POESIA/PACHECO rocce completamente mute e cieche, tracce di un terremoto planetario. Solo silenzio, acre silenzio che ha finalmente annullato innumerevole, il grande clamore dei morti. 8 Dopo ogni grande catastrofe sempre cerchiamo avvertimenti, presagi, premonizioni. Credo si tratti di una protesta contro l'inaspettato, una precaria difesa contro il disastro che ancora non arriva - ma non è mai possibile non scontrarsi due volte con l'immensa meteorite o chiudere l'oceano come un pozzo prima che i bambini vi anneghino. Naturalmente non mancarono i presagi. Le acque dello Yuriria diventarono rosse, _unavvertimento magico o geologico. Molti gridarono che stava arrivando il terremoto. Ma vivere esige che ci si creda invulnerabili. Altrimenti non attraverseremmo la strada. Adesso sappiamo che stare chiusi non serve a niente: . ogni disastro porta la morte al rifugio più sicuro. V, 1 Era di notte e andammo sulla spiaggia per cercare vongole e mangiarle arrostite al fuoco che accendemmo vicino al molo pietrificato dagli anni. Quanto potere ci davano le tenebre. Scavavamo nella sabbia e scoprivamo le vongole tranquille. Tutto il riposo trasformato in tortura e morte. Quella notte non pensammo a queste cose. Meno ancora che un giorno la città avrebbe avuto lo stesso destino delle vongole sulla spiaggia. 2 Una settimana prima del disastro trovarono i resti del Titanic in fondo al mare. Passato il terremoto dicemmo tutti: la città è affondata nella terra, 60 si è scontrata con un iceberg invisibile, è caduta improvvisamente in un abisso di polvere, il fondo si è alzato a divorarla. (Anche qui come nel Titanic il maggior numero di vittime si osserva tra i passeggeri della terza classe.) 5 Nessuno pensava che le sette fossero un'ora propizia ai disastri. Piuttosto credevano che le grandi catastrofi avvenissero solo di notte. In se stessa la notte sembra tragica (le tenebre, velo del male; il buio sinonimo di lutto). La notte ci spaventa perché nessunò sa se il sole riapparirà ali' ora stabilita. Nell'ancestrale caverna inventammo di notte i demoni e gli dei. Riserviamo la notte per la morte. In cambio trasformiamo la mattina in simbolo di vita e di rinnovamento, . di speranza, in una parola. Tutto ci induce ·a credere che al tornare del sole i timori e i mali spariscano e la luce che lo crea protegga il mondo. Ci brucia quindi come. un doppio tradimento il terremoto delle sette. · 6 Quanto tempo deve restare protetta la pioggia in una terra.che ignora la neve perché nella segreta primavera della valle si aprano i fiori nel loro eterno inizio, rinverdiscano gli alberi, rinasca l'erba e la bellezza del mondo si opponga alle brutture che sono colpa nostra. 10 Anche la figlia della morte morirà. Patalea la mosca azzurra agonizzante spirando si ingozza del cadavere in cui è nata. Ha divorato tutto il suo capitale ma insieme ha compiuto il suo dovere morale. È vissuta per finirci, per ripulire il mondo della carogna che siamo 'alla fine. Non c'è mosca azzurra per la mosca azzurra. Il trionfo della morte beneficia alla fine le padrone del mondo: le formiche. (da Miro la tierra, poesie 1983-86)
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