STORIE/BORGEN "Sì, la prima volta eravamo molto nervosi ... Ma poi ..." Si guardarono avvicendando un sorriso d'intesa. Poi fu la donna che terminò la frase. · "In seguito è stato come se questo posto fosse sempre stato il nostro, capisce? Lei non deve fraintenderci - non volevamo tenerci la casa però era come se, ogni giorno di più, diventasse la nostra - vorrei dirle comunque che, quando Lei non c'era, facevamo attenzione a lasciare tutto come trovavamo." Avevano usato la rete per pescare le razze - ci si divertiva con le razze a autunno inoltrato. Avevano sempre tirato a riva la barchetta, nella stretta baia, in modo che dal mare non potesse essere vista, altrimenti qualcuno avrebbe potuto dare l'allarme, ma in un posto così solitario se l'erano cavata senza che nessuno notasse alcunché, e in ogni caso, senza allarmare nessuno. Tutto avevano usato. Le lenze per gli sgombri e i mulinelli. A lui era bastato notare alcuni attacchi nuovi. "Avrei voluto dare una passatina a quegli infissi," mormorò la donna quasi fra sé e sé, passando quella sua mano bianca come l'avorio lungo uno degli infissi. In effetti la vernice si era screpolata ogni anno un po' di più. Prima del mattino seguente non sarebbe tornato dal vecchio, così decise di avvertire la polizia. Così quando si sarebbe congedato da loro avrebbe potuto tranquillizzarli. Avrebbe permesso loro di restare per tutto il tempo che volevano, dato che sapevano della chiave appesa sotto la gronda, a destra della porta - era un'abitudine che aveva preso dopo averla dimenticata in città un paio di volte - non c'era motivo per cui non dovessero continuare a usare la casa. Tutto questo lo rendeva felice. I due vecchi, ammutoliti e con le lacrime agli occhi, scuotevano la testa guardandosi a vicenda. Lui insisteva, voleva che usassero la casa, ma loro non ne volevano sapere e scuotevano la testa sempre di più ... Lui allora s'irritò, chiese loro perchéforse la casa non andava più bene, volevano che la sistemasse? I vecchi si sentivano sempre più a disagio e continuavano a scuotere le loro teste sempre più energicamente. Era infelice, avrebbe voluto prestar loro la barca e fargli vedere subito come funzionava il motore. Avrebbero potuto attraccarla dovunque. Ma i due vecchi sembravano vieppiù contrariati e scuotevano le teste grigie, come cavalli contro i tafani. Quei due vecchi erano testardi , non volevano né la barca, né la casa. E lui insisteva nelle sue offerte. Che quella casa la tenesse escl~sivamente per loro, aveva un'importanza secondaria, perché, anche se la casa c'era, non esisteva quando lui era via, d'ora in poi voleva essere certo che la casa ci fosse, voleva essere assolutamente sicuro. E se avessero per davvero voluto dipingere quelle finestre ... Ma, prima di partire, non ricevette alcuna promessa. Restando un po' discosti dal piccolo molo di legno lo salutarono, il colloquio aveva innervosito sia loro che lui. Erano dei balordi, pensò lui con rabbia. Possibile che non ci fosse argomento al mondo che potesse convincerli della sua sincerità? Questa volta non fece altri giri nella baia. Ora era sicuro che la casa c'era. Li salutò un'ultima volta e se ne andò via velocemente, senza voltarsi più. Quando ci avranno pensato su accetteranno, fu l'ultima cosa a cui pensò. 24 Quell'inverno non rimuginò sull'esistenza della casa - se esisteva oppure no. Non solo perché era stata abitata fino ad autunno inoltrato- infatti quelli ci stavano quasi fino a Natale quando il tempo era bello. Era quasi una garanzia perché tutto . era più reale quando c'era qualcuno che provava le' stesse sensazioni per lui. Aveva tentato di spiegar loro anche questo prima di andarsene, ma non lo avevano capito. Anche quell'inverno la casa abitò nella sua coscienza, ma non provò alcuna inquietudine, era un ben che fosse là, in fondo alla sua baia e che ci fossero delle tende azzurre contro la rossa parete, che il sole aspergesse il suo colore giallo oro sulla superficie delmare e che la pioggia, quando l'inverno si avvicinava, stendesse il suo tappeto grigio come l'argento tr;i la casa e il molo. Era bello che altri camminassero per quel sentiero dopo di lui, che il pozzo desse loro l'acqua, che il molo scricchiolasse sotto il passo di altre persone. Tutto ciò gli dava la certezza che il mondo non aveva solo tristi atmosfere invernali. Questo rallegrava la sua vita, come un fiore allieta i momenti tristi. Egli tornò là prima del solito, era un giorno di primavera, ma il mare era mosso e c'era foschia. Non guardò verso la casa, finché non fu proprio dentro al golfo. Pensò: prima d'ora questo momento lo vivevo sempre con ansia, ora so che c'è. Mentre abbordava s'accorse che tutti gli infissi delle finestre erano stati verniciati di un azzurro chiaro. Felice pensò: così si sono decisi, la donna ha scelto il colore e ha pensato d'abbinarlo con le tende celesti. Ora la casa non sanguinava più in quel tempo grigio, era là ed era viva e gli augurava il benvenuto. Ma quando entrò, sul tavolo trovò una lettera. C'era scritto: "La ringraziamo per l'ospitalità che per tanti anni ci ha accordato e per non averci denunciato. Deve scusare la libertà che ci siamo presa, ma ora non possiamo più permettercela. Non torneremo più. Lei capisce, questo era il nostro piccolo segreto, della mamma e mio." Durante l'estate lesse rilesse quella lettera. La fece leggere anche ad alcuni amici ed anche a chi si trovava a passare di lì con la b.arca.Alcuni gli dissero: "Nel momento in cui tu hai dato loro il permesso li hai privati·del piacere che quella piccola trasgressione procurava loro ." Altri commentarono: "Vedi, gli anziani sono come i bambini, per i quali tutta l'avventura sta nel segreto." E ancora:" Persone come queste, che hanno vissuto tutta la vita onestamente, sentono la necessità di riprendersi ciò che hanno perduto." Poi non fece vedere la lettera a nessun'altro. Guardava quegli infissi celesti e pensava che avrebbero dovuto essere bianchi. Che idea balzana, farli celesti. Quando avrò tempo li vernicerò di bianco. Ma l'autunno arrivò e lui non riuscì a trovare il tempo. La vernice e il pennello nuovo li aveva comprati, ma se avesse dipinto un altro colore su quegli infissi azzurri, sarebbe stato come se avesse cancellato il passaggio di quei due vecchietti, sarebbero stati ·cancellati con una pennellata, come se non ci fossero mai stati, o come se si fossero portati via la casa. Fu allora che si manifestò di nuovo quell'antico dubbio: - se una delle prossime estati non tornassi, la casa ci sarebbe ugualmente? - L'estate arriverà sempre, anche se noi non ci saremo. Tutti saranno presenti, tutto il mondo ...
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