nare che urio scrittore così pieno di ironia, di sarcasmo, come Martin Walser scivolasse con toni sentimentali su temi nazionalistici. Se c'è qualcuno, è proprio Martin Walser che deve sapere che noi in Germania in realtà abbiamo sovrabbondanza di sentimento storico mentre non abbiamo sviluppato una coscienza storica; il fatto che proprio lui si sia messo a "esternare sentimenti" su questi problemi mi ha sorpreso profondamente, e non è certo un caso isolato. L'insieme di coloro interessati a lavorare a una nuova definizione dell'entità Germania si è ridotta moltissimo, e i nuovi che si sono aggiunti vengono dalla Ddr. Io sto lavorando assieme ... lavorare assieme sarebbe dir troppo ... diciamo che ho un contatto stretto con quel piccolo gruppo che ha guidato la rivoluzione ... non diciamo rivoluzione, che è una parola troppo ... diciamo cambiamento, il grande cambiamento nella Ddr, e che nel corso di tre elezioni è stato ridimensionato ... ... sta parlando di Neues Forum. Non necessariamente di Neues Forum, diciamo Demokratie jetzt, insomma Bundnis 90 (il raggruppamento elettorale dei movi- . menti di base della ex-Ddr), persone come Uhlmann, Popper. Questo gruppo, partendo dalla necessità ormai istituzionale, ha fondato un'organizzazione, alla quale collaboro, che ha coine obiettivo la stesura di una costituzione. Rimango scettico anche su questo progetto. È vero che i partiti hanno ceduto e che su richiesta della Spd si è formata una commissione di deputati del parlamento e del Bundesrat che discute alcune modifiche costituzionali; ma questo è ovviamente troppo poco; sarebbe necessaria una Assemblea costituente a cui partecipassero anche rappresentanti di gruppi sociali, dei sindacati, fino agli intellettuali. Per restare sul tema de{ disorientamento degli intellettuali, Enzensberger era per l'intervento militare nel Golfo, anche Biermann, probabilmente per la sua origine ebraica, ma di lei non abbiamo letto... Gunter Gross in uno foto di Giovanni Giovannetti. INCONTRI/GRASS No, no, anch'io mi sono espresso; ho detto chiaramente che i problemi dell'area non erano risolvibili con la guerra, e che la . guerra avrebbe aggiunto nuovi problemi, quelli ecologici, a quelli politici già presenti; fin dall'inizio della crisi del golfo mi sono espresso molto criticamente sulle responsabilità della Germania; l'esportazione di armi è uno scandalo senza precedenti, tanto più che non si è trattato di manovre ordite da un paio di industriali: il governo federale ne era pienamente al corrente, in parte le ha addirittura sostenute, e nessuno che si sia dimesso, sono andati avanti come se niente fosse. Non so se Enzensberger si ricordi le sue posizioni assunte durante la guerra del Vietnam: come può oggi d'un tratto essere giusto ciò che invece giustamente si criticava in altro contesto, e proprio nel comportamento americano. Questo in linea generale. E trovo che sia completamente assurdo il parallelismo tra Hitler e Saqdam Hussein, e anche il parallelismo tra i tedeschi e gli iracheni . Non crede che ci iroviamo di fronte a grossi cambiamenti, rimescolamenti politici, a spostamenti di fronte tra le posizioni politiche? Con la caduta del muro sono finite le contrapposizioni ideologiche. Occhetto era d'accordo col papa sulla critica dell'intervento militare ... Credo che si tratti di momenti sorprendenti all'interno della politica europea. I grossi mutamenti si producono con la dissoluzione del potere all'interno di interi stati o gruppi di stati. Un esempio lampante è la Jugoslavia, con conseguenze che ancora non si riescono a prevedere; ma questo è pur sempre un piccolo esempio di quanto potrebbe succedere nell'Unione sovietica, se assieme a Gorbaciov fallisse l'ultima possibilità di uno sviluppo del paese co.n la perestroika. I populisti, che spuntano dappertutto, possono al massimo garantire un regime di stabilità alla Pilsuzki, il maresciallo che tra le due guerre ha trasformato la democrazia polacca in una mezza dittatura, prima dell'avvento di Hitler. Lo si nota molto chiarameQte nel cambiamento vissuto da una figura come Lech Walesa, prima un graride e ammirevole capo operaio, dirigente .sindacale, molto forte e convincente nella sua opposizione, e ora invece, come capo dello Stato, una figura direi comica, ma con ambizioni di potere, che fa discorsi contro gli intellettuali, usa toni antisemiti e insulta e deride coloro che un tempo 'l'avevano sostenuto - siano essi Kuron, Michnik o Gerimek-perché nell'esperienza polacca operai e intellettuali avevano fatto causa comune. È molto diverso dall'Italia, dalla concordanza tra Occhetto e il papa, ma in ·ogni caso il legame in Polonia con la chiesa cattolica è... significa passare da una schiavitù all'altra. Non avrà nessun effetto positivo sullo sviluppo democratico della Polonia, neppure su quello economico; la chiesa cattolica ha avuto molto potere, ce l'ha ancora, ma non è mai stato un potere a sostegno dell'economia; laddove predomina la chiesa cattolica c'è sempre una stagnazione economica. Il fatto è che il capitalismo occidentale ha le proprie radici più nel calvinismo, nel protestantesimo e nel puritanesimo che nella chiesa cattolica, che ha sempre svolto una funzione 47
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