Linea d'ombra - anno IX - n. 61 - giugno 1991

ANTOLOGIA Arenas e Cuba La traduttrice francese di Arenas, Liliane Hasson, ha pubblicato su "Le Monde" del 28 dicembre scorso un 'intervista allo scrittore cubanofatta a New York a settembre. Ne diamo qualche passaggio più politico. Come immagina il processo inevitabile e certo vicino della transizione politica a Cuba? Non credo che gli esuli vi giochino un ruolo particolare. Il giorno in cui Castro cadrà _:_ sia egli rovesciato, si dimetta (ma questo è poco probabile) o muoia - spero che si possa aprire un processo democratico per vie legali: libere elezioni e una nuova Costituzione. Naturalmente questo deve prodursi ali 'interno di Cuba, con l'approvazione del popolo cubano. L'esilio ha fatto di noi un altro popolo con un altro modo di sentire; ci sarebbe difficile integrarci, dirigere un popolo che ha subito più di trent'anni di dittatura. Per· "celebrare" il trentesimo anniversario della rivoluzione cubana lei è stato promotore con il pittore forge Camacho di una "lettera aperta" a Fidel Castro, molto breve, che chiedeva soltanto a Castro di organizzare un referendum sulla sua permanenza al potere e, in caso di vittoria del "no", la liberazione dei prigionieri politici e libere elezioni sotto controllo internazionale. Che risposte avete avuto? Risposte via via più insultanti. Ci hanno trattato da "agenti della CIA", da "matti", da "figli di puttana". Questo dimostra che a Cuba non ci può essere cambiamento pacifico: Fide! non può cambiare né cedere il potere né organizzare elezioni democratiche. Il risultato è stato come vi aspettavate? No, è stato migliore. Non ci aspettavamo tutte quelle firme di scrittori, artisti, cineasti, scienziati, premi Nobel. Vuol dire che Castro ha perso quasi del tutto il suo carisma, soprattutto negli ambienti intellettuali che lo avevano sino ad allora sempre favorito. Ha respinto quel che lo stesso Pinochet e Daniel Ortega hanno accettato. Ha dimostrato le sue tendenze di caudillo, di uno che si considera come il re del suo paese. N9n si comporta da dirigente politico o da capo di 'stato ma da signore feudale. Durante il viaggio in Brasile non ha forse risposto, di fronte a vari capi di stato, a chi gli chiedeva perché non accettasse le elezioni, se il re di Spagna, la regina d'Inghilterra e il Papa erano stati eletti? Presto o tardi ci saranno a Cuba elezioni democratiche. Vi si recherà, in quel caso? Eper chi voterebbe? L'esule, è una questione di onestà, non deve partecipare alle elezioni perché ha lasciato i I suo paese e la battaglia interna; nel mio caso, la battaglia è stata letteraria e dunque in qualche misura politica. No, non tornerò a Cuba anche se si avviasse un processo davvero democratico. Ci andrò in visita, non per votare. Qui negli Stati Uniti è·un mondo infernale, non c'è dubbio, ma dato che uno è partito. Tra gli esuli alcuni non la pensano così. A Miami è cominciata la lotta per il "dopo Castro". Sì, si battono per le cariche, distribuiscono portafogli di ministro e perfino di presidente ... Tutto questo mi pare piuttosto abbietto. La cosa più urgente è di aiutare il popolo cubano fisicamente e moralmente. Potrebbe esserci. un intervento militare? Militare no. Intendo il fatto di recarsi "fisicamente" a Cuba, infiltrarsi, lottare come è sèmpre stato fatto. Ma il cubano è vile, non ama i rischi. È questa la grande differenza tra gli esuli di oggi a Miami, che mirano a far soldi, e quelli del XIX secolo. Dunque, secondo lei non c'è un leader politico in esilio che si distacchi dagli altri? No, nessuno. Che cosa pensa del movimento letterario cubano di oggi? È sopravvissuto perché si nutre di calamità, qualcosa che non ci ha mai fatto difetto. La stragrande mag_gioranza degli scrittori non sta oggi a Cuba. E interessante ricordare anche l'esistenza di un gruppo di scrittori in esilio che si è fatto conoscere negli Stati Uniti e che è ignorato a Cuba, per via della repressione o a volte del!' età. Penso a Carlos Victoria, Roberto Valero, Magali Alabau, Felipe Lazaro. All'interno di Cuba c'è una grande povertà, non per mancanza di talento ma perché gli scrittori non possono esprimersi, devono