INCONTRI/FORD il Montana o il West in genere, bisogna rifarsi a quello che dicevo prima sulla letteratura come linguaggio privilegiato: la maggior parte degli americani vivono nel loro ambiente senza un vero e proprio senso del luogo, cioè, se per esempio si chiede a un abitante del Montana (e io l'ho fatto spesso): "Secondo te il posto dove vivi è bello?" lui si guarderà un po' intorno stupito e poi risponderà "Sì, insomma ..." Scommetto che perfino qui a Roma succede lo stesso: chi ci abita dà un sacco di cose per scontate. Dunque il senso del luogo in cui si vive è in genere poco cosciente e una delle funzioni della letteratura è proprio quella di creare un rapporto con l'ambiente creando immaginativamente un paesaggio dettagliato e popolandolo di linguaggio in modo da dare al lettore il senso di un rapporto che prima non c'era e che viene alla luce solo ·quando lo immaginiamo, quando lo incarniamo nel linguaggio che inventiamo. E questa è un aspetto che mi affascina molto e che mi spinge a scrivere. Vorreifarti un'altra domanda a questo proposito. È vero che la Natura ha un ruolo rilevante come sfondo delle vicende dei tuoi personaggi e spesso è violentata proprio come le vite di alcuni dei tuoi personaggi, uno specchio incrinato per le loro vite incrinate. Mi pare che nel rapporto tra l'uomo e la Natura a volte ci sia una sorta di ammirazione piena di invidia e persino di rancore. Ci sono parecchie scene di pesca e di caccia nei tuoi racconti che mi paiono sottolineare questo rapporto violento: spesso i personaggi provano un rispetto reverenziale verso le stesse creature che stanno distruggendo. Lo stesso vale per i boschi, gli incendi. E come se gli uomini volessero abbattere a fucilate, pescare o bruciare tutto ciò che sfugge alla loro comprensione e alla loro sofferenza. Pensi che questa interpretazione dell'uso che fai di queste immagini sia troppo estrema? Be', sì, vedi è vero che il lettore deve poter stabilire certi rapporti tra la situazione in cui si trova un personaggio e quella del paesaggio che lo circonda, per esempio, il personaggio è solo e l'ambiente att0rno a lui è deserto; i personaggi subiscono violenze e il paesaggio subisce incendi, terremoti, valanghe e altri drammatici eventi geofisici. Questi rapporti si costruiscono per il tramite della storia raccontata e perciò non m'importa poi molto se l'interpretazione che se ne può ricavare può sembrare più o meno estrema. Non m'importa se si vede la gente impegnata a cacciare, a pescare e a violentare l'ambiente, a muovergli guerra, a tentare di controllarlo, a esercitare il proprio dominio su di esso; l'importante è che le ipotesi che si fanno scaturiscano e siano coerenti con la storia. L'importante è che non siano percepiti come emblemi esterni, simbologie isolate, ma come rapporti necessari che si sviluppano, in modo convincente e coerente, dall'interno del racconto stesso. MARIETTI • 32 Vittorio Possenti . Le società liberali al bivio La filosofia pubblica di fronte a1 rivolgimenti dell'Est europeo. Georges Kalinowski L'impossibile metafisica Prospettìve e problemi dell'indagine filosofica contemporanea in una interpretazione provocatoria e penetrante. Max Jacob L'arte poetica Consigli a un giovane poeta Da un maestro della poesia del Novecento, due lezioni sul significato e le tecniche della sua art7. I Francesco Bruni Testi e chierici del Medioevo Società; lingua e cultura alle radici del nostro presente. Rachid Boudjedra Topografia ideale per un'aggressione caratterizzata Nel labirinto del métro diParigi, l'odissea di un immigrato algerino al confine tra due civiltà. Heidegger e la metafisica A cura di Mario•Ruggenini Confronto a più voci sulle prospettive aperte da Heidegger: uno strumento prezioso.
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