Linea d'ombra - anno IX - n. 62 - lug./ago. 1991

SAGGI/ AUDEN folla infuriata, ma dentro sono radunati pochi eletti, consci della loro superiorità. Possiamo bensì immaginarci Socrate che lava i piedi di uno schiavo analfabeta, ma lui avrebbe pronunciato ironicamente una frase come "Siamo tutti schiavi delle passioni e delle convenzioni" non la recisa affermazione "Gli ultimi saranno i primi". D'altro canto, il civile e intellettuale uomo di mondo il cui motto è il socratico dubito ut intelligam o il que sais-je? di Montaigne si sente offeso da chiunque gli chieda di cominciare non dalla comprensione ma dalla fede, una richiesta che le emozioni accettano volentieri, a patto che gli sia garantita una sicurezza senza responsabilità e a patto che venga concesso loro di dire "noi crediamo" e non comandato di dire "io credo". Se coloro·che fanno rivendicazioni di quel genere finiscono raramente come Socrate, è perché sono uomini d'azione nel senso materiale della parola, laddove i loro nemici naturali, gli intellettuali, hanno raramente un peso politico. Essi possono morire in un campo di battaglia, o sul patibolo eretto da un rivale, ma non muoiono mai volontariamente, e neppure se ne stanno zitti come un agnello condotto alla tosatura. Quando una persona che si definisce Cristiana attacca il metodo scientifico in quanto tale, essa non fa altro che tradire il timore che la sua fede possa risultare in tutto o in parte una fede. estetica in se stessi, cioè nel proprio temperamento e uso di mondo. Viceversa, ogniqualvolta uno scienziato attacca la religione in genere, tradisce il timore che possa saltar fuori che quando non è impegnato in esperimenti su oggetti più deboli di lui, ma si trovi in una di quelle situazioni che si sogliono dire personali - vale a , dire quando è costretto ad essere un soggetto esìstente e quindi un oggetto dell'attenzione di altri soggetti - lungi dal rimanere scientifico e obiettivo, diventi un oggetto passivo, il cieco eroe tragico dall'orribile carattère, il topo perduto nel labirinto di se stesso. Quando un pastore sale sul pulpito e dice: "Il Cristianesimo è l'unica speranza del mondo in questo Dopoguerra" come se stesse dando ai fedeli dei consigli su come farsi degli amici o su come convincere la gente, è difficile non arrabbiarsi, e non perché quel che dice sia falso, ma proprio perché è vero e la cosa, messa giù con queste maniere da vecchio zio, non potrà prenderla sul serio nessuno. Se i fedeli hanno capito che cosa intendeva dire, potranno rispondere "Sì, sono d'accordo. Peggio per me, cosa dovrò prepararmi a sopportare" oppure "Se questa specie di mondo me la chiami decente, allora sei pazzo". D'altra parte, quando gli scienziati proclamano che sapere. è potere e che la verità ci renderà liberi, ancora una volta è tutto vero, ma il modo superficiale in cui lo dicono impedisce alla gente di prenderli sul serio. Se la gente avrà capito quale libertà intendevano, potranno dire "Va bene, devo accettare la mia responsabilità per ciò che sono; mamma mia, che prospettiva terrificante" oppure "Se la libertà che mi offre la scienza vtiol dire che l'unica cosa che saprò fare quando sarò infelice sarà incolpare me stesso, se essa mi vuole costringere a prendere decisioni su ogni cosa, via da me quest'orrore, ridatemi il mio mal di denti e i miei nemici perché perfino un dolore certo è meglio del vuoto spaventoso dell'incertezza. Quando ho mal di denti, o magari ho paura del poliziotto lì all'angolo, questo almeno mi fa sapere che esisto". Collezione Storica RoyPorter STORIASOCIALE DELLAFOLLIA 296 pagine, 45.000 lire DalMedioevoa oggi,la follia comel'hannovissuta,soffertae raccontata i malati.Unosguardoineditosul dialogo tra normalitàe pazzia. . YosefHayimYerushalmi DALLACORTEALGHETIO 456 pagine, 52.000 lire Dacristianoa ebreo,daipalazzidiMadrid aighettiitaliani:l'avventurosabiografia e l'affascinantepercorsospirituale del marrano Cardoso,medicoe filosofo, contemporaneo di Spinozae ShabbetajZevi. Garzanti Robin Denselow AGIT-POP Musica è politica da Woody Guthrie a Sting 352 pp., L. 35.000 Il primo reportage sulla musica che lotta per i diritti civili Patrick Humphries VITA DI TOMWAITS 152 pp., L. 23.000 La storia di uno spericolato eroe della nuova musica pop, di un eroe da cult-movies 19 via Alfieri, TORINO tel. 011/51.14.96 fax 011/54.52.96

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