi analizzo e analizzo al contempo la società, quasi inconsciamente. È per questo poi che ci sono dei temi ricorrenti, come delle ossessioni. Questa sorta di autoanalisi spiega almeno inparte il suo stile che è caratterizzato dal monologo, da un continuo andirivieni temporale, dal sovrapporsi dei ricordi, dei sogni. .. Nella mia scrittura la memoria svolge un ruolo essenziale, dato che i protagonisti cercano sempre di ricordarsi di avvenimenti importanti, facendoli uscire faticosamente dall'oblio. Da ciò dipendono le digressioni, il vai e vieni temporale, il sovrapporsi degli elementi, il continuo ritorno dell'infanzia e suoi traumatismi, come ad esempio la circoncisione, che io personalmente ho vissuto come un trauma assai negativo, sul quale poi ho scritto un intero romanzo, L'insolazione. Se è vero che si diventa artisti sinceri solo quando si ha una ferita simbolica, per usare l'espressione di Bettelheim, allora la mia ferita simbolica è stata la circoncisione., Che rapporto esiste tra vicende individuali e storia collettiva, che è spesso presente nelle sue opere? Sono sempre stato affascinato dal rapporto esistente tra generale e particolare, tra avvenimenti storici e fatti privati, dato che tra individuale e collettivo c'è una continua interazione. Secondo me, la storia - che determina i destini colletti vi - è fatta di tanti 51
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==