INCONTRI/DE LILLO felicità consumistica e a tutte le promesse che la vita americana fa giorno dopo giorno e minuto dopo minuto dovunque andiamo. In Nomi, che è ambientato soprattutto in Grecia, parli del modo in cui gli Americani, specialmente all'estero, sembrano percepire l'incombere della violenza. Credo che gli Americani, quando sono all'estero, abbiano una consapevolezza che manca loro quando si trovano in patria. Diventano studiosi di se stessi. Si vedono come li vede la gente intorno a loro, come Americani con la A maiuscola. Poiché essere Americanj è una cosa che si sente in tante parti del mondo, la reazione americana alla violenza, al terrore, in posti come il Medio Oriente o la Grecia, è spesso una tinta dei colori dell'inevitabilità, quasi dell'innocenza. Ci aspettiamo che ci capiti. Diventa parte di una sofisticata forma di umorismo che le persone si scambiano quasi naturalmente. L'umorismo del terrore politico. L'umorismo gioca un ruolo importante nei tuoi romanzi. Lo consideri qualcosa che risolleva dalla cupezza di alcuni dei tuoi temi? Non credo che l'umorismo abbia lo scopo di controbilanciare la paura. Anzi, ne è quasi parte. Quasi senza pensarci possiamo usare l' umorismò per scacciare un momento particolare di sconforto o di paura, ma questa reazione è così profondamente intrecciata alla paura originale che diventano quasi la stessa cosa. Il tuo primo romanza, Americana, fu pubblicato quando tu avevi circa trentacinque anni, cioè piuttosto tardi. Ti consideri uno scrittore fin da prima? Ci misi molto tempo a scrivere Americana perché dovevo continuamente interromperlo per guadagnarmi da vivere. Allora facevo lo scrittore free-lance, soprattutto pubblicizzavo tessuti. Ci misi molto tempo anche perché non sapevo cosa stavo facendo. Avevo cominciato da quasi .due anni quando capii che ero uno scrittore - non perché pensai che il romanzo sarebbe mai stato pubblicato, ma perché frase dopo frase e paragrafo dopo paragrafo cominciavo a capire che possedevo delle abilità che nei lavori precedenti, cioè nei brevi racconti scritti quand'ero più giovane, non avevo dimostrato. Sentivo di non poter risolvere i problemi strutturali d1 Americana, ma questo non mi turbava. Una volta capito che ero abbastanza bravo per poter fare il romanziere di professione, mi limitai a continuare, nella fiducia un po' cieca che la natura alla fine avrebbe fatto il suo corso. Cominciai a lavorare a End Zone poche settimane dopo aver finito Americana. L'esperienza prolungata e in un certo senso priva di scopo di Americana lasciò immediatamente il posto a un'improvvisa esplosione di attività chiaramente orientata. Finii End Zone in un quarto circa del tempo che mi aveva preso Americana. Il cinema appare frequentemente nella tua opera. Quando è diventato importante per te? Ho cominciato a capire la forza intellettuale e morale che possono avere i film durante quella che io corisidero la grande epoca del cinema europeo: Godard, Antonicini, Fellini, Bergman. E anche registi americani; Kubrick e Howard Hawks e altri. Che cosa ti ispirava .inquesti registi? 40 Sembra che frantumino la realtà. Trovano il mistero nei momenti banali. Trovano l'umorismo anche nei fatti storici più gravi. Scoprono una bellezza e una serietà che erano completamente inaspettate, credo, e che un tempo erano state campo esclusivo della letteratura. Così un'arte popolare fu improvvisamente vista come un'arte seria. E questo era interessante e ispiratore. Sia Nomi che Ratner' s Star sono testi abbastanza impegnativi. La difficoltà di questi libri è parte dell'impegno che senti di dover chiedere al lettore? Da questo punto di vista io capisco che il lettore debba aprirsi la strada a fatica all'interno di Ratner's Star, ma questo non è qualcosa che io ho ottenuto volutamente. Non avevo un'idea chiara di quanto questo libro poteva diventare difficile. Semplicemente seguivo la mia idea capitolo dopo capitolo e personaggio dopo personaggio. A me sembra che Ratner's Star sia un libro quasi interamente basato sulla struttura. La struttura del libro è il libro. I personaggi sono intenzionalmente piatti, da cartone animato. Volevo costruire un romanzo che non solo in una certa misura parlasse della matematica, ma diventasse lui stesso un oggetto matematico. Un libro che incarnasse un modello ordinato e armonico, che è uno degli scopi tradjzjonali della matematica pura. In Nomi passai molto tempo alla ricerca del tipo di precisione "solare" che avevo trovato nella luce e nel paesaggio della Grecia. Volevo una prosa che avesse la chiarezza e l'accuratezza che l'ambiente naturale nelle sue condizioni migliori in quella parte d_el mondo sembra ispirare ai nostri sensi. C'erano dei momenti, in Grecia, in cui assaporavo e vèdevo e sentivo con intensità e chiarezza molto maggiori di prima, e di poi. E volevo scoprire una frase, un modo di scrivere frasi che fosse il corrispettivo in prosa di quella chiarezza - la sensuale chiarezza dell'esperienza egea. Questo era ciò che consapevolmente mi proponevo in quei due libri. . Credi, a causa dell'estremismo dei temi che sollevi nelle tue opere, che parte dei tuoi lettori provengano dalle frange emarginate della società americana? Sì, una parte del mio pubblico è emarginato, ma al di là di questo trovo difficile analizzare la posta che ricevo e trarre conclusioni sul tipo di lettori che ho. Certo Rumore bianco ha trovato molte lettrici, ma non credo che troppe donne avessero letto i miei libri precedenti. Quindi non posso genera)jzzare. In passato ricevevo molte lettere da gente che sembrava leggermente squilibrata. Da tre o quattro anni questo non avviene più. Sembra che gli anni Ottanta siano stati in qualche modo più sani dei Settanta, stando alla mia limitata esperienza basata sulle lettere dei lettori. Non ho tratto alcuna conclusione sul tipo dj lettore che ho basandomi sulla posta che ricevo. Ce n'è dj tutti i tipi. In Nomi e in altri dei tuoi libri il' linguaggio stesso sembra essere uno dei temi. Questa auto-referenzialità si colloca in sintonia con molte opere teoriche recentemente apparse in campo filosofico e critico-letterario. Leggi molti libri di questo tipo? No. È solo la mia idea che viviamo in una sorta di sistema circolare o semi-circolare e che c'è un numero crescente di anelli che continuamente si intersecano da qualche parte, sia che usi la
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