Linea d'ombra - anno IX - n. 61 - giugno 1991

INCONTRI/BUNUEL sempre essere un malvagio. Potrà essere poliziotto quanto si vuole, però può succedere che un giorno tu sei assalito da qualcuno e lui arriva a impedirlo. Nella scena che dava fastidio a Sadoul non ho messo amore per il poliziotto. E devo anche ricordare che il poliziotto non arresta il pederasta. T. Una cosa che poteva succedere dopo è che il poliziotto lo ricattasse. Si tratterebbe però di un altro film. Insomma, io non stavo facendo un film sui pederasti e i poliziotti. C. Quale altre reazioni ci furono a Los olvidados? La prima rappresentazione fu di giovedì, come è d'uso nella sala del México, che lo smontò il sabato. Dancigers non volle assistere alla prima per paura delle reazioni del pubblico. Era un ottimo amico, però di fronte a queste cose diventava un vile. Andai al México la sera e in sala.c'erano cento persone, e neanche un amico, un conoscente, o gente del cinema, e neanche gli attori del film. All'uscita tutti avevano facce da funerale. E subito dopo la stampa cominciò a mormorare contro. Ci furono proteste di non so quale associazione, del sindacato degli insegnanti, di altri sindacati.C'erano quelli che dicevano: "Articolo 33 (quellò dell' espulsione dal paese degli stranieri indesiderabili), è questo che lei si merita, razza di spagnolo che viene a insultare il Messico". Ma alla fine non successe niente. E io avevo già la cittadinanza messicana. C. Il critico Francisco Pina mi ha raccontato di unaproiezione privata piuttosto tempestosa. Sì. C'erano una ventina di persone. C'erano intellettuali e artisti: il pittore Siqueiros, il poeta spagnoio Le6n Felipe e Bertha, la moglie messicana, e Lupe Marfn, la moglie def pittore Diego Rivera. Quando il film terminò, Siqueiros era soddisfatto del film, gli sembrava ammirevole. Lupe Marfn mi guardava ìncrociando le braccia·, e diceva: "Non mi parli". Bertha - che era stata in casa mia molte v9lte con Le6n, e che conoscevo da quando era impiegata per il governo della Repubblica spagnola - mi si accostò come se volesse infilarmi le unghie negli occhi: "Lei è un miserabile. Lei offende tutti quanti. Quello che mostra nel film non è Messico!" Ma Siqueiros mi diceva: "Molto bene, Bufiuel. Lasci che queste vecchie dicano quel che vogliono e continui a fare film." Potrei raccontare altre reazioni di fastidio. Un giorno alla mensa degli studi cinematografici incontrai forge Negrete, il famoso cantante e attore. "È lei che ha fatto Los olvidados? mi disse con indignazione. Se io fossi stato in Messico in quel periodo, le assicuro che non l'avrebbe fatto." C. Negrete, il "charro" canterino, mostrava sullo schermo un Messico opposto a quello di Los olvidados: ranchos idilliaci, l'uomo d'onore, il "macho". EderaancheilleaderdellaAssociazione degli attori. T. Sono convinto che neanche oggi si potrebbe realizzare in Messico unfilm come Los olvidados; oggi, in ogni caso, non verrebbe presentato, mostrato al pubblico. Ci furono molte critiche negative. Mi rimproveravano perfino particolari infimi. L'ingegner Palacios ... ve lo ricordate? 82 T. Quello famoso come "inventore" della diva Maria Felix? Proprio lui. Benché fossimo amici pubblicò un articolo contro Due immagini di Los olvidados e, in basso, una foto ricordo della lavorazione del film.

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