di casi. Se c'è qualcosa che sostengo diffusamente nel libro, non è che l'assassinio sia necessariamente avvenuto in questo modo. Ciò che sostengo è che questo è un modo interessante di scrivere narrativa su un fatto importante che ha q~este caratteristiche generali e questi personaggi. Credo ché i lettori accetteranno e rifiuteranno le mie personali varianti della storia sulla base del loro funzionamento in termini narrativi, e non sulla base della loro coincidenza con le teorie o i ricordi personali del lettore stesso. Questa è quindi la strada che ho dovuto percorrere attraverso la memoria collettiva e la storia collettiva verso il romanzo. Ti ha stupito che alcune recensioni abbiano giudicato la 'tua ipotesi sull'assassinio quasi come se fosse reale e non romanzesca? Inevitabilmente alcune persone hanno recensito l'assassinio stesso, anziché un'opera che è chiaramente un'opera narrati va. La mia idea, all'inizio, era che dovevo rendere giustizia alla verosimi- ' glianza storica. In altre parole, ho scelto quella che considero la possibilità più ovvia: che cioè l'assassinio sia_stato opera di elementi anti-castristi. Forse avrei potuto scrivere lo stesso libro con uno scenario completamente diverso. In questo caso ho scelto di essere ovvio perché non volevo che l'invenzione romanzesca diventasse il nocciolo del libro. Volevo che l'elemento centrale fosse un fatto storicamente indiscutibile su cui poter attuare le mie variazioni romanzesche. A parte le ragioni personali di cui hai parlato, perché hai scelto di raccontare la storia dal punto di vista di Oswald? Ho una certa idea di cosa significa essere un emarginato in questa società. Oswald era chiaramente un emarginato, anche se lottava contro la sua esclusione. Avevo un'idea molto precisa del tipo di vita che conduceva e del tipo di persona che era. Mi era venuta vedendo i luoghi in cui aveva vissuto a New Orleans, a Dallas e a Fort Worth. Avevo la sensazione chiarissima di un uomo che viveva ai margini d~lla società. Oswald era il tipo di persona che crediamo di conoscere.finché non scaviamo più a fondo. Chi si sarebbe aspettato che uno del genere disertasse per l'Unione Sovietica? Egli cominciò a leggere scritti socialisti quando aveva quindici anni; poi, appena ebbe l'età, si unì..ai Marines. Questo elemento di incoerenza sembrava esemplificare la sua vita. Era un'auto-contraddizione vivente. _ Quando tornò dall'Unione Sovietica, programmò una serie di risposte a possibili domande che le autorità potevano fargli al momento dello sbarco. Una serie di risposte potevano sembrare quelle di un semplice turista che ha appena passato casualmente due anni e mezzo in Unione Sovietica ed è felice di ritornare in patria. Un'altra serie di risposte erano piene di sfida e di rabbia per le ingiustizie del modello di vita della società capitalistica. Rivelavano un forte rifiuto a spiegare perché avesse lasciato il paese per stabilirsi in Russia. Questi elementi reciprocamente ostili sembra che siano sempre stati parte della vita di Oswald e credo che lo differenzino leggermente dalla massa dei malcontenti e degli · alienati. È quasi come se Oswald incarnasse una concezione di personaggio postmoderno, in cui l'io non è fisso e si assumono o si scartano dei tratti a seconda dell'umore. INCONTRI/DE LILLO Qualcuno che conobbe Oswald si riferisce a lui come a un attore nella vita reale, e io credo che in un certo senso egli si vedesse recitare. Ho cercato di inserire questo elemento in Libra in parecchi punti. Credo che Oswald anticipàsse uomini come Hinckley e Bremer. Il suo tentativo di uccidere il generale Edwin Walker fu un atto strettamente politico: Walker era una figura di destra, e Oswald, naturalmente, era pro-Castro. Ma il suo attentato contro Kennedy fu più complesso. lo credo che fosse basato su elementi extra-politici e, come dice qualcuno nel romanzo, extra-storici - cose come i sogni e .le coincidenze e perfino il movimento o le configurazioni delle stelle, che è una delle ragioni per cui il testo è intitolato Libra. La rabbia e la frustrazione che provava da ventiquattro anni, più l'enorme coincidenza per cui il corteo di automobili sarebbe passato di fronte all'edificio in cui lavorava - queste sono le cose che si combinarono per spingere Oswald al tentativo di uccidere il Presidente. In questo secondo attentato credo perciò che egli anticipasse le azioni di tutti i giovani alienati che seguirono e che sembrano giungere ai loro tentativi di assassinio da un retroterra di sogni e di fantasie personali piuttosto che di politica. Tu citi l'affermazione di Oswald a proposito del suo desiderio di diventare romanziere e lo descrivi mentre vive la sua vita in piccole stanze, che è una frase simile a quelle che hai usato per descrivere la tua vita di scrittore. Consideri Oswald in un certo senso come un artista? Oswald fece questa dichiarazione nella domanda di ammissione al College Albert Schweitzer. Disse che voleva fare lo scrittore. Voleva scrivere "dei racconti sulla vita americana contemporanea" - e questa, naturalmente, è un'affermazione che colpisce, venendo da una persona come lui. Non vi sono prove che egli abbia mai scritto narrativa; se l'ha fatto, nulla apparentemente ne è rimasto. Ma credo che il motivo ricorrente neUibro degli uomini in piccole stanze si riferisce a Oswald molto più in quanto emarginato che in quanto artista. Credo che egli si identificasse molto profondamente con uomini come Trotzky e Castro, che passarono lunghi periodi in prigione. Credo che· egli pensasse che grazie a una dose sufficiente di perseveranza e determinazione questi uomini fossero sopravvissuti alla loro incarcerazione e alla fine la storia li avesse fatti uscire dalle loro celle. Fuori dalle celle e fuori da se stessi. Immergersi nella storia è fuggire da se stessi. Credo che Oswald lo sapesse. Lo dice in una lettera al fratello. È l'epigrafe di Libra: "La felicità consiste nel prender parte all:;ilotta, dove non c'è confine tra il proprio mondo personale e il mondo in generale". Credo che si possa considerare la vita di Oswald come un tentativo di trovare quel posto. Ma Oswald non vi riuscì mai. Non perse mai di vista il confine. Non fu mai capace di immergersi nel mondo in generale o nella storia in particolare. La sua vita in piccole stanze è il contrario di ciò che l'America sembra promettere ai suoi cittadini: la vita della felicità consumistica. Ed è interessante il fatto che un uomo come Oswald sia ritornato nel proprio paese dalla Russia con una donna che, naturalmente e comprensibilmente, era completamente affascinata dal consumismo americano. Questo fatto deve aver provocato un'enorme tensione nella sua vita. Il desiderio di lei di entrare pienamente a far parte di questo paradiso di cui aveva sentito parlare per tutta la vita 37
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