Linea d'ombra - anno IX - n. 60 - maggio 1991

111111 I Crete Weil Il prezzo della sposa 111111 Alla ricerca delle radici storico-mitiche dell'identità ebraica, l'ormai ultraottantenne Grete Weil ci riporta alle origini d'Israele, ai tempi delle lunghe e sanguinose guerre per la conquista della Terra promessa, culminate nell'incoronazione di re Davide. Voce narrante è la vecchia Micol, prima moglie di Davide, che rifiutando lo spirito brutale e vendicativo del suo pòpolo rimane fedele al re guerriero perché con - tinua ad amare in lui il poeta, ovvero quella che è per lei la vera anima d'Israele. 192 pagine/lire 20.000 AS1llEA Il mondo vissuto e narrato dalle donne 11III1_~-- .G f"(}Jl// E !Eccs,E ![ . /}/JlfJ!E C!fEfE6'6'J S!J ~ 68 MENSILE DI POLITICA, ATTUALITÀ E CULTURA STORIE/CARY che lò sconosciuto capisse. Fece un breve sorriso per sottolineare questa certezza. "O il whisky. Se si togliesse loro l'assurdità, avrebbero le convulsioni, non riuscirebbero a respirare." Perfino le lenti, dello sconosciuto, erano piene di comprensione, e Tom agitò le mani e si sporse verso di lui. "Parole," disse. ·'Solo parole, parole e parole. Vivono di parole ... non capiscono altro che le parole. Pensano parole. Parlare con loro è come farlo con dei registratori in un manicomio ... recepiscono solo un gran rumore. Ha visto quella povera bambina ... tutta la famiglia in lacrime ... per niente. Per un assoluto cumulo di assurdità. Per delle parole. Viene da ridere, a pensarci." E, con suo grande orrore, si mise a piangere. Lo sconosciuto gli batté qualche colpetto sulla spalla e disse, "È tutto finito, adesso," in tono professionale, ma comprensivo. Il taxi si fermò davanti a un grande edificio discreto un po' discosto dalla strada in un quartiere residenziale. "È un manicomio, questo?" chiese Tom. Lo sconosciuto si mise a ridere. "No, no, no. Che assurdità. È solo un posto dove è davvero possibile evadere. È quello di cui ha pisogno lei, no? Di evadere." Venti minuti dopo Tom era a letto; lo.sconosciuto stava dando istruzioni a un'infermiera. Un'iniezione che gli avevano fatto stava facendo sprofondare Tom in una felice sonnolenza. Che gioia, che pace. Se non altro era riuscito a evadere. Ma non appena chiuse gli occhi, borbottò, in tono di protesta, "Non sono esaurito... capite? È solo che ... non ne potevo più di tutte quelle parole, di tutte quelle assurdità." Lo sconosciuto gli appoggiò una mano grande e fresca sulla testa. "Lo so. Lo so." E sembrava che capisse. Tutto questo è successo sei settimane fa. Ora Tom è tornato al lavoro, alla famiglia. È tornato da una quindicina di giorni e già la vita è esattamente come prima. Louie non gli ronza più attorno con affettuosa sollecitudine; i ragazzi non entrano più in punta di piedi in camera sua per cercare di parlare con aria comprensiva della sua lunga giornata in ufficio. Tom ha trovato particolarmente difficile adeguarsi a questo assurdo genere di conversazione. Con gli arretrati in ufficio, ha avuto troppo da fare per voler altro che pace, a casa. E perché mai Louie dovrebbe raccontargli dei passatempi della sua giornata o i ragazzi fingere di interessarsi ad affari di cui non hanno mai capito un'acca? Che assurdità. Grazie a Dio ora hanno lasciato perdere. La prima settimana a casa l'hanno quasi fatto impazzire davvero. E improvvisamente, al club, mentre parla con un vecchio amico, si sente dire, "Sì, sono stato fortunato, il mio è un matrimonio meraviglioso. Be', tu conosci Louie, e i ragazzi, ancora così bravi, così affettuosi. Non potrebbero esserlo di più. In definitiva, la famiglia è tutto, e la mia è una famiglia riuscita, fantastica." Tace, sorpreso da un'eco di quella vacanza ormai quasi dimenticata. La parola "assurdità" gli è salt~ta nel cervello all'improvviso. Né Tom né la sua famiglia hanno mai ammesso che lui abbia avuto un esaurimento nervoso - l'hanno sempre chiamata una vacanza, un periodo di riposo e di cura. E niente assurdità. Ma se quelle non erano assurdità, cosa sono queste-tutte queste parole che sta dicendo con tanta convinzione? Ma no, non assurdità - Dio ci scampi. Una preghiera, piuttosto.

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