Linea d'ombra - anno IX - n. 60 - maggio 1991

BBC o ai giornali di iniziare una ricerca; l'ultima cosa che voglio è pubblicità. Scriverò subito a Louie e sistemerò le cosf nel modo più ragionevole." Quella sera ---'-in effetti appena potè, senza venir meno a un minimo di educazione, separarsi da Mr. Sims, che era ansioso di convincerlo del fatto che se è facile farsi beffe della gente non lo è altrettanto farsi beffe delle statistiche - sgaiattolò in camera sua per scrivere a Louie. Non c;erano tavoli nella stanza, né il necessario per scrivere, e così si sistemò la valigia nuova sulle ginocchia e si accinse a buttar giù una lettera sul risguardo del tascabile. "Carissima Louie," cominciò, ma si interruppe subito. Aveva sempre scritto "Carissima Louie'.', ma com'era possibile cominciare una lettera di addio, un ultimatum che proponeva la fine del loro matrimonio, con un "Carissima Louie"? cancellò la frase e scrisse "Mia cara Louie". Anche quest'espressione gli sembrò falsa. Non era più la sua cara Louie. E credeva forse di poter cominciare una nuova vita basata sulla verità, sulla sincerità, con questa bugia criminale? "Caro Tal dei Tali." Quante centinaia di lettere a perfetti sconosciuti, a procacciatori, a imbroglioni e truffatori, a gente che trovava in realtà assolutamente detestabile, aveva incominciato con questa formula menzognera, con questo stupido stereotipo. Louie era semplicemente la donna che viveva a casa sua, come una creatura arrivata daMarte, più sconosciuta di.ogni sconosciuto. Una donna che manteneva e che pure non aveva nessùn realè contatto con lui, che non parlava nemmeno il suo stesso linguaggio. Ricominciò da capo, senza preamboli: "Immagino che ti chiederai dove sia, ma non ha davvero molta importanza. Per quanto riguarda te e i ragazzi, io non esisto più da non so quanto tempo. Non do la colpa a nessuno di questo stato di cose. Credo che non sia straordinario, per le coppie sposate nella nostra situazione. I ragazzi sono praticamente adulti e non hanno più bisogno di noi; di certo non hanno bisogno di me da anni, ormai, e la tua vita è interamente presa da interessi personali. È da molto tempo che mi sentò di troppo. Tu saresti molto più fehce, più libera, se fossi vedova. Potresti fare uno di quei matrimoni che le donne di quarant'anni spesso fanno quando i figli non hanno più bisogno di loro, un matrimonio adatto alla nuova donna che sei divèntata. Cambiare compagno alla nostra età non mi sembra affatto una cattiva idea. Dopotutto la gente non smette di crescere solo perché si sposa. Ammetto che abbiano dei doveri nei confronti dei figli, ma una volta assolto il loro compito, mi sembra assurdo che sprechinò il resto della loro vita a fingere una comunanza di interessi che non c'è più. Credo che sia addirittura nocivo per i ragazzi, adesso che sono abbastanza grandi da ragionare con la loro testa, vivere in questa atmosfera di falsità e ipocrisia. Se ne farebbero contagiare, e così assurdità e luoghi comuni si trasmetterebbero a un'altra generazione." Era una buona lettera; Tom fu sorpreso di trovarla così buona. Si rese conto che esprimeva sentimenti presenti in lui da anni e di avere, per anni, all'insaputa di se stesso, raccolto informazioni di ogni tipo a sostegno di quell'argomentazione. Era una buona lettera, ma Tom non la spedì la sera stessa. Non aveva carta e buste con sé. Non poteva fame una buona copia e non era certo di non aver detto troppo. L'intera missiva possedeva, a un'attenta rilettura, Untono leggermente professorale. Mancava STORIE/CARY della convinzione che lo spingevaad agire con tanta urgenza. Non lasciava trapelare niente dell'amarezza che sentiva così giustifi- .cata. Era stato un buon marito, un buon padre, e non poteva fare a meno di sentire di essere stato trattato con ingratitudine. Restò sveglio per metà della notte a pensare ad altre cose da aggiungere alla lettera. Una volta accese perfino la luce per buttar giù una frase su uno dei suoi romanzi polizieschi. Il giorno dopo riscrisse la lettera. E soltanto ii giovedì, a tre giorni dalla fuga, si decise ad uscire in cerca di carta e buste. A quel punto scoprì che il cartolaio non aveva nulla che lo soddisfacesse - solo confezioni legate col nastro contenenti carta coi bordi arricciati del tipo più volgare, o blocchi da poco prezzo. .Entrambi i tipi di carta erano, secondo lui, inadatti alla lettera che aveva scritto, Era sempre stato pignolo sulla carta da lettere. Comunque, Westford si trovava a sole dieci miglia dalla grande città balneare di Lilmouth, e l'idea di farci un salto gli sembrava anche divertente. Aveva passato un pomeriggio e una serata molto felici, con i suoi compagni di università, alla. fiera annuale di Lilmouth. Telefonò quindi al garage per noleggiare una macchina, e apprese che ce ne sarebbe stata una disponibile il giorno dopo. La prenotò e tornò al pub. Non aveva fretta di scrivere la lettera. Dopotutto Louie sapeva che lui stava benè. Aveva telefonato in ufficio per dire che doveva assentarsi un po', che avrebbe fatto sapere dove si trovava a tempo debito, e aveva chiesto alla segretaria di avvertire sua moglie. Una lettera da o a Louie avrebbe suscitato problemi di ogni genere, e lui stava appena cominciando a godersi la nuova vita. Aveva trovato. il modo di evitare Mr. Sims - semplicemente scendendo a mangiare un po' più presto. E il tempo stava.passando molto più in fretta di quanto si era aspettato. Era incredibile con quanta rapidità quell'esistenza pigra, introspettiva, priva di occupazioni, avesse assunto una precisa routine. Una prima colazione al mattino, con comodo, una passeggiata sul lungomare, caffè alle undici in un piccolo locale che evidentemente restava aperto solo per le padrone delle pensioni, che vi si radunavano a parlare delle prenotazioni per la stagione seguente. Poi dal cartolaio per giornali londinesi, da leggere durante la seconda colazione, in anti'cipo. Dopo colazione, un pisolino in camera. Poi un'altra passeggiata sul lungomare, oppure, se il tempo era buono, oltre il promontorio, lungo la costa, per un paio di miglia. Non c'era niente come labrezza del mare, per far venire appetito. Da anni, non gustava tanto intensamente la prospettiva della cena o la cena stessa. The Case is Altered non faceva tentativi di cucina francese. Tanto meglio. Serviva carne eccellente, birra e formaggio, in porzioni abbondanti. Dopo cena .era pronto per la sua pipa e un'altrà occhiata ai giornali, e poi a letto, dove leggeva per pochi minuti prima di addormentarsi. Scoprì di avere appetito perfino a mezzogiorno, e stava annusando il profumo di costolette nell'atrio, un profumo che soltanto pochi mesi prima l'avrebbe convinto ad andarsene da un posto come·queUo in un battibaleno, quando una sagoma grossa, scura, che apparentemente era rimasta ad aspettarlo sulla soglia della sala da pranzo, fece un passo avanti e disse, ''Mr. Sponson?" Senza pensarci, Tom rispose, "Mi chiamo Stone," e poi, indignato alla scoperta che quello che aveva davanti era un 63

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