Linea d'ombra - anno IX - n. 60 - maggio 1991

IL CONTESTO Appare in tutta evidenza ciò che oggi accomuna tanti uomini, religiosi e no. La coscienza che l'unità, il senso totale, il . superamento delle contraddizioni non ci è dato. Ma non per questo ci si arrende: il richiamo di ciò che non ci è dato non ci abbandona, scava in n9i una ferita, crea un vuoto. La tragicità .dell'esistenza, troppo frequentemente rifiutatà, è provocata proprio da questa mancanza; l'incessante ricerca a cui l'uomo è chiamato produrrà altre ferite, condizione per un cammino reale vers? quell'unità che resta sempre l'obbiettivo ultimo. "La luce del nulla" Altro momento fondamentale per questi uomini è la capacità di tacere e contemplare. Il silenzio è cifra e annuncio dell'impossibilità di certezze e di risposte definitive; è caratterizzazione del tempo e dell'uomo dominati dal!' indeterminatezza e incompiutezza. La discriminante diventa allora la capacità di cogliere la "luce del nulla". Una luce che può apparire solo a chi sa assumere fino in fondo la contraddizione e rifiutare di sfuggirle: condizione per riuscire a farla parlare. "Ma non quella vita che inorridisce dinanzi alla morte, schiva della distruzione; anzi quella che sopporta la morte e in essa si mantiene, è la vita dello spirito. Esso guadagna la sua verità solo a patto di ritrovare sé nell'assoluta devastazione. Essa è questa potenza, ma non alla maniera stessa del positivo che non si dà cura del negativo( ...); anzi lo spirito è questa forza sol perché sa guardare in faccia il negativo e soffermarsi presso di lui. Qu~sto soffermarsi è la magica forza che volge.il negativo nell'essere". Queste righe di Hegel8 pongono in luce con forza quella che ho chiamato capacità di far scaturire la luce dal nulla, un compito che oggi, di fronte a una disperazione sempre più generalizzata, perché frutto di UIJaresa incondizionata ai "poteri" che ci dominano, diventa urgente per poter continuare a resistere: Si tratta in fondo del voler assumere la situazione senza addolcirla, elaborarne instancabilmente il lutto, sicuri che la "sapienza" di cui si è parlato non resterà senza risonanze. Siamo lontani dall'uomo che si ritiene autosufficiente; non è possibile aver fede (se non in se stessi) o speranza in chi si crede autosufficiente. A costui è impedito di cogliere l'articolarsi multiforme del mondo, le differenze, la voce silenziosa delle cose. Che la certezza sia Dio o qualcosa d'altro - qualsiasi obbiettivazione - la chiusura diventa sempre totale e si resta soli in balia di se stessi (e degli altri), travestiti di certezze. È in fondo· la maschera che si assume quando si è incapaci di sopportare il soli~io scheletro della vita. Questa accettazione è compito comune a credenti e non credenti. Nessuno è immune.dal rischio di sfuggire al pericolo della ricerca di pseudo-certezze, quale che sia il nome che si dà loro.L'impresa non è facile. Il darsi una manodiventa necessario. Ma ciò diventa possibile solo se. si è pronti a mettersi in discussione e a superare quelle immagini costruite nel passato, rria ancor oggi assai vive, che non sono che una caricatura del credente o del non credente. Note I) Cfr "Il sole-24 Ore", 30 dicembre 1990. 2) In Il disagio della modernità, Linea D'Ombra, Milano 1990, p. 155. 3) Adelphi, Milano 1975. 4) Resistenza e resa, trad. di A. Gallas, Paoline, Cinisello Balsamo 1988, p. 440. 5) In Dio mistero del mondo, Queriniana, Brescia 1982, p. 87. 6) ibidem p. 31. 7) Trad. ital. di F. Donini, Garzanti, Milano 1959, p. 58-59. 8) Nella "Prefazione" alla Fenomenologia dello spirito, trad. di E. De Negri, La Nuova Italia, Firenze 1960, p."26. Adelphi Hugo von Hofmannsthal L'IGNOTO CHE APPARE SAGGI 1891-1914 "Biblioteca Adelphi .., pp. 445, L. 38.000 Trentanove prose di Hofmannsthal, dal periododi Loris alla crisi della Lettera di Lord Chandos e poi sino allo scoppio della prima guerra mondiale. Marianne Moore LE POESIE aBlblioteca Adelphi-, pp. 531, L. 55.000 "Le sue poesie fanno parte del piccolo corpo della poesia durevole scritta nel nostro tempo" (T .S. Eliot). Thorkild Bjernvig IL PATTO LA MIA AMICIZIA CON KAREN BLIXEN ala collana dei casi•, pp. 174, L. 25.000 La tormentata storia del rapporto fra Karen Blixen, nei suoi ultimi anni, e un giovane poeta, raccontatada quest'ultimo. losif Brodskij FONDAMENTA DEGLI INCURABILI aPlccola Biblioteca Adelphi•, pp. 108, L. 9.500 Un ritratto di Venezia che è un autoritratto di Brodsklj. Fabrizio Dentice MESSALINA •Piccola Biblioteca Adelphl•, pp. 197, L. 14.000 Come l'amore Infelice per una donna possa trasformarsi nell'amore felice per una cavalla e come questo possa essere Intralciato da meschini pregiudizi. Un complicato intrigo da vaudeville. F. Gonzalez-Crussi NOTE DI UN ANATOMOPATOLOGO aPlccola Biblioteca Adelphl•, pp. 199, L. 15.000 La vita e la morte, nei loro aspetti più aberranti e paradossali, quali appaiono allo sguardo sapiente e ironico di un anatomopatologo. James Hillman LA VANA FUGA DAGLI DEI "Piccola Biblioteca Adelphi ", pp. 180, L. 15.000 La malattia psichica come rivelazione di un dio nascosto. David Garnett · ASPETTI DELL'AMORE afabula•, pp. 141, L. 18.000 Una storia che mette In scena disperati •aspetti dell'amore• con Il ritmo e la sapienza di un perfetto musical. 25

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