BENZINA. A COLAZIONE Incontro con Gunter Grass a cura di Roberto Menin Lei, Giinter Grass, è qui a Milano, sta giusto finendo la prima colazione, e io vorrei cominciare con una sua frase di 35 anni fa: "Altri, per contro, si fanno mobilitare dall'occhiata quotidiana data al giornale a colazione, inorridiscono, dicono 'Bisognerebbe fare qualcosa, bisognerebbe fare qualcosa!' Quando l'impotenza manca di ironia, si mette addosso i panni del piagnisteo." Quali ricordi le evoca la sua frase? Si tratta di un mio atteggiamento costante, che non è cambiato nei suoi aspetti essenziali, perché parto dal presupposto che per aspirare a cambiamenti politici è necessario un impegno continuativo. Il semplice inorridire a colazione non basta, le occasioni per scandalizzarsi la mattina leggendo il giornale sono addirittura aumentate, la massa dei problemi, che nel frattempo si sono fatti strettamente interdipendenti, tende a sfuggirci di mano; ogni genere di reazione, ammesso che ci siano ancora reazioni, o arriva troppo tardi o non riesce ad afferrare il problema, che ormai si è reso totalmente autonomo. Voglio chiarirlo con un esempio: la distruzione dell'ambiente naturale; che è un problema recente, o che abbiamo scoperto di r;cente, è ormai strettamente connessa ai problemi del terzo monòo, che conosciamo da decenni, e questo complesso è a sua.volfa interrelato con quello degli armamenti; non mi riferisco soltanto ai soldi sprecati nelle spese militari, ma anche agli investimenti resi possibili dalla politica degli armamenti, investimenti che in molte zone del mondo sono mancati. Con questo complesso, con questa vastità dei conflitti, se ci sentiamo toccati, se li vogliamo cambiare, l'inorridire a colazione non basta. Per restare in tema: Heiner Miiller ha dic;hiarato: "Preferisco bere benzina a coluzione ". Lafrase era: "/ verdi vogliono il mondo puro ma un mondo puro è anche l'ultimo. Non esiste la vita senza la distruzione della vita. Se di mattina inangio miisli, un'ora dopo mi voglio uccidere. Quindi preferisco bere benzina a colazione. " Berrebbe anche lei benzina a colazione? No, preferisco non berla. La battuta giova naturalmente a Heiner Miiller, visto che vuol prendersi gioco dei verdi. Ma credo che sia poco responsabile. I verdi, presi nel complesso, non sono dei mangia-miisli, e io non conosco nessunesponente verde responsabile che abbia mai voluto un mondo puro. Sicuramente esistono anche questi ultimi, che so, gli apostoli della salute, che poi sono sempre esistiti; ma se ripenso ai primi anni del movimento verde nella Repubblica federale devo ammettere che sono stati.proprio loro a porre le questioni più importanti; purtroppo non l'hanno fatto i socialdemocratici, dei quali faccio parte. Nell'epoca in cui Helmut Schmidt è stato cancelliere, i socialdemocratici non hanno affrontato la questione verde, il pragmatismo di Schmidt l'ha impedito, è stato proprio lui il vero padrino dei verdi, facendo di tutto perché i .socialdemocratici se ne disinteressassero.Una persona come Eppler ha·affrontato le tematiche ecologiche molto prìma dei verdi. Durante il governo Schmidt, Eppler è stato messo da parte, il terreno era libero per i verdi, e loro si sono battuti per anni in Parlamento, ponendo le questioni più scomode e pi4 giuste, e hanno anche portato i socialdemocratici sulle posizioni che spettavano loro. - Prima della riunificazione, lei ha affermato: "Noi tedeschi dovremmo ridefinirci inmodo nuovo". Lei proponeva unafederazione di due stati tedeschi indipendenti. Ma questo non si è verificato. 46 Oggi non vale più. Ormai si è creata una situazione politica - proprio ora se ne vedono i guasti - che non si può più modificare. Non si può certo revocare una unione monetaria come quella del primo luglio del 1990. Non sono stato solo io a mettere in guardia i tedeschi dalle conseguenze di quella politica, anche diversi esperti economici avevano affermato che uno stato provvisto di un sistema economico debole, sottodimensionato, non poteva essere esposto a una moneta forte senza al contempo prendere contromisure di sostegno. ç'era da prevedere il risultato di una immensa disoccupazione, c'era da prevedere che i prodotti della Ddr si sarebbero svalutati da un giorno all'altro, e c'era da prevedere, perché è stato previsto, e Kohl mente quando dice che non se l'aspettava, che l'economia esportatrice della Ddr- laDdr era unpaese esportatore come la Repubblica federale, solo che esportava verso l'Unione sovietica, la Cecoslovacchia e la Polonia - c'era da prevedere che questaeconomia di esportazionesarebbe crollata. Sipotevaprevedere tutto, ma oggi si è venuta a creare una situazione in cui possiamo forse limitare i guasti, ma non correggerli. Quello che è avvenuto è un declassamento, che non potrà essere ricomposto in una o due generazioni; perché il problema della proprietà è risolto, ma a vantaggio dell'ovest (Grass si riferisce alla svendita a favore delle imprese tedesco-federali di tutto o quasi il patrimonio economico della ex-Ddr, considerato fallimentare). Anche se nel territorio dellaex-Ddr, in quattro o cinque anni, ci sarà meno disoccupazione, cioè nuovi posti di lavoro, cosa che tutti ci auspichiamo, si tratterà di lavoro dipendente, ma la proprietà delle aziende sarà inequivocabilmente ancorata ali' ovest. Allora ha abbandonato la sua proposta di una "nazione culturale", di unafederazione che trovasse nella cultura il suo momento un(ficatore ... Che significa abbandonato. lo non voglio certo ripetermi continuamente a livello pubblico come un pappagallo. Io ne ho parlato, ne ho scritto. Ma se ripenso alla mia reazione, un po' me l'aspettavo l'assoluta mancanza di disponibilità ad ascoltare sia me che Habermas. Io e Habermas c'eravamo trovati a discuterne, convenendo che bisognava comunque farla la proposta, nessuno dòveva poi dire che avevamo taciuto. E oggi come allora, sono dell'opinione che per i tedeschi, ma anche per i paesi confinanti, sarebbe stato meglio una fase transitoria di confederazione, e. di elaborazione di una nuova costituzione - che del resto si deve comunque elaborare secondo la Legge fondamentale - per poi passare da una Repubblica federale a una Federazione di stati tedeschi; avrebbe significato un passo avanti immenso verso il federalismo, a vantaggio dei tedeschi ma anche di una futura integrazione europea; è più facile accogliere, integrare, una confederazione di stati che un blocco di 80 milioni di persone. A me interessano le cause di quel fenomeno discusso recentemente in Germania, vale a dire il disinteresse da parte degli intellettuali verso' la "questione tedesca". Botho Strauss è stato a lungo da noi a Venezia. A Berlino, prima di partire, mi aveva detto "Non riesco più a sopportare il mio paese". Come si fa a pensare a una nazione culturale, se gli intellettuali hanno posizioni così distanti tra loro? Anch'io ho avuto delle sorprese, nori avrei mai potuto immagi-
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