Linea d'ombra - anno IX - n. 59 - aprile 1991

posizione di estrema debolezza, schiacciata dal radicalizzarsi della si-tuazione politica. Con grande soddisfazione dei conservatori, che, fin dalla primavera, avevano chiesto a gran voce, contro la volontà dello stesso Gorbacev, l.' epurazione del partito, molti leader democratici lo hanno abbandonato di loro sponte e individualmente prima del congresso (J urij Afanas' ev, Nikolaj Travkin); altri, invece,comeBorisEl'cin, Gavriil Popov, il sindaco di Mosca, e Anatolij Sobcak, il suo collega di Leningrado, hanno lasciato perdere la battaglia all'interno e il partito, dato ormai per spacciato, per rafforzare le loro posizioni ali' interno degli organi del potere sovietico. Sottovalutare l'importanza della lotta all'interno del partito è stato forse, come notava recentemente il pubblicista Fedo Burlackij sulle pagine della "Literaturnaja Gazeta", uno degli errori politici più gravi dei democratici: il centro gorbaceviano non è riuscito a consolidare le sue posizioni ali' interno e il partito è rimasto sostanzialmente in mano dei conservatori, padroni indiscussi del partito comunista russo del reazionario Ivan Polozkov, che costituisce di fatto il nerbo organizzativo dell'attuale Pcus. Riorganizzate le fila, il partito si è buttato, lancia in resta, . all'attacco contro i democratici. Da settembre igiornali reazionari, come la "Pravda", la "Sovetskaja Rossiya" e il neonato settimanale del Comitato centrale "Glasnost"' in prima fila, hanno orchestrato una violenta campagna stampa contro i democratici, accusati di aver ridotto alla fame le città e di tramare addirittura un complotto per prendere il potere secondo i dettami di un misterioso piano "azione '90", che sembra uscito, Manifestazione in Lituania (foto lehmon/Controsto). IL CONTESTO secondo le migliori tradizioni della storia russa, dalle cuci ne del KGB. Dopo lo sbigottimento iniziale, inoltre, i comunisti hanno cominciato ad organizzarsi sistematicamente all'interno dei nuovi poteri eletti vi, creando degli sbarramenti efficaci ali' azione dei democratici. Questo si è visto platealmente, la prima volta, a novembre, quando si è riunito il congresso di deputati della federazione russa, che non ha ratificato ledecisioni votate dal Soviet Supremo, costringendo i democratici a scendere ad ulteriori compromessi, come è stato il caso, ad esempio, della privatizzazione delle terre Convocato per volere dei democratici per suggellare, sull'onda dell'entusiasmo, il cammino verso la democrazia intrapreso dalla Russia con l'adozione della dichiarazione di sovranità n,azionale, a giugno, il Congresso straordinario di novembre ha mostrato, in realtà, l'avvenuto ribaltamento dei rapporti di forza, Del resto, dopo di allora non si è più parlato della nuova Costituzione, che, scritta da un pugno di intellettuali liberali in una dacia dei boschi attorno a Mosca sul finire del!' estate, aveva incontrato la furiosa opposizione dei comunisti, decisi a difendere la natura socialista e sovietica dell'URSS con le unghie e con l'aiuto delle lettere indignate di colletti vi di lavoratori pubblicate sollecitamente dalla "Sovetskaja Rossija" - un'altra vecchia tradizione dura a morire. L'opposizione dei comunisti a El' cin si è inasprita dopo i fatti di Vil'njus, quando per la prima volta il leader russo, condannando recisamente l'accaduto mentre Gorbacev taceva, aveva assunto una statura sovranazionale. La dura risoluzione di condanna del putsch lituano adottata dal Presidium del Soviet Supremo russo è stata bloccata dalla seduta plenaria; e adesso, dopo l'assurdo scandalo finanziario che ha travolto l'economista 5

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