STORIE/ALI Mai si era udita voce più triste uscire dal petto di un uomo, ed essa ancora risuona nelle mie orecchie. Ma i benestanti del 'mohallah erano restii a fargli l'elemosina perché, dicevano, l'uomo era dedito alla droga ... Una notte alcune persone chiacchieravano nel negozio di Mirza. Uno di loro era Aziz, il carpentiere, un altro era il Kebabi, e alcuni altri che si erano dati conv_egnonel negozio. Di fronte a loro era sistemato lo hookah, da cui aspiravano a turno. "Ecco", uno di loro stava dicendo, "vedo la Sua gloria in ogni cosa, e sono colmo di meraviglia." Queste parole suscitarono la mia curiosità, e incominciai ad ascoltare con attenzione. Nel frattempo un cliente era entrato a chiedere cinque pice di latte, facendosi da parte nell'attesa. Mirza prese una tazza d'argilla e affondò il mestolo nel calderone per attingere il latte. "L'altro giorno me ne stavo andando per Chandni Chowk", diceva la voce, continuando a raccontare, "quando vidi una giovenca avvicinarsi da davanti a me. Per terra, proprio sulla sua strada, vi , era un bambinò piccolo. La mucca si fermò quando giunse dove si trovava il bambino. Dissi tra me e me: Vediamo cosa succede . adesso. Ma con mia grande sorpresa la giovenca unì le quattro zampe e saltò sopra il bambino, senza toccarlo. Avevo assistito a una manifestazione della Sua gloria, apparsa nella saggezza di quell'animale." Mirza teneva una mano accanto al calderone, mentre nell'altra aveva la tazza di argilla; lo sguardo era perso negli occhi di chi parlava. "Grande è la Sua gloria", disse Aziz con stupefatta riverenza. Mirza riempì la scodella con il latte e incominciò ad agitarla con un suono quasi frusciante. "Misteriose sono le Sue vie", prese a dire un altro. "Una volta il profeta Salomone ricevette il comando di costruire un palazzo. Bene, incominciò a preparare ogni cosa. Ijins raccolsero in un battere d'occhio delle grosse pietre e delle lastre, e il lavoro incominciò. Sapete con quale velocità lavorino i jins. Oggi sino a una certa altezza è domani alto così. Nel giro di pochi giorni il palazzo s'i·nnalzò ai çieli. Hazrat Suleiman andava ogni giorno a controllare se qualcuno trascurava il proprio lavoro o se sptecava tempo. Bene, un giorno il palazzo fu infine pronto. Rimanevano solo da sgombrare i frammenti delle pietre e i pezzi delle lastre. Il giorno seguente Hazrat Suleiman era lì come al solito, appoggiato con la schiena al suo bastone, e diede l'ordine di sgombrare tutti quei frantumi. Nello stesso istante un altro ordine era stato promulgato Lassù. Sempre sia lodata la grandezza del Suo splendore, perché mentre il palazzo era sgombrato dai frantumi, il tarlo era entrato nel bastone di Suleiman. Egli rimase tuttavia lì immobile, di tutto dimentico. E così ristette, finché il tarlo non ebbe raggiunto l'impugnatura del bastone, che ridusse in polvere. Il suo appoggio si sbriciolò, e Suleiman cadde giù e fu morto. Con la sua morte ijins scomparvero, poiché non c'era più la persona a cui loro obbedi vano, e non vi era nessuno che li costringeva a lavorare. Ora io mi domando, chi porterà via tutti quei pezzi di pietra e quei frammenti di lastra? ..." Aziz teneva il bocchino dell'hookah accanto alla bocca, èome se ne fosse dimenticato, e guardava imbambolato il narratore, nelle cui parole si era del tutto perso. La mano c,onla quale Mirza teneva la tazza era ancora sospesa in aria, e l'altra con la ciotola d'argilla era più in basso, vicino al pavimento, tanto il suo spirito era ~ssorbito