la stangata di legna da ardere. È da un giorno e mezzo che piove senza un attimo di tregua ed è ovvio che l'acqua filtri anche - attraverso i pannelli protettivi del deposito. L'acqua bada sempre al sodo, lo sappiamo bene, e in ogni caso come fà uno a proteggersi da quel cagnaccio, il monsone? "Non è così, Panditji?" J arnnalal è il nome del padrone. Jamnalal Mothichand Bhabra, è scritto sull'insegna di legno appesa tutta sbilenca al cancello. Legna da bruciare dell'Himalaya, in sbiaditi caratteri inglesi. Lui vive lì con tre frignanti mocciosi al pianterreno, e il cortile è costituito da un albero di mango, bislungo e rognoso. Sotto arrivano e sono lasciati i ceppi di Sonapur e Jaunpur e dei tarai himalayani. Prima bisogna farli asciugare e poi spaccarli e farne come delle scheggiature e infine venderle. La legna da ardere è così cara oggigiorno - guerra o non guerra, la legna da ardere è sempre cara. '.'Madhobha, quel disgraziato è riuscito a rovinarci anche l'ultima provvista di legna. Vai a vedere nel deposito sul retro del cortile. Devi dare a questa brava gente della legna asciutta." "Signor Mercante, la prego sia gentile. Ci dia la legna più asciutta che ha." E Madhobha sta al gioco. Porta dell'altra legna dal deposito (è possibile vedere la lanterna che si muove mentre _egliva nel retro del cortile, e il percorso che fà tornando Manifestazione a Islamabad (foto di luigi Baldelli/ Contrasto). STORIE/RAMO indietro, con la lanterna lasciata lì dov'era) e deposita la legna sulla bilancia. La bilancia scricchiola, come se avesse voglia di starnutire o di. stiracchiarsi le braccia, e perché non dovrebbe farlo, la vecchia strega, quando uno continua ad aggiungere maund di legna panciuta e bagnata? "Teniamo sempre della legna speciale, ben secca, per le brave persone", dice Jarnnalal e quando uno dei suoi bambini, svegliandosi, si mette a piangere, egli grida: "Eh, figlio di madre vedova, non puoi tenere la bocca chiusa, anche quando la notte è fitta? Chiudi il becco, mi vuoi obbedire?" Poi si sente la giovane moglie che colpisce il bambino. Il ragazzo piange più forte, perché durante il monsone non è così spiacevole essere battuti. Non è forse così? A poco a poco l'essere battuti diventa piacevole. Anzi, uno finisce con il preferire un colpo ben assestato a una scadente battitura, e la stagione del monsone è buona perché te le suonano di santa ragione. Così ti riscaldano. Il che spiega, incidentalmente, perché il povero e intirizzito zio o la nipote pagheranno otto rupie e quattro anna per della legna da ardere pesante come della roccia, che poi Madhobha metterà tutta sul carretto a mano e spingerà per le selci di Benares, perché cosa altro sono le strade di Benares se non dei macigni spezzati in tanti bei grassi pezzi e rotondi e scivolosi e quando piove il povero disgraziato di passante.ci scivola ancora di più. I cani a Benares non_abbaiano quando vedono trasportare della legna da bruciare
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