Linea d'ombra - anno IX - n. 62 - lug./ago. 1991

IL CONTESTO Un po' d • esercizio in Purezza Razziale E.M.Forste-r Edward Morgan Forster ( 1879-1970) è stato uno dei più grandi scrittori in lingua inglese del Novecento. Accanto ai romanzi e ai racconti che gli hanno dato fama (Monteriano, 1905, Camera con vista, I908, Casa Howard, I9JO, Passaggio in India, 1924) ha scritto numerosi saggi, critiche, interventi politici e letterari che sono apparsi nelle più prestigiose riviste culturali dagli anni Venti agli anni Sessanta. Garzanti ha ristampato di recente Aspetti del Romanzo ( 1927). Di lui "Linea d'ombra" ha pubblicato nel n. 34 il saggio la ragion d'essere della critica.Il breve testo che segue è apparso nella rivista "Time and Tide" del 18 marzo 1939, nella rubrica "Notes on the Way". (Marcello Flores) Facciamo un po' d'esercizio in Purezza Razziale. Offro me stesso per questo scopo di dissezione. Se quello che so di me stesso è corretto, provengo da una vecchia famiglia inglese, ma è una correttezza, sfortunatamente, deforme. Non è facile ripercorrere i-rami del mio albero genealogico. Devo risalire da mio padre a sua madre, poi alla madre di lei e quindi a suo padre. Seguendo questo zig zag arrivo con soddisfazione nel seno di una famiglia che si chiamava Sykes e ho una chiara visione di un percorso che risale a parecchi secoli. I Sykes possono risalire fino a un certo Richard di Sykes Dyke che prosperò da qualche parte verso il 1400. Questa famiglia non combinò mai nulla di impressionante, sia dentro i propri argini, che si trovavano nel Cumberland (gioco di parole con dike, argine, ndt), o fuori di essi, nello Yorkshire, continuando tuttavia a lasciare segni della loro presenza. I Sykes fecero soldi e si sposarono con altro denaro, divennero sindaci di Pontrefact o di Hull, assunsero Miss Anna Seward come governante e uno di loro, un quacchero, nel Settecento fu imprigionato per le sue opinioni nel castello di York dove morì. Discendo da una vecchia famiglia inglese e ne sono fiero. In altre direzioni, sfortunatamente, la prospettiva è meno esauriente. Se prendo una curva sbagliata e abbandono i Sykes, il buio scende quasi d'improvviso sulle mie origini. Quello della signorina Jones è un caso che viene a proposito; e anche mortificante. La signorina Jones era una vedova che non molto tempo fa sposò uno dei miei bisnonni. lo discendo direttamente da lei, non so assolutamente nulla di lei e vorrei in ogni <:asoscoprire il suo nome da ragazza. Desiderio vano. Scompare nelle nebbie del passato come Richard di Sykes Dyke, ma molto più presto. Avrebbe potuto essere chiunque, avrebbe addirittura potuto essere non Ariana. Quando la sua ombra mi attraversa la mente non mi sento affatto di appartenere a una vecchia famiglia. Dopo questa dissezione continuiamo a fare il nostro semplice Esercizio Razziale. Consiste in questo: potete dire i nomi dei vostri otto bisnonni? Questa scommessa ve la do almeno otto a uno. La Famiglia Reale certamente potrebbe dirlo, come potrebbero i nobili e alcuni signorotti che sono vissuti indisturbati in un quieto angolo dell'Inghilterra per circa duecento anni. Ma lamaggior parte della gente che conosco (e probabilmente la maggior parte della gente · che legge queste righe) non potrebbe. Qualche volta possiamo ricordarne sei o sette, raramente tutti e otto. La mente umana è così disonesta e snob che noi respingiamo istintivamente gli otto come qualcosa che non ha importanza, come se non avessero parte nella nostra costruzione biologica. Non appena ognuno di noi guarda al proprio passato, le porte si spalancano sul buio. Due 8 porte iniziali - il padre e la madre - e dietro ognuna di loro altre due, poi le otto dei bisnonni, le sedici dei bis-bisnonni, le trentadue, sessantaquattro, centoventotto degli ulteriori antenati, finchè il ricercatore barcolla. Anche se le famiglie da cui proveniamo si incrociano, riducendo il totale dei nostri progenitori perchè qualcuno può valere per due volte, anche se hanno praticato la rigida economia domestica dei Tolomei, il totale diventa presto enorme lo stesso, e in esso i Sykes sono niente in confronto alle signorine Jones. Su un passato così equivoco - il nostro comune passato - noi costruiamo la ridicola dottrina della Purezza Razziale. In futuro la situazione sarà leggermente meno ridicola. I registri di nascita e matrimonio saranno conservati con maggiore attenzione, l'illegittimità scoperta con maggiore furbizia, così che milioni di persone, in capo a duecento anni, potranno appartenere a una Vecchia Famiglia. E sarà loro di grande conforto. E anche conveniente, se i governi continueranno a pretendere esami di razza. I cittadini potranno richiamarsi a un antenato Ariano se il loro governo è Ariano, a un antenato Cretino se il loro governo è Cretino e così via, e se non potranno dimostrarlo verranno sterilizzati. E questo recherà loro un grande sconforto. Ma la sterilizzazione non servirà a gran che, dal momento che il danno è già stato compiuto ai giorni nostri, la confusi~ne è già avvenuta, l'unione fra razze diverse ha già avuto luogo. E dubbio se sia mai esistita un'entità come la "razza pura", ma sicuramente essa non esiste nell'Europa di oggi: l'internazionalismo dell'Impero Romano e quello del Medio Evo ha condotto a questo. Di conseguenza in futuro non vi potrà mai essere una razza pura. L'Europa è bastarda per sempre, e così l'America. Non è straordinario che governi che pretendono di essere realistici cerchino di basarsi su qualcosa così oscuro e romantico come la razza! Un linguaggio comune, una stessa religione, una medesima cultura, questo è ciò che appartiene al presente, può essere rintracciato, può venir verificato. La razza, invece, appartiene a un passato sconosciuto e inconoscibile. Dipende da chi andò a letto con chi nel 1400, per non parlare della signorina Jones, e quale storico potrà mai scoprirlo? La comunità della razza è una illusione, e tuttavia la fede nella razza è una forza psicologica che cresce e con cui dobbiamo fare i conti. La gente ama avere la sensazione di appartenere tutta a una medesima parte, e uno dei modi per indurre questo sentimento è dir loro che discendono da una stirpe pura. Così si spiega la facilità con cui i dittatori danno a bere la loro pseudo-scienza. Essi non hanno un atteggiamento cinico e ingannano pure se stessi con quanto vanno dicendo. Ma hanno colpito con estrema chiarezza un punto debole dell'apparecchio umano: il desiderio di sentirsi al cento per cento, senza guardare alla percentuale reale. Un professore tedesco predicava l'altro giorno sulle origini del popolo germanico. Secondo lui la purezza della stirpe nordica non è ancora provata e non se ne dovrebbe parlare come se lo fosse. Se ne dovrebbe invece parlare come di un fatto, perchè di questo si tratta, e le prove della sqa esistenza giungeranno .non appena gli studiosi saranno sufficientemente energici e coraggiosi. Ha parlato proprio di "coraggio" della ricerca. Si è presentato come un ricercatore disinteressato perchè ha rifiutato di appoggiare ciò che sapeva essere vero con argomenti che riteneva falsi. La verità è un a priori che può attendere finché non si sia trovato il cammino giusto verso di essa: la verità della purezza nordica che ogni tedesco poss_iedeper istinto nel proprio sangue. Ho amici

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