ESILIATO IN AMERICA Incontro con Monte Hellmal'.I a cura di Enrico Verra Monte Hellman (New York 1932) è cresciuto in California e ha esordito come regista radiofonico per diventare in seguito attore e regista teatrale e montatore cinematografico. Nel '59 Roger Corman gli fece dirigere Beasr from Haunted Cave, a bassissimocosto.Amico di Jack Nicholson, assistette lui e Cormannella lavorazione di diversi film, girandocon il primo due piccoli film nelle Filippine nel 1965, Baci-: door to hell e Flight tofury. Si imponepresso la critica europea più avvertita con due western insoliti,giratipressochénello stessotempo, Thl-' shooting (La sparatoria) e Ride in the whirlwind (Le colline blu, 1966).Del '71 è il suocapolavoro, Two-Lane Blacktop (Strada a doppia corsia) cui hanno fatto seguito Cockfighter (1973) manipolatoda Corman che lo ha ribattezzato Bom to Kilt; China 9 Liberty 37 (Amore piombo l-' furore, 1978), girato in Italia, Iguana (1988). ancora in Italia; e Silent night, deadly night Il: Better watch out! (1989). Scorrendo i titoli della sua filmografia appare evidente un paradosso: lei si è affermato presso la critica, europea inparticolare, come uno degli autori più innovativi fra quelli che hanno debuttato negli Stati Uniti nel corso degli anni Sessanta e, nello stesso tempo, ha realizzato unicamente film di genere. Confrontandosi, tra l'altro, con generi come il western e il road-movie, che stanno nel cuore della tradizione cinematografica americana. Alla base di tutto c'è una questione di gusto personale: amo tuttora rivedere vecchi film di Hawks, Hitchcock o Ford e raramente mi appassiono a pellicole come Gente Comune o Kramer contro Kramer, anche se questi film non mi sono spiaciuti. I film in genere ti permettono di rielaborare e stravolgere dall'interno le convenzioni del genere stesso e di usarlo per parlare al pubblico di grossi problemi che riguardano tutti: dalla morte alle crisi dell'esistenza. Non mi piacciono i film horror che vengono girati attualmente e il mio ultimo lavoro, Better Watch Out (terzo episodio della serie Silent Night, Deadly Night, n.d.r.), si ricollega piuttosto ai vecchi horror della Universale a film come La Vergine di cera in cui, tra l'altro, ho lavorato. Il noir è il mio genere preferito, anche se, altro paradosso, è quasi completamente assente dalla mia filmografia. Questo vuoto sarà riempito dal mio prossimo film che è ispirato al romanzo Lolita.di Nabokov. I duefilm che L'hanno rivelata come autore erano due western: Ride in the Whirlwind (Le Colline Blu, 1966) e The Shooting (La sparatoria, 1966). Riflettono ambedue il disorientamento e Le preoccupazioni che investivano la società americana degli anni Sessanta, sconvolta dagli assassini politici, dagli scontri razziali, dalla rivolta nei campus e dall'opposizione interna all'intervento in Vietnam. I duefilm sono però profondamente diversi: Ride in the Whirlwind, pur stravolgendole, si rifà a tematiche tipiche del genere - fondamentalmente lo scontro tra l'individuo e la legge. /nTheShooting affiorano, invece, elementi culturali e _filosoficidi matrice europea ed estranei alla cultura western. È molto difficile per me separare i due film perché sono stati girati quasi contemporaneamente e partendo dalle stesse idee di base. Ride in the Whirlwind tratta in modo specifico il problema della responsabilità individuale all'interno di una struttura sociale basata sulla violenza. The Shooting, invece, è più che un mistery-film un film sul mistero e sul lato oscuro dell'esistenza. Lo spunto della storia ci è stato dato da un racconto di Jack London: in Alaska alcuni clienti discutono in un bar, attorno a un quadro appeso sopra il bancone. Il dipinto raffigura, in una confusa scena di violenza, l'uccisione di un uomo. Gli avventori discutono su come, tanto nel quadro quanto nella vita, sia difficile capire perché accadano determinate cose. Uno di loro racconta di aver fatto da guida attraverso alla neve a un uomo. Alla fine di un lungo viaggio trovarono un altro uomo e il suo cliente lo uccise. Lui non seppe mai perché fu commesso quel crimine. Dal breve racconto di quest'uomo è nato The Shooting. I film, poi, sono soggetti a vincoli economici e ci fu imposto, dalla produzione, di essere più espliciti: dovemmo così inventare delle giustificazioni minime per motivare la lunga caccia all'uomo narrata nel film. La differenza tra i due film nasce probabilmente dal diverso modo in cui sono stati realizzati. Ride in the Whirlwind è stato scritto dopo aver compiuto grosse ricerche di documentazione in diari dell'epoca e fin dal primo ciak avevamo chiara in . testa la struttura e la trama della storia. Per The Shooting io ho iniziato le riprese mentre la sceneggiatrice (Caro! Eastman, sceneggiatrice, tra l'altro di Ginque pezzi facili, di Bob Rafelson, Ndr) procedeva nello script seguendo il suo "flusso di coscienza"; man mano che andava avanti nel lavoro mi faceva leggere le scene, io correggevo il tiro, davo indicazioni e lei proseguiva. Il film è nato così, progressivamente, un passo dopo l'altro, fino al finale che è stato suggerito dalle immagini televisive dell'assassinio di Lee Oswald. L'uccisione di Oswald è avvenuta del tutto improvvisamente, le telecamere hanno ripreso il fatto e la televisione le proponeva al rallentatore perché si potesse seguire l'azione. Noi abbiamo utilizzato in pellicola la stessa tecnica che si usa in video per rallentare immagini girate a velocità normale. Di qui questo ralenty, per nulla fluido e tutto a scatti che caratterizza le inquadrature finali di The Shooting. Il cinema western è tradizionalmente il cinema degli spazi aperti e lei ha girato Ride in the Whirlwind in un canyon che ben 33
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