autocensurarsi. Non c'è stata una sola opera importante realizzata dopo la rivoluzione e che le sia favorevole, perché è impossibile fare opera di qualità, libera e immaginativa, con la pressione della censura e della sorveglianza. Credepossibile a Cuba una "rivoluzione di velluto" come in Cecoslovacchia? Mi sembra difficile. Innanzitutto perché Cuba non ha sfortunatamente maturità politica né i vicini "civilizzati" dei paesi dell'Europa dell'Est. E poi perché in questi paesi l'evoluzione è stata lenta e preceduta da vari cambiamenti, come in Polonia. Cuba è invece un paese implacabile, che si aggrappa sempre di più a una dittatura militare e personale. Lei teme dunque la guerra civile? Se dovesse succedere qualcosa sarebbe in seno ali' esercito, e non si tratterebbe di una guerra civile ma di un Putsch militare e il bagno di sangue sarebbe relativo. Nell'esercito la dissidenza esiste. Ed è l'esercito che ha le armi, non il popolo. La cosa più probabile è una rivolta che eliminerà Castro, una giunta militare che, speriamo, avvierà un processo democratico. Questo non rischia di poriare a un nuovo regime militare? Solo una sollevazione militare può rovesciare Castro. Speriamo che sia una sollevazione che porti alla fine della dittatura, E speriamo nell'opinione pubblica. Le elezioni non potranno essere immediate: bisognerà superare il caos prima di organizzarle. Sarà l'inizio di un lungo processo politico. GELKA Libri trasversali / contaminati / trasgressivi I corsari I alla moda, of course / solo libri. .. Roselvagge DIRTYClTY Diario tossico/ trasgressivo/ politico/ sovversivo. I gruppi rivoluzionari, la droga, i Centri Sociali OccuJ)ati Autogestiti nella scrittura irritata e maledetta di una generazione difficile con cui è venuto il momento~ conti. Gioacchino Lavanco L'OMBRADELCORPO Transiti freudiani. Un saggio di JJSicologia delle emozioni che guarda alla storia del corpo e alla necessità di liberarlo dal potere delle parole. Amore. menzogna, dolore: modi di intendere il corpo, momenti per cominciare a costruire un pensiero post-freudiano. ~ Giovanna Fiume LAVECCHIA DELL'ACETO Un processo per veneficio nella Palermo di fine Settecento. Divorzi all'arsenico con l' «aceto miracoloso» di una vecchia fattucchiera: la giustizia illuminata trasforma il maleficio in veneficio nella Palermo del 1789. ~ Antonino Marrale L'INFAMIADELNOME I modi e le forme della soprannominazione a Licata. I soprannomi dati alle persone e alle barche rivelano I meccanismi di interazione tra le persone e la cultura di una com~ana dell'agrigentino. Edoardo Grendi LETTEREORBE Anonimato e poteri nel Seicento genovese. La lettera anonima come forma di comunicazione tra le popolazioni e il Senato della Repubblica ci restituisce gli interrogativi di una cronaca di violenze e di paure. ~ LESICILIANE L'ARCHIVIOFOTOGRAFICOBRONZETTI (a cura di N. Recupero e T. Vittorio) Sessanta immagini per narrare le donne siciliane tra XIX e XX secolo, dal liberty alla vespa. -~ Antonino Garufi DIARIODI UNDEPORTATO Da Dachau a Buchenwald comando Ohrdruf. L'esperienza dell'internamento nei lager nazisti _ in un raro testo di «italiano popolare» scritto da un contadino autodidatta. ~ Michele Amari MEMORIESUGLIZOLFISICILIANI (a cura di T. Vittorio) Se lo zolfo fosse stato petrolio e la Sicilia fosse stata l'America ... Due memorie inedite sullo zolfo siciliano di uno dei maggiori storici del Risorgimento. ~ COLLANADI EDIZIONISELVATICHE (a cura di Francesca Roll ILLIBRODELLEFAMIGLIE SOTTOFORMADI ANIMALI «Mio papà è un orango tango, mia mamma è una farfalla ...» nella fantasia e nei segni dei bambini della scuola Beata Vergine del Pilone di Torino. · ~ ILLIBRODEIPOSTISEGRETI Luoghi lontani e vicini,,in cui rifugiarsi.e cerca.re protezione, luoghi _dell unmaginano d1segnat1 e descritti dai bamb~diziom selvatiche. Mario Bonica IN QUELLUOGODA INVENTARE... . Sei favole sceniche per l'infanzia. 11mondo dell'infanzia nei testi, 1 costumi, le forme creative del Gruppoteatro Manipolazioni di Catania. Redazione: Via Roma, 94. 90133 Palermo - Tel. 091/6167549. Grafica: Rodolfo Loffredo Studio.

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