dalla storia della morte di Re Salomone ... Scoppiai a ridere, ma poi incominciai anch'io a chiedermi chi avrebbe mai sgombrato il palazzo da quei "pezzi di pietra é dai frammenti di lastra". Una folata di vento spense la lampada a cherosene, immergendo la strada nell'oscurità. Lentamente gli uomini uscirono dal negozio di Mirza e a poco a poco si dispersero. Anch'io rientrai in casa. Glossario Koocha Pandit: Koocha vale strada, mentre per Pandit si veda On the Ganga Ghat. Mohallah: Blocchi di case costruite attorno a un cortile. Non-cooperazione: Allusione al movimento indipendentista d'ispirazione gandhiana, che invitava alla non-cooperazione nei confronti degli inglesi, anche boicottando l'acquisto di merci prodotte in Inghilterra. Bande Matram: Salve madre, il primo inno nazionale indiano. Mahatma Gandhi Kijai: Evviva G,andhi. Lett. kijai significa vittoria, mentre Mahatma è grande anima . Deputy-Commissioner: Nel raj il D-P era il vice-capo di una divisione, composta da diversi distretti (o provincie). In origine proveniva dall'esercito. Faranghi: Oppurefarangi, uguale a straniero, spesso con venatura di disprezzo. Di origine persiana (Al-Faranj, ossia franco), benché i glossari moderni lo diano come deformazione dell'inglese foreigners. Khaddariti: Allusione non chiara, salvo che il termine non sia collegato all'hindi khadar, bassura, terreno alluvionale. In questo caso, la parola significherebbe qualcosa come abitanti degli inferi, per traslato. Re Bashsha: Non chiaro. Si tratta forse di una traslitterazione scòrretta, ma foneticamente possibile, di baccha (bambino). La frase significherebbe allora, tu hai il cervello dj un bambino. Bahadur Shah: L'ultimo degli imperatori mughal di Delhi. Regnò (virtualmente come pensionato della Compagnia delle Indie) sino al Mutiny, 1857, con un appannaggio mensile di circa diecimila sterline. Allo scoppio della rivolta aveva ottantadue anni; nonostante tutto ciò era ancora considerato un simbolo sia dai musulmani sia dagli induisti, e assunse nominalmente la·guida della rivolta. Morì in esilio a Rangoon, nel 1862. Bahadur significa eroe, campio11e. Pugli: Anche pagai, pazzo. Ain: Esclamazione generica di dolore, sofferenza. Mir Sahib: Sahib era appellativo di rispetto, signore, sir in inglese. Partito revivalista hindu: Non è stato possibile accertare se un partito . di tal nome sia veramente esistito, e se gli incidenti descritti siano veramente accaduti. Jami Mashid: O Masjid, moschea monumentale della vecchia Delhi. È considerata la più grande dell'India. Fu iniziata nel 1644 e fu completata nel 1658. I suoi due minareti sono alti circa 40 metri. Kebabi: Ossia, venditore di kebab, carne d'agmfllo o di montone fatta cuocere allo spiedo e tagliata in strisce sottili. Hooqa: Pipa a acqua, il narghilé degli arabi. Pice: Vedi On the Ganga Ghat. Chadni Chowk: Chowk significa piazza, luogo dove s'incrociano diverse strade. Nell'India del Nord e in Pakistan il termine indica il sito di un bazar, di un mercato. A Delhi, è il nome di una strada della città vecchia, oggi famosa per lo shopping. Jins: Spiriti della demorìologia musulmana: risiedono sulla terra, possono assumere forme diverse ed esercitare poteri soprannaturali. Anche, spirito soprannaturale che assume forma umana, ponendosi al servizio di chi lo ha evocato. · Hazarat Suleùnan: Ossia, il Re Salomone della Bibbia. Hazarat, lett. la presenza, è termine di rispetto. La parola è di origine araba.
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