SAGGI/ AUDEN qualsiasi studente di liceo sa che la verità è un qualcosa che si scopre a poco a poco attraverso gli sforzi pazienti di centinaia di ricercatori, e che si tratta di un processo senza fine. Ma il progresso è tangibile: qualsiasi liceale ne sa più di Platone sulla struttura della materia. "Comunque, è dovere di uno scienziato tenere gli occhi aperti, e anche se da un Giudeo che visse sotto Tiberio difficilmente ci si potrebbe aspettare che faccia tanta luce quanta le scienze sociali sui problemi di psicologia individuale, sono tanto esigui i progressi che abbiamo fatto in questi campi - nei quali le condizioni sperimentali scarseggiano-che qualunque suggerimento sarebbe il benvenuto, tanto più che i pazzi, si sa, hanno notevoli intuizioni. "Quando lo vidi, devo dire che ero piacevolmente sorpresa; fatta eccezione per questo solo abbaglio, mi sembrò bene integrato e del tutto normale, e non potei trattenermi dal ridere alla delusione di quella nostra sciocca arnica, l'Immaginazione, che stava lì tutta ansiosa di notare qualche comportamento strambo. Per di più, nei suoi limiti pareva onesto. Egli ammette in tutta sincerità che i suoi sorprendenti rimedi erano semplicemente i rimedi della fede, e per quelli non si arrogò alcun merito. Non ci fu nessuna delle solite vanterie di poteri occulti e saperi emetici. Ma perfino quest'onestà era parte della sua follia, perché continuava a insistere sul fatto che era la fede la cosa più importante di tutte. Qualunque, buon medico sa che la fiducia del paziente gioca molto nella terapia, ma non è che se ne rallegri. Al momento, deve accettare questa situazione, anzi rafforzzarla se può, perché sappiamo pochissimo sulle relazioni tra la mente e il corpo, ma è unanime aspirazione della scienza l'eliminare .fattori incontrollabili di questa specie. "Quest'uomo svalutò tutti i suoi rimedi - che erano il suo vero sigillo distintivo - come futili a paragone del suo insegnamento. Ho meditato fino in fondo tutte queste cose e sono di nuovo un po' sconcertata. Lasciando da parte il lessico soprannaturale che probabilmente era inevitabile in quell'epoca, la sua etica personale e sociale era, fatte le debite differenze, liberale. Sebbene egli stesso si mantenesse casto non era un acido asceta né era fanaticamente intollerante delle cadute altrui, e nemmeno c'era in lui traccia della coscienza etnica che ci si aspetterebbe in un Giudeo. "Solo quando considerai attentamente le sue parole scoprii che la ragione per cui non ero in disaccordo era che esse non avevano un significato preciso, dimodoché ciascuno avrebbe potuto fargli significare quello che più gli andava. "Per esempio, diceva che a meno che non si diventasse come i bambini, non si sarebbe stati a contatto con la realtà. Bene, per incantevole che possa essere, il senso della realtà è appunto ciò che manca al bambino, che per di più è completamente egoista. Che significato possiamo dare a un'affermazione tanto straordinaria, salvo che è un errore imparare a leggere, scrivere e ragionare? Continuava ad accusare le gerarchie religiose dei suoi tempi come ipocrite, ciò che senza dubbio erano, ma alla loro maldestra maniera tentarono almeno di buttar giù qualche regola d'igiene e di condotta sociale, di dare una norma alla società. Tu non commetterai adulterio può essere una legge troppo severa, ma il suo significato è chiaro. Lo si è commesso o non lo si è commesso. Ma quell'uomo voleva sostituirla con Chi guarda una 46 donna con concupiscenza ha già commesso adulterio nel suo cuore, vale a dire che tutti commettono adulterio. A che serve? Se uno pensa che l'adulterio è male, passerà la vita in un malsano atteggiamento interiore di colpa. Se non la pensa così, allora è ammissibile qualsiasi condotta sessuale. Neanche i suoi pareri in materia politica o sociale sono più precisi. Al povero si dice che erediterà la terra, il ricco lo si avverte che non è a contatto con la realtà. Ma al ricco basterà replicare: 'La mia automobile e i miei cinque camerieri sono reali abbastanza per me'. Mentre i poveri evaderanno dalla misera realtà della loro condizione nel sogno ad occhi aperti di un mondo aldilà della sepoltura dove, senza compiere sforzi, comanderanno loro. "Il rapporto tra i diritti dell'uomo e quelli dello Stato è un problema che ha tormentato alcune tra le più grandi intelligenze della storia. Tutto ciò che quest'uomo ha _da offrirci è che l'individuo dovrebbe fare il proprio dovere e lo Stato il suo, il che difficilmente risulterà chiaro. "Come per la sua messa a morte, che si è trasformata in un cataclisma storico, perché se non fosse avvenuta egli sarebbe stato dimenticato, è difficile immaginare cos'altro avrebbero potuto fare le autorità del suo tempo. Oggi che siamo più umanitari dovremmo rinchiuderlo in un istituto, per il suo bene e per il bene altrui. È sempre assai spiacevole essere costretti a farlo. La verità è qualcosa per cui uno scienziato dovrebbe desiderare di morire se fosse necessario - ma il fatto che quest'uomo morì per un'illusione che aveva scambiato per la verità non diminuisce per . niente il suo coraggio né l'orrore di quella morte. Spero di non essere mai messo alla prova io stesso: posso ammirare il suo coraggio, ma disconosco la sua autorità. Non era lui la Verità". Se a un uomo innamorato si domanda cosa dà alla sua amata un valore così singolare rispetto a tutte le altre persone, egli non potrà che rispondere: "È la realizzazione di tutti i miei sogni". Se chi pone la domanda ha avuto anche lui esperienze simili, la soggettivitàdi questa risposta non lo disturberà perché l'innamorato .non pretende che tutti gli altri provino i suoi stessi sentimenti. Egli non solo ammette che "Lei è bella" significa "È bella per me ma non necessariamente per te" ma si crogiola in quest'ammissione. Se a un uomo che si professa Cristiano si domanda perché crede che Gesù sia il Cristo, la sua posizione sarà molto più difficile, dal momento che egli non può èredere a ciò che crede senza intendere che chiunque crede diversamente è nell'errore, ma allo stesso tempo non potrà dare una risposta più obiettiva rispetto all' ignamorato: "Credo perché Egli non realizza nessuno dei miei sogni, perché Egli è sotto tutti gli aspetti il contrario di ciò che sarebbe se io avessi potuto farlo a mia immagine". Così, se si chiede a un Cristiano: "Perché Gesù e non Socrate o Budda o Confucio o Maometto?" forse tutto ciò che questi potrà dire è: "Nessuno di questi costringe ogni piega del mio essere a gridare 'CrocifiggiLo'". • Socrate, per esempio, era per lo Stato un'ingiuria sufficiente perçhé esso lo mettesse a morte, ma non così grande da farlo abbandonare e rinnegar!'!dai suoi discepoli. La sua ironia e il suo metodo pedagogico del Dubbio sono offensivi per la massa impressionabile e per il suscettibile tutore dell'ordine, ma per l'intelletto critico che teme e ha in antipatia il volere, sono una deliziosa debolezza. Fuori della cella dove beve la cicuta c'è la
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