IL CONTESTO continuato a cercare di conquistarsi l'indipendenza che era stata loro promessa. Sono continuate anche le strumentalizzazioni, da parte delle potenze regionali direttamente coinvolte e di quelle più remote. 3 Le più ciniche sono state quelle delle superpotenze. Come gli Stati Uniti abbiano abbandonato i curdi alla repressione di Saddam Hussein dopo averli non tanto larvatamente incitati alla rivolta è sotto gli occhi di tutti, e le tardive missioni umanitarie non potranno far dimenticare tanto presto questa infamia. Affermare che sono state le pressioni dei pacifisti a imporre il cessate il fuoco al presidente degli Stati Uniti, contro il parere del generale Schwarzkopf, quando sarebbero bastati un paio di giorni per farla finita con il regime di Bagdad, significa mentire sapendo di mentire. La guerra era appena cominciata quando esperti come Luttwak gi~ si preoccupavano di sostenere, anche dai microfoni della Rai, che sarebbe stato un errore distruggere completamente la potenza militare dell'Iraq, per non rendere possibile un suo smembramento: si accennava esplicitamente all'Ir<!,n,tacendo per pudore su Siria e Turchia. Meno conosciuto è forse il comportamento dell'Urss, che ha fornito aiuti agli indipendentisti curdi tra il 1946 e il 1967, prima di abbandonarli in quanto strumenti armati delle forze imperialistiche e reazionarie. Le potenze regionali, dal canto loro, si sono comportate in maniera solo quantitativamente diversa. Esemplare, in questo contesto, è il caso degli aiuti fomiti prima del 1975 dal regime imperiale iraniano ai curdi dell'Iraq, che vennero bruscamente interrotti in cambio di una rettifica di confine lungo lo Shatt el-' Arab. La consapevolezza che la condizione delle minoranze nel mondo arabo-islamico non è ancora quella che siamo abituati a considerare accettabile secondo le concezioni correnti in Europa in materia di diritti dei gruppi minoritari pone due ordini di problemi. Noi osservatori occidentali dovremmo chiederci se sia legittimo un intervento negli affari interni di un paese che opprime le proprie minoranze. Un simile intervento da parte dell'Onu è moralmente giustificato, anzi doveroso. Ma nella realtà di oggi è vergognosamente opportunistico teorizz~re interventi di questo genere solo nei confronti dell'Irak e non dei "buoni" che sono altrettanto colpevoli: la Turchia, membro della Nato, l'Iran, a cui l'Occidente deve qualcosa in cambio della neutralità osservata in cambio dell'operazione Desert Storm, e la Siria, sulle cui atrocità contro i palestinesi e i Fratelli musulmani è stato passato un colpo di spugna. Alle minoranze si pone invece il problema della ricerca degli strumenti più efficaci per presentare le loro buone ragioni all'opinione pubblica mondiale. Dalla seconda guerra mondiale in poi si sono seguite soprattutto tre strade: il ricorso a paesi occidentali non sospetti come la Svezia, l'appoggio dell' Urss e di altri paesi del campo socialista, e, infine, l'aiuto di questo o quel regime della regione che, per motivi spesso contingenti e opportunistici, si è rivelato pronto ad appoggiare minoranze esterne ai suoi'confini per mettere in difficoltà un paese ostile. I limiti che, specialmente per quanto riguarda la seconda e la terza alternativa, sono emersi in tutta la loro evidenza negli ultimi anni, mettono in luce l'opportunità dì tentare una strada diversa, quella del collegamento e coordinamento "orizzontale" tra minoranze della medesima area geografica. Note I) Amedeo Giannini, L'ultima fase della questione orientale ( 19131932), Roma 1933, pag. 213. 2) Amedeo Giannini, Documenti per la storia della pace orientale (1915-1932), Roma 1933, pag.37. . 3) Lo studio più esauriente in italiano sull'argomento è il recentissimo volume di M. Salletti, / curdi nella storia, Vecchio Faggio, Chieti 1990. STORIADELLACIVILTA' LETTERARIA DEGLISTATI·UNITI direttada EMORYELLIOTT Premessadi CLAUDIOGORLIER • DALLE ORIGINI A HENRY JAMES Pagine XXXVl-588 con 25 tavole •• IL NOVECENTO Pagine IV-608 con 23 tavole • •• DIZIONARIO· CRONOLOGIA Pagine Vlll-482 UTET EDITORI DAL 1791 JessicaBenjamin Legamid'amòre I rapporti di potere nelle relazioni amorose pp, 272. Lire 34.000 RenateSiebert «È femmina,però è bella» Tre generazioni di donne al sud . PD. 368. Lire 38.000 Pirandellofra penombre e porte socchiuse La tradizione scenica del Gioco delle parti . saggi di Alonge,Puppa,Gedda,Lloneno,Naveno, Falco,Lavanchy · PD. 184. Lire 30.000 Fred Emery Perunademocraziadella partecipazione PD. 180, Lire 28.000 Eticae scienzesociali Elementi per un dibattito a cura di FrancoCrespi contributi di Crespi, Ferrara. Sciolla. Bixio. Jedlowski. Di Paola. Lanzara. Cassano pp. 208. Lire 24.000 tel. 011/532150. eco 1157106 / Rosenberg &.. Sellier Ed~or.iin Torino 9
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